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Proteinuria

Presenza all'esame delle urine di proteine in quantità superiori a tracce 

Per proteinuria si intende la presenza, all'esame delle urine o allo stick urine, di proteine in quantità superiori a tracce. All'esame delle urine la voce "proteine" o "albumina" segnerà in genere un asterisco per la presenza di un valore anomalo, superiore ai limiti dati per normali.

Sullo stick delle urine, confrontando il colore ottenuto con la tavola di riferimento sul lato della confezione, le proteine avranno un valore di 0, tracce, +, ++, +++.

Tracce di proteine allo stick urine non indicano una proteinuria significativa. Una piccola quantità di proteine nelle urine è normale, fisiologica. Talvolta, se le urine sono molto concentrate (peso specifico superiore a 1.025), lo stick può mostrare una lieve positività.

La proteinuria deve essere valutata in base alla quantità di proteine presenti nelle urine nell’arco delle 24 ore e all'andamento nel tempo, per stabilire se è transitoria (qualche giorno), intermittente (non sempre presente) o persistente (si ripete continuamente).

I reni filtrano il sangue facendolo passare attraverso i glomeruli renali che sono dei gomitoli di capillari sanguigni. Il passaggio successivo avviene attraverso delle strutture chiamate tubuli renali e permette di riassorbire tutti gli elementi che servono all'organismo e di concentrare nelle urine i materiali di scarto.

Quando i reni sono danneggiati, soprattutto a livello dei glomeruli, vengono eliminate in modo anormale diverse sostanze e cellule, fra cui le proteine.

La proteinuria transitoria (qualche giorno) o intermittente (non sempre presente) è spesso di piccole quantità e non indica generalmente uno stato di malattia renale. Si riscontra spesso in caso di febbre, esercizio fisico, disidratazione, o dopo l'uso di alcuni farmaci.

Nei bambini più grandi e negli adolescenti la proteinuria e spesso legata alla posizione eretta: questa proteinuria viene denominata proteinuria ortostatica ed è benigna.

La proteinuria persistente (2-3 stick positivi a distanza di 1 settimana) e la proteinuria in grandi quantità (proteinuria nefrosica), invece, necessitano di attenzione. Queste situazioni vanno sempre valutate dal nefrologo pediatra perché generalmente corrispondono a una malattia renale.

La proteinuria di entità lieve o moderata non determina alcun sintomo.
Talvolta, le urine possono apparire leggermente schiumose. La proteinuria grave, in quantità molto elevate, comporta invece dei sintomi che si sviluppano progressivamente nell'arco di qualche giorno.

In particolare, i bambini possono presentare gonfiore delle palpebre, delle caviglie, o dell'addome. Talvolta lamentano mal di pancia. Il peso corporeo aumenta per ritenzione di acqua e nei casi più gravi, compaiono difficoltà respiratorie con affanno.

La proteinuria viene valutata con l'esame delle urine che si può effettuare tramite stick urinario, acquistabile in farmacia, o campione di urine da far analizzare in un laboratorio analisi.

Se l'esame mostra, oltre alla proteinuria, la presenza di leucociti e nitriti, è generalmente utile eseguire un'urinocoltura per escludere un'infezione delle vie urinarie.

Se la proteinuria è confermata in più controlli, se è accompagnata da ematuria (presenza di sangue), oppure, se è molto abbondante, il pediatra potrebbe richiedere una misurazione più precisa chiedendo di raccogliere le urine delle 24h.

Nei bambini piccoli, la difficoltà della raccolta può essere ovviata utilizzando un campione di urine su cui determinare il rapporto proteine/creatinina.

In caso di proteinuria isolata, soprattutto negli adolescenti, deve essere sempre esclusa una proteinuria ortostatica. Questo richiede 2 campioni di urine. Un campione, in ortostatismo (posizione eretta), raccolto durante la giornata dopo aver eseguito delle normali attività quotidiane.

Il secondo campione, in clinostatismo (posizione sdraiata), prevede la raccolta delle urine al mattino, subito dopo essersi alzati, avendo preso cura di svuotare la vescica la sera prima di coricarsi.

Il medico potrà anche richiedere esami di approfondimento come la misurazione della funzione renale, dell'assetto lipidico, delle proteine nel sangue, di indici infiammatori o un'ecografia renale. In alcuni casi sarà necessario eseguire una biopsia renale.

La proteinuria transitoria, intermittente o ortostatica non necessita di alcuna cura. In caso di malattia renale la cura dipende dal tipo di malattia.

Spesso comprende l'utilizzo di immunosoppressori o di farmaci antiproteinurici come gli ACE-inibitori o i "sartani", che hanno un effetto protettivo sul rene, e riducono al contempo la proteinuria.

È inoltre spesso indicata una dieta povera di sale e in alcuni casi occorre restringere l'assunzione dei liquidi.

La prognosi della proteinuria dipende dalla causa. Se la causa è una malattia renale, la prognosi dipende dalla malattia di base e dalla risposta alla terapia.

 

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  • A cura di: Francesco Emma
    Dipartimento Pediatrie Specialistiche e Trapianto Fegato-Rene
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 30  Marzo 2023 


 
 

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