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Nuovo Coronavirus: la variante Omicron si diffonde rapidamente

Identificata nel dicembre 2020 in Sud Africa, questa variante è più contagiosa del virus non mutato. Tuttavia, non ci sono prove che abbia alcuna influenza sulla gravità della malattia 

Aggiornamento 30 novembre 2021
Il Centro di Controllo delle malattie infettive europeo (ECDC) riferisce che alcune decine di casi della nuova variante Omicron di SARS-CoV-2 sono stati segnalati in 8 Paesi dell'Unione europea (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo) e in almeno altri 25 Paesi extraeuropei.

In tutti i casi confermati c’è una storia di viaggi in paesi africani. Per fortuna le informazioni riportano che le persone infette presentano condizioni cliniche di scarsa gravità, molti casi asintomatici o con forme lievi: nessun caso grave di COVID-19 e nessun decesso è finora stato segnalato.

Secondo l'ECDC, Omicron (lineage B.1.1.529) è la variante di coronavirus più differente dal ceppo originario, con molte mutazioni del gene S rispetto al coronavirus originale SARS-CoV-2 identificato alla fine del 2019. La nuova variante è caratterizzata da 30 cambiamenti, tre piccole delezioni e una piccola inserzione nella proteina spike, 15 di questi sono a carico del legame al recettore.

Ciò vuol dire che questa variante è abbastanza diversa dal virus di origine. Tutte queste modifiche sembra possano accrescere la trasmissibilità della variante Omicron, così come ridurre l'efficacia dei vaccini, e aumentare il rischio di reinfezioni. come i dati dell’OMS sembrano indicare. 

Seppure sia probabile che Omicron si diffonda rapidamente, la variante Delta rappresenta tuttora più del 99% dei coronavirus circolanti, che vengono geneticamente sequenziati sia negli Stati Uniti che in Europa.  Resta da vedere se Omicron supererà Delta, nel prossimo futuro.

La variante B.1.351.V2 è stata identificata nel dicembre 2020 in Sud Africa. Proprio per la sua origine è anche detta variante sudafricana.
La variante sudafricana del nuovo Coronavirus condivide alcune mutazioni con la variante inglese (B.1.1.7), con qualche differenza.
In particolare, questa variante ha più mutazioni della proteina spike, tra cui K417N, E484K, N501Y.
A differenza della variante inglese, la variante sudafricana non contiene la delezione a 69/70.
Alcune prove indicano che una delle mutazioni della proteina spike, E484K, può influenzare la neutralizzazione da parte di alcuni anticorpi presenti nel siero di convalescenti (anticorpi policlonali) e di alcuni anticorpi prodotti in provetta, a partire da un'unica cellula del sistema immunitario (anticorpi monoclonali).

Identificata per la prima volta a Nelson Mandela Bay, in Sud Africa, ha iniziato a diffondersi anche al di fuori del Sud Africa e da gennaio 2021 è stata rilevata in molti paesi Europei e negli USA.
Anche in Italia è presente la variante sudafricana. Tuttavia, il suo tasso di frequenza è molto basso: sotto l'1%. Con tassi di frequenza così bassi, è possibile poterla controllare e limitare la sua diffusione.

La variante sudafricana, come le altre varianti, è più contagiosa del virus non mutato, per questo motivo è in grado di diffondersi più rapidamente e di causare più infezioni.
Essendo più contagiosa, la variante finisce col provocare un maggior numero di casi e, di conseguenza, un maggior numero di malati che necessitano di ricovero in Ospedale.
Tuttavia, allo stato attuale non ci sono prove certe che questa variante abbia alcuna influenza sulla gravità della malattia.

I virus tendono ad andare incontro a mutazioni nel tempo, dando origine a nuove varianti.
Tuttavia, è stato osservato come sia il vaccino utilizzato in Sud Africa che altri vaccini abbiamo dimostrato una buona efficacia nel prevenire la malattia COVID-19 causata dalla variante sudafricana.

È fondamentale capire come il virus si stia muovendo all'interno delle popolazioni in cui si stanno diffondendo anche le varianti. È importante per trovare le misure di prevenzione e strategie di contenimento più efficaci per limitare la circolazione del virus mutato.

Il controllo della circolazione delle varianti è un aspetto molto importante e dovrebbe essere esteso a quanti più Paesi possibile, in particolare a quelli più poveri, dove spesso la circolazione del virus - e delle varianti - non viene tenuta sotto controllo con le tecniche di biologia molecolare più sofisticate, come viene fatto nei Paesi  economicamente più sviluppati.

Sfoglia online lo speciale di 'A scuola di salute' dedicato al Nuovo Coronavirus:

 

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  • A cura di: Guido Castelli Gattinara
    Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente
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Ultimo Aggiornamento: 02  Maggio 2022 


 
 

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