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Giornata mondiale delle Cardiopatie congenite: nascere e crescere con un problema al cuore

Ogni anno otto bambini su mille nascono con una malattia che appartiene a questa categoria. Grazie ai progressi della medicina l'85% raggiunge l'età adulta


La Giornata mondiale delle Cardiopatie congenite si celebra ogni anno il giorno 14 febbraio, festività di San Valentino. L'obiettivo di questa ricorrenza è quello di riportare l'attenzione su un problema che riguarda circa otto bambini su mille nati ogni anno. Quando si parla di Cardiopatie congenite si fa riferimento a un gruppo eterogeneo di patologie caratterizzate da alterazioni strutturali del cuore o dei grossi vasi, dovute ad un'anomala formazione delle strutture durante le primissime settimane dello sviluppo embrionale.

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Grazie ai progressi delle tecniche mediche, interventistiche e chirurgiche compiuti negli ultimi anni, il trattamento delle cardiopatie congenite ai giorni d'oggi permette molto spesso il ripristino di una funzionalità cardiaca che rende possibile un normale stile di vita. Lo dimostrano le storie di Sara e Lorenzo nati con un serio problema cardiaco che non ha impedito loro di diventare, rispettivamente, mamma di due bambine e medico anestesista.

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L'aumento del numero di cardiopatici congeniti che raggiungono l'età adulta (la percentuale rispetto ai nati con queste malattie si attesta attualmente attorno all'80-85%) ha creato di fatto una nuova categoria di persone che hanno bisogno di assistenza, i cosiddetti Guch (Grown Up Congenital Heart Disease). Durante la transizione verso l'età adulta, infatti, è fondamentale che chi è affetto da cardiopatia congenita venga seguito dal medico con continuità e che si sottoponga a esami cardiologici periodici. Per dare risposta alle necessità di queste persone negli ultimi 5 anni l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha avviato in collaborazione con il Policlinico Universitario Agostino Gemelli un percorso apposito, nel corso del quale sono stati seguiti 420 pazienti adulti, cioè con età superiore ai 18 anni (tra questi anche Sara e Lorenzo).

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Oltre al percorso clinico e assistenziale avviato con il Gemelli, il Bambino Gesù ha approvato un progetto che prevede la creazione di una struttura cardiologica e cardiochirurgica dedicata a questi pazienti, per affrontare le problematiche cliniche, emodinamiche e chirurgiche che necessitano di trattamenti e di follow-up specialistici.

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