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Tutti i consigli utili per la dieta del paziente leucemico
Un adeguato apporto nutrizionale aiuta a combattere la malattia e a superare gli effetti collaterali del trattamento farmacologico
Nel paziente affetto da leucemia la nutrizione riveste un ruolo determinante come terapia di supporto a quella farmacologica. Un'alimentazione corretta aiuta il piccolo paziente a soddisfare le richieste energetiche elevate in questa fase della crescita e a permettere una crescita adeguata.
Inappetenza, nausea, vomito e malassorbimento sono conseguenze spiacevoli della terapia, per questo è indispensabile porre massima attenzione alla dieta del paziente.
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IGIENE ALIMENTARE
È di fondamentale importanza seguire le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per quanto riguarda l'igiene alimentare.
La massima cura nell'igiene, infatti, aiuta i pazienti a tenere lontane infezioni potenzialmente pericolose.
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• Scegliere alimenti che abbiano subito un trattamento di pastorizzazione, sterilizzazione, congelamento, surgelamento, che servono ad eliminare i germi pericolosi, come virus e batteri. Bisogna assicurarsi che le confezioni non presentino difetti.
• Cuocere bene gli alimenti per evitare le contaminazioni e consumarli subito dopo la cottura. Una buona cottura distrugge i germi pericolosi solo se tutte le parti dell'alimento sono portate ad una temperatura di almeno 70°.
Bisogna ricordare che la carne, il pollame, il pesce congelati devono essere completamente scongelati prima di procedere alla cottura. Se riscaldati dopo la cottura devono raggiungere di nuovo i 70°.
• Conservare con cura gli alimenti cotti. Gli avanzi o i cibi cotti in precedenza vanno conservati o a temperatura elevata e comunque superiore ai 60° o a temperatura bassa, sotto i 10°. Questa è una norma da tenere bene a mente se gli alimenti devono essere conservati per più di 5 ore. Gli alimenti per i più piccoli non andrebbero conservati affatto. In frigorifero vanno riposte solo piccole porzioni di alimenti cotti, altrimenti c'è il rischio che il cibo non si refrigeri adeguatamente e si sviluppino colonie di batteri.
• Evitare contatto tra alimenti crudi e cotti. Un cibo cotto può tornare a contaminarsi con un semplice contatto con un alimento crudo.
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