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Mucosite

Si tratta di un'infiammazione o infezione delle mucose, le cui cause possono essere molteplici. La mucosite del cavo orale è una manifestazione frequente nei soggetti immunodepressi 

Le mucositi sono infiammazioni o infezioni delle mucose cioè del rivestimento delle cavità dell’albero respiratorio e dell'apparto digerente.

Sono particolarmente frequenti e gravi nei soggetti immunodepressi quali i neonati o in corso di terapia immunosoppressiva, o nei pazienti oncologici in chemioterapia.

Le cause sono molteplici e variano in funzione della sede interessata, che spesso è la bocca: si tratta quindi di mucositi del cavo orale.

L'infiammazione delle labbra, nota come cheilite, può dipendere da varie cause: la più frequente nei bambini è il leccamento. I bambini compiono spesso, e talvolta anche gli adulti, il gesto automatico di leccarsi o mordersi le labbra oppure anche sfregarle. Movimenti simili, ripetuti nell'arco della giornata e per molto tempo creano delle irritazioni generalmente croniche. 

Nella cheilite da leccamento, le labbra appaiono secchefessurate, talvolta eritematose (rosse), lievemente edematose (gonfie) e/o ricoperte da squame o croste; sulla pelle circostante si osserva un alone a stampo rosso o brunastro, umido o secco.

L'aspetto varia in funzione della durata delle lesioni, anche da un momento all'altro nella stessa giornata.

Spesso le mamme riferiscono: "mio figlio soffre di questa cheilite, ho effettuato tutte le cure prescritte dal pediatra e da dermatologi molto bravi ma non guarisce. Perché secondo lei e come lo posso aiutare?"

Ma è il leccamento a causare la cheilite, pertanto guarirà definitivamente solo se e quando il bambino smetterà di leccarsi. In ogni caso le creme consigliate dal medico vanno comunque applicate, per evitare che la cheilite peggiori e per stimolare e aiutare il bambino a non avvertire la secchezza e quindi a non leccarsi.

Esiste anche una cheilite irritativa e quella allergica, ambedue causate da meccanismi diversi come quella da agenti cosmetici, da dentifrici, da eccessiva salivazione o da altri oggetti che vengono a contatto con la bocca, tipo il materiale protesico degli apparecchi odontoiatrici.

La cheilite è più frequente nei bambini con dermatite atopica ed è nota come dermatite periorale. È importante identificare l'agente causale per evitarla.

La cheilite angolare
È un'infiammazione acuta o cronica delle commessure labiali (angoli della bocca). Può colpire un solo lato o entrambi. La forma bilaterale colpisce più frequentemente i bambini più grandi.
Si manifesta con piccole ragadi delle commessure e della cute adiacente ricoperte da croste brunastre o con piccole lesioni eritematosquamose.
In alcuni casi, le lesioni possono infettarsi e questo va sospettato quando compaiono croste giallastre e diffusione alle aree adiacenti. Il bambino lamenta talvolta bruciore e prurito. 

Quali sono le cause

Può dipendere da agenti infettivi, miceti (Candida albicans), o batteri (stafilococchi, streptococchi, enterococchi).
I fattori predisponenti possono essere locali: umidità degli angoli della bocca indotta da eccesiva salivazione (ad esempio nei bambini con protesi mobili) oppure generali (carenza di zinco, di ferro o di vitamina B12, diabete, assunzione di alcuni medicinali).

Qual è la cura più efficace
Anzitutto bisogna eliminare le cause, ovviamente nei limiti del possibile. È semplice per le forme da contatto e più difficile per la cheilite da leccamento. La scelta della terapia varia in funzione dell'aspetto della cheilite.
Se si tratta solo di secchezza, basta una crema idratante, da applicare però più volte al giorno; se le labbra sono lievemente arrossate è necessaria una crema emolliente con blando effetto antiinfiammatorio; se la manifestazione è più grave o infetta rivolgersi al pediatra curante o al dermatologo per consigli specifici.

Consigli utili 
Questa manifestazione non deve essere considerata da allergia alimentare. Tuttavia, in fase acuta evitare la somministrazione di agrumi, bevande o cibi molto caldi, speziati e salati in quanto sono irritanti e peggiorano la sintomatologia.
Evitare l'umidità dell'area con il leccamento continuo. In quest'ultimo caso, è necessario aiutare il bambino a smettere di leccarsi con il dialogo, l'informazione, il coinvolgimento e la responsabilizzazione, ma anche con l'uso di creme più volte al giorno.

Le lesioni traumatiche del cavo orale possono manifestarsi come ulcere, di solito a contorno netto, di varie dimensioni in funzione all'agente causale.

Il trauma è frequentemente dovuto ai denti o a protesi mobili e può trattarsi di traumatismi volontari o involontari. In alcuni casi il trauma può causare mucocele; si tratta di una lesione cistica, papulo-nodulare rotondeggiante a superficie liscia di consistenza molle generalmente a livello della mucosa labiale interna.

La guarigione dell'ulcera è di solito spontanea appena risolta la causa, anche il mucocele può regredire, altrimenti si asporta chirurgicamente.

L'afta è una manifestazione molto comune, specie nell'infanzia; consiste in una piccola ulcerazione della mucosa orale, ma anche genitale, quest'ultima è più frequente nell'adulto.

Le afte orali possono essere causate da molteplici fattori: infettivi, genetici, endocrini, alimentari, traumatismi locali, deficienze vitaminiche, disturbi gastrointestinali, malattie autoimmuni, immundeficienze, ecc. Tuttavia, in alcuni casi, la causa può essere sconosciuta.

La diagnosi è solitamente semplice, tuttavia è necessario eseguire una visita pediatrica o dermatologica per indagare la causa e/o per escludere altre patologie che possono presentarsi con lesioni simil-aftose.

