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Neonato pretermine

È il bambino che nasce prima di aver raggiunto le 37 settimane di età gestazionale 

Si definisce pretermine (o prematuro) il bambino che nasce prima di aver raggiunto le 37 settimane di età gestazionale calcolate a partire dal primo giorno dell'ultima mestruazione.
Se si considera il peso del bambino alla nascita si parla di:

  • Neonato di peso basso se è inferiore ai 2500g;
  • Neonato di peso molto basso se è inferiore ai 1500g;
  • Neonato di peso estremamente basso se è inferiore ai 1000g.

I neonati di basso peso rappresentano il 5-10% di tutte le nascite. Ogni anno, nel mondo, nascono prima del termine circa 13 milioni di bambini, mezzo milione nella sola Europa.

In Italia (dati del 2016) costituiscono il 7,2% (38.500), mentre quelli al di sotto dei 1500g circa l'1% dei nati ogni anno (5.500). Sono in aumento rispetto al passato per il maggior numero di gravidanze multiple causate dalle tecniche di riproduzione assistita e per il miglioramento dell'assistenza ostetrica e neonatale.

La nascita pretermine si accompagna a una immaturità di molti organi e apparati, con una conseguente difficoltà ad affrontare l'ambiente extra-uterino che diventa più evidente con il diminuire dell'età gestazionale.

I fattori di rischio materno che favoriscono la nascita pretermine sono rappresentati da:

Il neonato pretermine ha una pelle sottile, mani e piedi freddi, l'ittero è frequente e più prolungato e il tessuto sottocutaneo è scarso. Il cranio è voluminoso, i capelli sono fini, gli occhi sporgenti e il tronco è coperto da peluria soffice.

La frequenza respiratoria e cardiaca sono più elevate. L'addome è più visibile ed è più frequente l'ernia ombelicale. I genitali esterni femminili presentano clitoride e piccole labbra più evidenti e nei maschi i testicoli spesso non sono nella loro sede scrotale.

Gli arti sono corti e sottili. Il calo di peso dopo la nascita è più marcato di quello del neonato a termine ed il recupero del peso è più lento.

La maggior parte dei bambini pretermine non presenta grandi problematiche, che sono invece più frequenti nei bambini di peso molto o estremamente basso.

Queste sono rappresentate da:

