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Acidosi e alcalosi

Condizioni che si verificano frequentemente in numerose malattie e che richiedono una pronta diagnosi per consentire una immediata correzione 

Si parla di acidosi quando nel nostro organismo c'è un accumulo di sostanze acide e il pH del sangue scende sotto il valore di 7,35. Si parla di alcalosi al contrario quando il pH del sangue è superiore a 7,45.
Le acidosi e le alcalosi possono essere generalmente classificate in:

  • Respiratorie, che traggono origine da anomalie della funzione respiratoria;
  • Metaboliche, che hanno origine da disturbi della funzione renale, da alterazioni del metabolismo cellulare o da anomalie negli scambi tra organismo e ambiente.

L'acidosi respiratoria è dovuta a un accumulo di anidride carbonica e a una diminuzione del pH. Può essere determinata da una ridotta ventilazione polmonare o da una diminuita capacità di trasporto di anidride carbonica da parte dei globuli rossi.
In queste condizioni si osserva un aumento del bicarbonato, che però non è mai sufficiente a riportare il pH a valori normali.

L'acidosi respiratoria è causata da malattie polmonari (ostruzioni delle vie aeree, asma bronchiale, enfisema polmonare), malattie neuromuscolari che impediscono la normale espansione della gabbia toracica (distrofie muscolari, miastenia, poliomielite), intossicazioni da farmaci (anestetici, sedativi, morfina), cifoscoliosi e obesità gravi.

Altre importanti cause di acidosi respiratoria sono le fibrosi e l'edema polmonare acuto, che ostacolano gli scambi alveolo-capillari.
L'acidosi respiratoria acuta provoca forte "fame d'aria" e marcato sforzo respiratorio, sonnolenza e stato confusionale.
Nell'acidosi respiratoria il pH è inferiore a 7.36, la PCO2 è superiore a 44 mmHg e l'HCO3- è superiore a 25 mEq/l.

L'alcalosi respiratoria è dovuta a un'eccessiva perdita di anidride carbonica per iperventilazione, e a un aumento del pH del sangue.

Può essere causata da disturbi psichici (ansia, nevrosi), lesioni del sistema nervoso centrale (traumi, meningoencefaliti, tumori cerebrali, alterazioni vascolari), pneumopatie (polmoniti, embolia polmonare), febbre alta, infezioni batteriche gravi, ipertiroidismo, anemia, cirrosi, disturbi da alta quota e assunzione di farmaci.

Spesso i pazienti con alcalosi respiratoria si presentano con lo stato di coscienza alterato e convulsioni.
Nell'alcalosi respiratoria il pH è superiore a 7.42, la PCO2 è inferiore a 36 mmHg e l'HCO3- è inferiore a 25 mEq/l.

L'acidosi metabolica può essere causata da un'aumentata produzione di acidi da parte dell'organismo e/o dalla perdita di bicarbonati per via intestinale o renale (insufficienza renale cronica o acuta).

La riduzione del pH, induce un aumento della ventilazione a scopo compensatorio. In età pediatrica l'acidosi metabolica può essere rilevata in numerose condizioni, tra cui infezioni gravi, disidratazione, intossicazioni, diabete scompensato (chetoacidosi diabetica) e malattie metaboliche (acidosi lattica, organico-acidurie).

Il paziente può manifestare nausea, vomito, riduzione della contrattilità cardiaca, edema polmonare e stato comatoso.
Nell'acidosi metabolica il pH è inferiore a 7.20, la PCO2 è inferiore a 30 mmHg e l'HCO3- è inferiore a 10 mEq/l.

L'alcalosi metabolica è provocata da una netta perdita di acidi (vomito protratto, cirrosi, uso di diuretici, lassativi) o da un'eccessiva ingestione di sostanze alcaline (bicarbonato di sodio).

In queste condizioni l'organismo attiva due meccanismi "tampone": l'ipoventilazione, vale a dire la diminuzione della frequenza respiratoria, che riduce l'eliminazione di anidride carbonica e l'aumento di eliminazione renale di bicarbonato.
Il paziente è irritabile e disorientato, presenta vertigini e un aumento del tono muscolare.

Nell'alcalosi metabolica il pH è superiore a 7.42, la PCO2 è superiore a 44 mmHg e l'HCO3- è superiore a 25 mEq/l.

 

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  • A cura di: Federica Albanese
    Unità Operativa di Laboratorio Analisi
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 12 ottobre 2022


 
 

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