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La parotite, l'unica tra le classiche malattie dell'infanzia senza esantema
Gli "orecchioni" possono essere facilmente riconosciuti per il caratteristico gonfiore delle guance
26 aprile 2017
La parotite è tipicamente una malattia infantile, con picco di incidenza tra i 5 e i 9 anni.
La trasmissione avviene tramite contatto diretto con il malato o inalazione di goccioline di secrezioni respiratorie infette. La malattia è contagiosa nei 6 giorni che precedono la comparsa dei sintomi e per i 9 giorni successivi.
La parotite ha un decorso generalmente benigno nell'infanzia, mentre in età adulta si osservano con maggiore frequenza complicazioni.
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MANIFESTAZIONI CLINICHE
Dopo un periodo di incubazione di 12-25 giorni, l'infezione può decorrere senza sintomi o con pochi sintomi, oppure presentarsi nella sua forma di parotite classica, con ingrandimento bilaterale delle ghiandole parotidi (salivari) e mal d'orecchio.
Tipicamente si accompagna a dolore durante la masticazione e la deglutizione, soprattutto di cibi acidi come il limone. L'ingrandimento generalmente ha il suo apice al 3° giorno, per poi ridursi gradualmente in 7 giorni.
La complicanza più frequente negli adulti e in adolescenti maschi è l'orchite (infiammazione dei testicoli), che può portare a sterilità. Complicanze più rare sono la meningo-encefalite, la pancreatite e la miocardite.
La diagnosi è clinica, ma può essere supportata dalla ricerca degli anticorpi specifici o del virus stesso su sangue. Il trattamento è sintomatico, solitamente analgesico.
Per ridurre il dolore, è consigliabile consumare cibi morbidi che non affatichino la masticazione, ed evitare succhi di arancia, pompelmo e limone.
Per prevenire gli orecchioni si raccomanda il vaccino, somministrato generalmente insieme a quello contro morbillo e rosolia.
LEGGI ANCHE: Morbillo, Rosolia e Parotite: il vaccino trivalente
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Approfondimento a cura della dott.ssa Lorenza Romani tratto dall'uscita di aprile del magazine multimediale "A scuola di salute"