  • Difficoltà a mantenere un’adeguata temperatura corporea, determinata dalla scarsità dei depositi di grasso e della ampia superficie cutanea, che non permettono un'adeguata termoregolazione. L'incubatrice è quindi indispensabile per mantenere un microclima con la giusta temperatura e umidità;
  • Difficoltà respiratoria, che è determinata in primo luogo dalla malattia delle Membrane Ialine. Si tratta di una malattia causata da un ritardo di maturazione polmonare e dal deficit di una sostanza lipoproteica chiamata surfattante, che è causa dello sviluppo di tale malattia. Il neonato presenta un aumento della frequenza respiratoria accompagnata a un respiro affannoso. Con la profilassi cortisonica effettuata prima del parto pretermine la frequenza di questa malattia è scesa all'1%. La terapia si basa sulla somministrazione di ossigeno, sul supporto respiratorio (ventilazione facilitata da una macchina) e sulla somministrazione di surfattante attraverso il tubo endotracheale;
  • Crisi di apnea: si tratta di un improvviso arresto respiratorio spesso seguito da riduzione della frequenza cardiaca. Sono piuttosto frequenti nei neonati altamente pretermine e sono causate da un mancato stimolo del sistema nervoso centrale sui muscoli respiratori o da una ostruzione delle vie aeree superiori. Il trattamento si basa sulla stimolazione manuale (toccando il bambino) e sulla somministrazione di caffeina oppure, in casi selezionati, sull'uso delle cannule nasali che spingono aria e ossigeno nel nasino (sistema chiamato CPAP);
  • Displasia (anormale sviluppo delle cellule) broncopolmonare: che determina una dipendenza prolungata dalla somministrazione di ossigeno. Negli ultimi anni il miglioramento dell'assistenza e della sopravvivenza dei neonati con più bassa età gestazionale ha portato a un'aumentata frequenza di questa malattia. La causa è dipende da molti fattori, ma gioca un ruolo chiave l'immaturità polmonare con conseguente aumentata sensibilità delle cellule polmonari agli agenti lesivi e minori capacità di riparazione;
  • Ipoglicemia (o basso livello di zucchero nel sangue) che è frequente se il neonato non è nutrito in maniera adeguata ed è dovuta alla scarsità dei depositi di glucosio e all’aumento del suo fabbisogno;
  • Problematiche a carico del sistema nervoso: la "leucomalacia periventricolare" e l'emorragia endocranica sono due possibili complicanze a carico del cervello, il cui esito dipende dalla loro entità ed evoluzione;
  • Pervietà del dotto arterioso: si tratta di un vaso sanguigno che pone in comunicazione il circolo polmonare con quello generale e che normalmente si chiude alla nascita. La sua chiusura, se non avviene spontaneamente, può richiedere una terapia con farmaci o chirurgica;
  • Rischio infettivo: è aumentato con possibile sviluppo di infezioni anche gravi (chiamate sepsi) a causa dell'immaturità delle difese immunitarie dei neonati pretermine;
  • Problemi legati alla nutrizione: alimentare un neonato altamente pretermine risulta difficile in quanto il latte viene spesso tollerato con difficoltà. Di solito viene somministrato il latte materno o della Banca del Latte Umano Donato, tramite un sondino inserito nello stomaco (cosiddetto gavage). Il latte della mamma o quello della Banca possono necessitare di una supplementazione (chiamata fortificazione) per permettere una crescita adeguata. Finché non viene tollerata un’adeguata quantità di latte si rende spesso necessario apportare una parte dei nutrienti direttamente per via endovenosa attraverso la ‘nutrizione parenterale’;
  • Enterocolite necrotizzante: è la complicanza più importante a carico dell'intestino e si può manifestare in forma lieve con guarigione spontanea o in forma grave con necessità di un intervento chirurgico e possibile evoluzione verso un quadro di grave compromissione generale, fino al decesso;
  • Anemia: è causata dapprima dalla ridotta sopravvivenza dei globuli rossi e da una loro ridotta produzione associate ai frequenti prelievi di sangue a cui sono sottoposti soprattutto i neonati altamente pretermine, poi dalla carenza di ferro che va quindi fornito artificialmente. Non è infrequente la necessità di effettuare trasfusioni di globuli rossi concentrati;
  • Retinopatia del pretermine: si tratta di una lesione della retina causata da vari fattori, il più importante dei quali è rappresentato dal danno dell'ossigeno sulla retina immatura che causa una crescita tortuosa ed anormale dei piccoli vasi retinici. Nella gran parte dei casi la guarigione avviene spontaneamente, mentre soltanto in casi selezionati si rende necessaria una terapia con il laser.

La somministrazione prenatale di cortisone può ridurre le complicanze respiratorie e la mortalità del neonato quando tale terapia viene somministrata alla madre almeno 36 ore prima della nascita. 

Negli ultimi anni è stata provata l’importanza della cura, non solo medica, ma genitoriale, per i bambini pretermine: carezze, abbracci e massaggi, oltre all’ascolto della voce e al silenzio, sono diventate parte essenziale della terapia.

Lo sviluppo psichico del bambino dipende infatti enormemente anche dal contesto in cui si trova a vivere nei primi momenti di separazione dalla mamma.

La sua presenza (come anche quella del padre) è considerata indispensabile per la salute del bambino e per la sua crescita fisica e psichica, e molto importante per la costruzione della sua relazione con i genitori. 

 

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  • A cura di: Guglielmo Salvatori e Michela Massoud
    Unità Operativa Educazione Nutrizionale Neonatale e Banca del Latte Umano Donato
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 18  Luglio 2023 


 
 

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