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Gemelli: Istruzioni per l'uso

Negli ultimi anni il numero di gravidanze gemellari indotte è aumentato. Di seguito una guida pratica per i genitori 

Negli ultimi decenni, grazie al diffondersi delle tecniche mediche per combattere la sterilità con la procreazione medicalmente assistita, è aumentato il numero delle gravidanze gemellari indotte. Oggi in Italia il 3% di tutti i nati nascono da gravidanze multiple.

La gravidanza gemellare può essere, rispetto a quella con un unico feto, più difficile ed impegnativa nel suo decorso. Questo perché i disturbi legati alla gravidanza possono essere più intensi (per esempio nausea e vomito nel primo trimestre). Inoltre il maggiore aumento di peso corporeo della donna provoca una maggiore difficoltà a muoversi ed una maggiore facilità a stancarsi, dolori lombari e talora disturbi respiratori. Inoltre le complicanze sono percentualmente maggiori: rischio di aborto, possibilità che si verifichi nelle gravidanze monocoriali (una unica placenta per i due gemelli) una trasfusione di sangue da un feto all’altro (trasfusione feto-fetale), maggior rischio di malattie materne (anemia, ipertensione, diabete gestazionale, gestosi), maggior rischio di rottura prematura del sacco amniotico.

Per questo motivo la gravidanza gemellare deve essere seguita dal punto di vista ginecologico in maniera più rigorosa ed intensiva. Nel caso di complicanze prevedibili la gestante dovrebbe essere indirizzata presso un Centro in grado di seguire la sua gravidanza a rischio ma anche l’eventuale parto pretermine dei gemelli.

La gravidanza ed il parto gemellare sono a maggior rischio di basso peso neonatale e di malattie e mortalità perinatale ma anche di malformazioni (soprattutto nei gemelli monozigoti). Le stesse malattie neonatali sono più frequenti nei gemelli che nel parto singolo.  I rischi sono maggiori per i gemelli monozigoti rispetto ai gemelli dizigoti. 

Dal momento che le gravidanze multiple sono a rischio di parto prematuro, un numero notevole di gemelli inizia la propria esistenza in un reparto di terapia intensiva neonatale: i genitori di questi bambini possono trovarsi ad affrontare situazioni difficili e particolari.
La prematurità (più del 50% dei gemelli nasce prima della 37^ settimana di gestazione contro il 7% dei nati singoli) ed il ritardo di crescita intrauterino (peso neonatale inferiore ai 1500 grammi nel 10-15% dei parti gemellari rispetto all’ 1% dei nati singoli) possono essere le cause dei problemi di salute a cui possono andare incontro i gemelli alla nascita.

La prognosi dei nati da gravidanze gemellari dipende soprattutto dalle complicanze che compaiono nel periodo perinatale, periodo di tempo che precede e segue la nascita, e nei primi mesi di vita e sono tanto più gravi quanto è più bassa l’età gestazionale (età di un feto o un neonato in base alla durata della gravidanza) e il loro peso neonatale. Le complicanze legate alla prematurità ed al basso peso neonatale (asfissia perinatale, distress respiratorio, anemia, difficoltà nell’alimentazione, disturbi metabolici) possono essere la causa di problemi che si manifesteranno anche al di fuori del periodo neonatale.

Superati i problemi dei primi anni di vita, il follow-up (controlli) non va interrotto perché i gemelli possono trovare difficoltà nei processi che sono alla base dello sviluppo cognitivo e linguistico.

Per questo motivo i gemelli nati pretermine debbono essere seguiti nei primi mesi ed anni di vita da diversi medici specialistici per individuare e, se necessario, per curare precocemente possibili problemi di salute.

Qualora sia necessaria la riabilitazione, è bene che sia precoce per permettere alla maggior parte dei bambini un recupero delle funzioni per un rapido inserimento familiare, scolastico e sociale.

Non illudetevi, crescere dei gemelli è tutt'altro che facile per diversi motivi. Ma non è certo il caso di spaventarsi!

Sicuramente la nascita gemellare comporta un lavoro più che doppio rispetto alla nascita di un solo bambino. Anche la nascita di un solo figlio, soprattutto il primo, crea uno sconvolgimento nelle abitudini della famiglia che da coppia “moglie e marito” si trasforma in “mamma e papà”.

È un momento molto bello ma difficile per ogni coppia che deve fare un salto di qualità, maturare, assumersi la responsabilità della nuova vita che ha generato.

Le parole d’ordine quando si prevede una nascita multipla sono: fiducia, informazione e sostegno.

Fiducia che la coppia collabori (sicuramente insieme si può fare di più e meglio), informazione, perché se le cose si conoscono per tempo si possono affrontare in modo migliore e sostegno materiale che deve essere programmato per tempo.

Nei parti multipli, dove i neonati nascono spesso prematuri e/o di peso minore, il poter essere allattati al seno è un notevole vantaggio. L’allattamento al seno inoltre, assicura, proprio per il contatto prolungato fra la madre e i bambini, il rafforzarsi della relazione madre-figlio così importante per lo sviluppo psicomotorio dei bambini.

È importante che le madri, in preparazione del parto, preparino il seno, per evitare possibili complicazioni legate alla suzione del neonato come le ragadi, lesioni della pelle, del capezzolo.

Cosa fare perché l’allattamento vada bene? Innanzi tutto sapere che non è un‘impresa impossibile!

I gemelli possono e devono essere allattati al seno!!

