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Obesità: un'unica definizione per un mondo di problemi
Si tratta di una delle grandi emergenze sanitarie dei paesi ad alto sviluppo: ecco come si valuta e cosa c'è da sapere
05 marzo 2018
L'obesità infantile rappresenta oggi una delle grandi emergenze sanitarie dei paesi ad alto sviluppo e l'Italia detiene, in Europa, uno dei primati negativi di bambini e adolescenti con eccesso di peso. La definizione di obesità e sovrappeso si basa sul calcolo dell'indice di massa corporea o body mass index (BMI), cioè il rapporto tra peso corporeo, espresso in chilogrammi, e il quadrato dell'altezza, espressa in metri.
Il BMI viene poi rapportato alla popolazione normale per età e sesso.
Si tratta di una delle grandi emergenze sanitarie dei paesi ad alto sviluppo: ecco come si valuta e cosa c'è da sapere.
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IL RUOLO DEL PEDIATRA
È compito del pediatra valutare il bambino, individuare il problema ed eventualmente indicare un approfondimento attraverso l'invio ad un centro specializzato, dove verrà effettuata anche una valutazione del metabolismo.
È importante ricordare, infatti, che anche il bambino con semplice sovrappeso può presentare già in età precoce delle complicanze come il fegato grasso (steatosi epatica), livelli elevati di insulina, trigliceridi, colesterolo, uricemia e pressione arteriosa aumentata, che configurano – se presenti – un quadro complesso noto come sindrome metabolica.
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UN APPROCCIO PERSONALE
Oggi si tende a parlare del ragazzo con obesità piuttosto che dell'obesità infantile in generale in quanto, pur essendoci alla base del sovrappeso/obesità fattori comuni (familiarità, sedentarietà, errate abitudini alimentari), ogni bambino è diverso dall'altro: abbiamo il mangione ("Ha sempre fame e spizzica"), il selettivo ("Rifiuta alimenti come frutta, verdura, pesce e legumi"), il sedentario ("Solo divano"), il depresso ("Si chiude in camera e mangia di nascosto"). Ogni bambino pertanto necessita di un approccio individualizzato, ludico e motivante. In relazione al quadro clinico (se non complicato) sarà importante proporre al bambino percorsi specifici volti a migliorare l'alimentazione (terapia educazionale per un'alimentazione equilibrata e bilanciata) e stimolare il movimento.
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Approfondimento estrapolato dall'uscita di gennaio 2018 di "A scuola di salute":