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Esami del sangue senza paura e senza dolore

Si tratta di una delle procedure più frequenti in pediatria, ma può causare ansia nei bambini. Vediamo come aiutarli 

Il prelievo di sangue dalle vene – in genere del braccio – è una delle procedure più frequentemente effettuate in pediatria. È semplice e dura pochi minuti.

Tuttavia, per il bambino può rappresentare un'esperienza dolorosa e traumatica, tanto più per quei bambini che devono sottoporsi a frequenti controlli ed esami del sangue, come i bambini con malattie croniche.

La collaborazione dei genitori è fondamentale: i bambini sono spesso lo specchio dei genitori e del loro atteggiamento verso la procedura. Quindi, è importante mostrarsi il più possibile sereni, con la consapevolezza che si tratta di un'esperienza semplice e generalmente rapida, anche se un po' fastidiosa o lievemente dolorosa.

I genitori possono quindi informare e preparare all'esame il proprio figlio con semplicità. È meglio preparare il giorno stesso delle analisi i figli più piccoli, mentre si possono preparare qualche giorno prima i più grandi (bambini in età scolare e adolescenti).

L'importante, in genere, è essere sinceri e assicurare il bambino che i suoi genitori saranno accanto a lui per affrontare questa esperienza.
È utile anche che i genitori portino qualcosa per intrattenere il bambino per l'attesa prima del prelievo: leggere un libro o giocare insieme o disegnare, per far trascorrere il tempo più velocemente e ridurre l'ansia.

Oltre a dare informazioni adeguate, è utile chiedere al bambino collaborante quali sono le sue preferenze: su quale braccio preferisce effettuare il prelievo, se desidera o meno la presenza dei genitori, in che posizione preferisce stare (seduto o in braccio ai genitori).

I genitori inoltre, potranno suggerire la tecnica di distrazione più adatta per il figlio (guardare un video, giocare con qualche pupazzo o con un videogame, soffiare delle bolle di sapone, ascoltare o raccontare qualcosa) e i contenuti per lui più interessanti (per esempio lo sport, gli animali, ecc.).

Le tecniche di distrazione e rilassamento sono molto importanti perché permettono al bambino di distaccarsi mentalmente non solo dal dolore fisico, che è comunque minimo, ma soprattutto dall'ansia e dalla paura della procedura (Figura 1).

Esami del sangue senza paura e senza dolore

Figura 1 - Ecco come poter aiutare un bambino a vivere con serenità l'esperienza del prelievo venoso

Nel neonato e nel lattante, la principale distrazione è data dal contatto fisico e dall'allattamento o dalla somministrazione di una soluzione zuccherata. In generale per contenere il dolore dei più piccoli, la suzione è sempre da favorire, anche nel caso in cui fosse non nutritiva (cioè senza introduzione di liquido o di alimento).

Se un bambino si divincola e piange, significa che ha troppa paura di essere sottoposto alla procedura. Si prova quindi a distrarlo in vari modi, ma se non c'è modo di calmarlo, è opportuno effettuare il prelievo in un secondo momento.

Trattenerlo con forza contro la propria volontà è senz'altro più doloroso dello stesso prelievo di sangue.
Un altro aspetto importante è l'applicazione di una crema contenente anestetico nel punto dove verrà eseguita l'iniezione.

Spesso saranno gli stessi infermieri a decidere dove applicare la crema, dopo aver valutato lo stato delle vene (patrimonio venoso) del bambino. È importante attendere che l'anestetico faccia effetto: di regola occorrono almeno 20 minuti ma l'efficacia è massima dopo 60 minuti.

Soprattutto per i bambini che possono aver necessità di effettuare più volte gli esami del sangue o in cui si suppone una scarsa collaborazione, la crema può essere applicata in anticipo.
Infatti, sentito anche il pediatra, i genitori possono prendere accordi in modo da presentarsi con l'anestetico già applicato nella zona scelta per il prelievo.

