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La gestione clinica del paziente prima e dopo il trapianto di rene

I bambini hanno un'aspettativa di vita lunga e gli effetti collaterali legati al trapianto hanno più tempo per esplicarsi. Per questo motivo è necessaria una presa in carica globale

 

Prima di un trapianto di rene i pazienti pediatrici bambini devono essere sottoposti ad approfondite indagini. Il rigore che viene posto nella preparazione e nella correzione di eventuali problemi riscontrati, infatti, è il presupposto essenziale per il futuro successo del trapianto. La valutazione prevede alcuni esami comuni a tutti i pazienti, volti ad escludere malattia trasmissibili o che possono essere aggravate dall'immunosoppressione necessaria per evitare il rigetto ed altri individualizzati che dipendono dalla malattia che ha condotto il bambino alla perdita della funzione renale. 

Dopo il trapianto di rene saranno poi necessari controlli clinici periodici con cadenza inizialmente più frequente e che si diraderà poi nei mesi successivi. Questi controlli sono necessari per garantire il funzionamento ottimale del rene e consentire che il bambino possa condurre una vita del tutto normale. I bambini, infatti, hanno un'aspettativa di vita lunga. Ne consegue che anche gli effetti collaterali legati al trapianto stesso e alla terapia immunosoppressiva necessaria per impedire il rischio di rigetto, hanno più tempo per esplicarsi. È quindi necessaria un'assidua sorveglianza volta a cogliere precocemente ogni segno rivelatore di effetti collaterali.

Per questo motivo, la presa in carico deve essere globale e non limitata alla semplice preservazione della funzionalità del rene trapiantato ma rispettosa del bambino prima e del ragazzo poi, dei suoi bisogni e delle sue aspettative.

Va infine considerato che l'attività di ricerca in questo campo è molto ricca e continua. L'aggiornamento continuo, necessario per qualunque specialità medica, diventa, per chi si occupa di questa particolare attività, soprattutto in età pediatrica, ancor più importante, per garantire sempre la migliore cura possibile ai piccoli pazienti che hanno ricevuto l'organo.

I trapianti di rene al Bambino Gesù. L'attività dell'ospedale per quanto riguarda i trapianti di rene è iniziata nel 1993. Da allora al Bambino Gesù sono stati effettuati circa 350 trapianti, con una media che recentemente ha superato i 25 trapianti all'anno. L'ospedale segue pazienti con casi sempre più complessi, non a caso la casistica dell'ospedale annovera anche 9 trapianti combinati fegato-rene e 4 cuore-rene.

La sopravvivenza dei pazienti 10 anni dopo il trapianto è del 98%. Per quanto riguarda gli organi trapiantati, invece, l'83.7% di questi resta funzionante a 10 anni dal trapianto e il 75% a 20 anni. Nel tempo il Bambino Gesù ha aumentato anche l'attività di trapianto da donatore vivente che ora rappresenta oltre un terzo dei trapianti di rene totali. Alla base di questi risultati, c'è il continuo confronto fra l'equipe medica e quella chirurgica sui casi pazienti che vengono seguiti in ospedale.




 
 

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