Come si manifesta
L'afta si manifesta come una piccola ulcera, in genere bianco-grigiastra, rotondeggiante o ovalare, circondata da un alone edemato-eritematoso (gonfio e rosso).
Le lesioni, singole o multiple, possono interessare la lingua, le labbra, le pieghe mucolabiali, il palato duro e le gengive. Alcune forme sono recidivanti, con decorso cronico e autolimitante.
L'intensità del quadro clinico è variabile e si associa spesso a linfoadenopatia (ingrossamento dei linfonodi) sottomandibolare reattiva. La sintomatologia è generalmente dolorosa impedendo o limitando la possibilità di alimentarsi.

Come si cura e come si può prevenire
Le afte vanno incontro di solito a guarigione spontanea. La terapia è solo sintomatica per ridurre o eliminare la sintomatologia dolorosa e accelerare la guarigione spontanea. Sono disponibili diversi trattamenti per alleviare il dolore e accelerare la guarigione. Bisogna curare l'igiene del cavo orale anche mediante l'uso di antisettici, talvolta è utile somministrare antidolorifici per alleviare il dolore e favorire l'alimentazione. È sempre necessario trattare i fattori predisponenti o causali.

Consigli utili 
Le afte sono lesioni benigne ma purtroppo possono recidivare anche per alcuni anni. Il bambino va comunque sottoposto a visita pediatrica per verificare se vi sono cause scatenanti da trattare, o malattie sistemiche.
È importante evitare cibi acidi o salati e il cioccolato e consumare frutta fresca e verdure. L'igiene del cavo orale va curata scrupolosamente. 
Le lesioni ulcerate o bollose del cavo orale possono anche, in casi rari, essere spia di malattie più complesse e generali, tuttavia spesso sono associate ad altri segni o sintomi.
Possono essere manifestazione di malattie dermatologiche complesse, molto rare, in particolare in età pediatrica, su base autoimmune (ad esempio il pemfigo, pemfigoide, la S. di Stevens-Johnson), o di malattie su base genetica (epidermolisi bollose ereditarie) o di malattie sistemiche (ad esempio la Sindrome di Behçet o di leucemie).  

In questo caso si chiama gengivite, e non è frequente nei bambini. È generalmente batterica ed è dovuta a cattiva igiene dentaria nei bambini sani, mentre può comparire più facilmente nei bambini immunodepressi. Quando non è curata adeguatamente può estendersi al cavo orale causando gengivostomatite.

Le gengivostomatiti nei bambini sono frequentemente dovute a infezioni micotiche (candida) o virali (herpes). Si manifestano con rossore ed edema delle mucose associate talvolta a ulcerazioni.

Il bambino lamenta dolore o bruciore e presenta difficoltà ad alimentarsi. In alcuni casi si può osservare una placca biancastra più o meno spessa specialmente nelle infezioni da candida (mughetto).

È un'infezione virale piuttosto frequente, può colpire la mucosa orale in tutte le età, con la seguente sequenza: infezione, latenza e ricorrenza. Esistono due tipi di virus erpetico: HSV-1 e HSV-2. La trasmissione è interumana per contatto diretto. 

Come si manifesta
La gengivostomatite erpetica si manifesta generalmente tra i 6 mesi e 3 anni di vita con rossore e tumefazione delle mucose della bocca e del faringe con vescicole che si rompono rapidamente formando erosioni grigiastre circondate da un alone rossastro, e ulcere simili a quelle dell'afta.
Lesioni vescicolose e/o crostose a grappolo sono talvolta visibili sulle labbra e sul mento rendendo la diagnosi più semplice. Il dolore è intenso e impedisce l'alimentazione. Si associa a sintomi sistemici: febbre, malessere, linfadenopatia satellite e alito fetido. 
La diagnosi è generalmente clinica e semplice. In rari casi si ricorre a esami di laboratorio sul materiale contenuto nella vescicola o sul sangue del bambino. 

La cura di queste mucositi richiede terapie specifiche che il pediatra prescriverà in funzione dell'intensità, estensione e frequenza delle recidive delle lesioni.

Consistono in genere in terapie locali antimicotiche, antibatteriche o antivirali, nel mantenere il cavo orale ben deterso, antidolorifici in caso di dolore intenso (specialmente le forme virali) e in rari casi, specialmente nei pazienti a rischio (neonati, immunodepressi o atopici) è necessario associare farmaci per via orale e talvolta ricorrere all’ospedalizzazione.

Le forme virali localizzate e lievi non richiedono nessun trattamento: la guarigione è spontanea.
Un'altra causa di mucosite nel bambino è quella che si osserva, talvolta, in seguito al trapianto di midollo o nei bambini in cura con alcuni farmaci immunosoppressori come i chemioterapici.

In questo caso possono essere colpite non soltanto le mucose del cavo orale, ma anche di tutto il tubo digerente. La manifestazione clinica è solitamente molto intensa, dolorosa, impedisce o rende difficoltosa l'assunzione di cibi solidi o liquidi richiedendo l'ospedalizzazione per cure specifiche oltre all'idratazione del bambino e la somministrazione di nutrizione parenterale.

Inoltre, le lesioni ulcerative, in questi bambini con scarse difese immunitarie, sono porte di ingresso per i germi con elevato rischio di infezioni batteriche locali e sistemiche (sepsi). Il trattamento di queste forme prevede un approccio multidisciplinare che coinvolge l'oncologo, il dermatologo e il pediatra per garantire la prevenzione delle complicanze e una risoluzione del fenomeno acuto il più precocemente possibile.


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  • A cura di: Simona Giancristoforo, Andrea Diociaiuti, Maya El Hachem
    Unità Operativa di Dermatologia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 04  Maggio 2022 


 
 

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