0-3 mesi

  • Metodo Marsupio (kangaroo mother care o anche contatto pelle-pelle): un metodo particolarmente utilizzato per i bambini nati prematuri. Consiste nel creare un contatto pelle a pelle tenendo il bambino sul petto della mamma. Questo contatto ha la funzione di regolarizzare il respiro e la frequenza cardiaca del neonato in pochi minuti e di tranquillizzarlo, aiutandolo così a far fronte all'esperienza dolorosa;
  • Suzione non nutritiva;
  • Allattamento;
  • Contatto visivo o contenimento fisico: consistono nel tenere il bambino tra le braccia, cercando contemporaneamente di attirare il suo sguardo. Il bambino, si sentirà così più al sicuro, la sua attenzione sarà rivolta più al genitore che non alla procedura, e sarà possibile prevenire eventuali movimenti improvvisi. 

3 mesi-2 anni

  • Contatto fisico con il bambino: toccare, accarezzare, cullare il bambino per distrarlo e tranquillizzarlo;
  • Ascoltare musica;
  • Distrazione: a questa età possono essere usati dei giocattoli, per esempio sopra la culla.

2-4 anni

  • Distrazione: ad esempio si può giocare, raccontare storie, leggere libri al bambino;
  • Respirazione: si insegna al bambino a respirare in maniera lenta e profonda, concentrando così la sua attenzione sull'aria che entra ed esce dal naso o dalla bocca. In questo modo si riduce anche la tensione muscolare provocata dal dolore;
  • Bolle di sapone: possono distrarre e rilassare il bambino, che si concentrerà su qualcosa di diverso dal dolore, allontanando ansie e paure. La respirazione e le bolle di sapone possono essere utilizzate insieme, insegnando al bambino a respirare profondamente per poter soffiare la bolla di sapone (si veda la figura 1 sopra);
  • Tecnica del guanto magico: l'infermiere fa finta di far indossare un guanto speciale, invisibile, che non fa sentire il dolore, segue un massaggio della mano del bambino in cui verrà posizionato l'ago, in modo da desensibilizzarla dal dolore.

4-6 anni

  • Respirazione (vedi sopra);
  • Rilassamento: consiste nell'invitare il bambino ad accompagnare la respirazione con il progressivo rilassamento della muscolatura, partendo dalla testa fino ad arrivare alle gambe;
  • Distrazione: per esempio si possono raccontare storie, giocare con dei pupazzi, parlare dei luoghi preferiti o guardare un video;
  • Tecnica del guanto magico (vedi sopra);
  • Tecnica di visualizzazione: consiste nell'invitare il bambino a immaginare una cosa piacevole, come trovarsi nel suo luogo preferito, in modo da non concentrarsi sul dolore;
  • Coinvolgimento nella procedura: ad esempio si può chiedere al bambino, al termine del prelievo, di mettere il cerotto.

6-11 anni

  • Respirazione (vedi sopra);
  • Rilassamento (vedi sopra);
  • Distrazione: a questa età si può utilizzare la musica, ma anche invitare il bambino a contare, parlare dei luoghi preferiti o guardare un video;
  • Tecnica di visualizzazione (vedi sopra);
  • Tecnica dell'interruttore: dopo il rilassamento si propone al bambino di immaginare (visualizzare) un interruttore in grado di diminuire la sensibilità al dolore dell'area di cute dove verrà effettuato il prelievo.

11-13 anni

  • Distrazione con musica o video;
  • Respirazione (vedi sopra);
  • Tecnica di visualizzazione (vedi sopra);
  • Tecnica dell'interruttore (vedi sopra).

I più piccoli possono aver bisogno di essere subito consolati. Dai 5-6 anni si può chiedere al bambino "da uno a dieci, quanto male hai sentito?".

Può essere un buon sistema per misurare e commentare in modo sintetico l'impressione generale suscitata dall'esperienza dolorosa.

Scattarsi una fotografia dopo il prelievo può essere un altro modo utile per ricordare la reale entità della procedura nel caso in cui debba essere ripetuta nel futuro. 

Non ultimo, potrebbe essere utile pensare a una ricompensa, premio gradito dal bambino.

 

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  • A cura di: Matteo Amicucci*, Immacolata Dall'Oglio**
    Immagini a cura di: Claudia Carlin**
    * Terapie Oncoematologiche
    ** Struttura Sviluppo professioni sanitarie, Formazione continua e Ricerca
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 29  Novembre 2022 


 
 

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