La maggior parte delle cose da sapere, per quel che concerne l’allattamento dei gemelli, non sono diverse da quelle per l’allattamento di un neonato singolo:

  1. la legge della domanda e dell’offerta (allattamento a richiesta soprattutto nel primo mese di vita)
  2. poppate precoci (appena possibile dopo il parto) e frequenti (ogni 2-3 ore)
  3. buona posizione dei bimbi al seno. Praticamente qualunque posizione va bene, a patto che ci siano condizioni confortevoli per la madre e che i bimbi possano attaccarsi al seno correttamente. La madre deve scegliere per sé la posizione più comoda e rilassata, questo è sempre molto importante nell’allattamento. 

La mamma può anche decidere di allattare i due gemelli uno alla volta, proponendo ad ognuno dei due bambini un seno in modo sequenziale.

La poppata “in doppio” è un’arte che si acquisisce con il tempo, con la pratica e con un aiuto pratico all’inizio!

Se l’allattamento dei due gemelli in doppio risulta essere troppo stressante per la neomamma, si può anche ricorrere ad un allattamento misto alternato, in cui i gemelli vengono allattati una volta al seno ed una volta con il biberon. E’ fondamentale che ad entrambi i neonati venga assicurato un apporto ottimale di latte, ed è fondamentale che i genitori imparino a riconoscere i singoli gemelli come individui diversi e con caratteristiche diverse (uno dei due gemelli per esempio può essere molto vorace e l’altro molto pigro nella suzione, in questo caso alternare i seni ad ogni poppata per evitare ingorghi mammari).

 

Diventa necessario sin dall’inizio in caso di gravidanze con tre gemelli o più. Ciò non esclude comunque l’opportunità di dare ai singoli gemelli un po’ di latte materno, anche se in piccole quantità.

Evitare di allattare esclusivamente al seno uno dei gemelli e l’altro esclusivamente con latte formulato.

Anche se l’alimentazione è con latte formulato, è consigliabile che sia la mamma, a rotazione, ad allattare i gemelli, evitando che un gemello diventi “solo” della nonna, o del papà o della baby sitter. L’allattamento favorisce lo stabilirsi di un legame fra la madre ed il neonato che è importantissimo per lo sviluppo futuro della sua personalità.

Per la notte, sistemare le culle dei bambini vicino al letto dove dorme la madre, preparare i biberon in anticipo e scaldarli solo al momento. L’utilizzo di un latte adattato in formulazione liquida rende sicuramente le cose più facili.

I genitori dei gemelli sperimentano stress fisici, psicologici ed economici molto maggiori rispetto ai genitori dei bambini singoli.

Prendersi cura di due o più bambini della stessa età, richiede una gran quantità di tempo e di fatica. In particolare, l'allattamento al seno di questi neonati – ma ancor più quello con latte formulato - è lungo e talvolta difficoltoso, e i risvegli notturni dei genitori si fanno molto numerosi e prolungati.

La situazione si fa più complicata se in famiglia ci sono già bambini di qualche anno più grandi rispetto ai gemelli.

Naturalmente, quando in una famiglia arrivano dei gemelli, i padri, i fratelli più grandi, i nonni, gli amici, vengono maggiormente coinvolti nella cura dei neonati.

Non esistono regole rigide, ma la parola d’ordine è collaborazione!

Programmare in anticipo un aiuto in casa (nonni, zii, amici o baby-sitter) è fondamentale per affrontare le difficoltà dell’inizio. Avere un aiuto nelle faccende o nella preparazione dei pasti solleva i genitori da un carico di lavoro che può essere tranquillamente gestito da altri aumentando il tempo a disposizione per prendersi cura dei gemelli e per permettere alla madre di riposare anche per rimettersi dalle fatiche della gravidanza gemellare e del parto, che molto spesso è cesareo.

Il linguaggio si sviluppa per il bisogno di comunicare con il mondo esterno. Per i gemelli molto spesso il primo mondo esterno è il co-gemello, con il quale ha una intimità tale che gli consente una comunicazione che esula dalle competenze linguistiche abituali e può essere costruita con “fonemi criptici”, vale a dire emissione di suoni incomprensibili per il mondo esterno. Questo linguaggio “segreto” difficilmente si sviluppa quando i bambini vengono stimolati adeguatamente dall’ambiente circostante e non vivono in un isolamento di coppia.

Sicuramente, quando sono molto piccoli è più comodo farli mangiare insieme, fare il bagnetto o le nanne nello stesso momento. Questo succede spesso anche quando ci sono due fratelli molto vicini d’età e questa organizzazione garantisce un risparmio di tempo prezioso.

Crescendo, però, è importante non trattarli come se fossero un solo bambino; occorre anzi rispettare e promuovere le caratteristiche di ognuno di loro.

Per loro, infatti, la ricerca della propria individualità è difficile, in quanto rischiano di essere sempre confusi con il co-gemello, magari identico nell'aspetto ma non necessariamente nella personalità.

L’inserimento al Nido può avvenire anche insieme. Di fatto è difficile se non impossibile trovare un Asilo Nido che abbia due classi per bambini della stessa età e pensare di iscriverli in due scuole diverse, non è praticabile. È importante, però, che in seguito i gemelli si dividano e frequentino la scuola elementare, se possibile anche la scuola materna, in due sezioni diverse. Questo perché nella coppia gemellare può succedere che, ogni volta che uno dei due, o dei tre, cerca di svolgere un’attività da solo, l'altro finisca per interferire e distrarlo. Il risultato è uno scarso livello di attenzione e l'incapacità di star solo o di decidere autonomamente. È bene invece favorire, fin dai primi anni, dei momenti in cui ognuno svolge attività autonome. Ovviamente si tratta di indicazioni di massima, che vanno calate nell’ambiente sociale in cui i gemelli vivono.

 

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  • A cura di: Maria Rosaria Marchili
    Unità Operativa di Pediatria Generale
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 15  Febbraio 2022 


 
 

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