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Tetano

Questa grave malattia infettiva può essere mortale nel 20-30% dei casi per questo è fondamentale vaccinarsi 

Il tetano è una malattia infettiva caratterizzata da spasmi muscolari violenti e dolorosi, causati dall'azione di una tossina (tossina tetanica) prodotta dal batterio Clostridium tetani.

Clostridium tetani è un batterio che si sviluppa solo in assenza di ossigeno (è anaerobio), vive nell'intestino degli animali (e dell’uomo) e viene eliminato con le feci.

Nel suolo e nell’ambiente (polvere) sopravvive anche per anni formando delle spore. Queste possono penetrare nell’organismo umano attraverso ferite anche banali, dove si possono trasformare nelle forme che producono la tossina. Si tratta di una tossina estremamente potente, tanto che la quantità letale per un uomo è di circa 7 milionesimi di milligrammo.

Di solito, le spore entrano nell’organismo attraverso ferite causate da oggetti contaminati con sporcizia, feci o saliva. 
Il tetano non si trasmette da persona a persona.

Il periodo di incubazione può variare da 3 a 21 giorni, ma è mediamente di 8 giorni; la durata dell’incubazione è condizionata dal tipo, dall'estensione e dalla localizzazione della ferita.

Esistono diverse forme cliniche di tetano:

  • Generalizzata;
  • Localizzata;
  • Cefalica. 

La forma generalizzata è caratterizzata da violente contrazioni muscolari, chiamate spasmi, che iniziano di solito dal capo, e progrediscono poi verso il tronco e gli arti.

Un caratteristico sintomo iniziale è il trisma, cioè la contrazione spastica di un particolare muscolo del volto (il massetere, muscolo della masticazione), seguito da rigidità del collo, difficoltà di deglutizione, rigidità dei muscoli addominali.

Altri sintomi comprendono: febbre, sudorazione, tachicardia, alterazioni della pressione arteriosa. Il paziente rimane conscio e gli spasmi muscolari, provocati da stimoli anche minimi, causano dolore intenso. 

La forma localizzata si manifesta con spasmi circoscritti all'area intorno alla ferita. La forma cefalica si verifica invece in seguito all'infezione di ferite della testa o del collo e coinvolge i nervi del capo (nervi cranici). 

La forma localizzata e la forma cefalica possono precedere la forma generalizzata.

I test di laboratorio per confermare il sospetto di infezione tetanica sono poco attendibili. La diagnosi viene in genere formulata sulla base dei sintomi.

Senza trattamento la mortalità è di circa il 25%, Mentre con un trattamento adeguato la mortalità scende al 15%. Il tetano contratto da ferite di testa e volto hanno una mortalità più alta.

In caso di una possibile esposizione, a seconda del calendario vaccinale effettuato (numero di dosi di vaccino anti-tetano ricevute e tempo trascorso dall'ultima dose) e della gravità della ferita, è possibile somministrare una nuova dose di vaccino o ricorrere alla somministrazione di anticorpi prelevati da donatori (immunoglobuline umane antitetaniche, TIG).

Tuttavia, le immunoglobuline umane antitetaniche sembrano essere utili solo nell'impedire che la tossina si leghi alle cellule nervose ma non sembrano in grado di limitare il danno prodotto dalle tossine già legate.

Una accurata pulizia delle ferite contaminate con disinfettanti ad azione ossidante (come l'acqua ossigenata) e la rimozione della cute necrotica circostante sono essenziali per prevenire l'infezione tetanica.
In caso di infezione conclamata il trattamento è di supporto.

La profilassi è assai efficace e si basa sulla vaccinazione antitetanica.

 

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  • A cura di: Laura Cursi, Francesca Ippolita Calò Carducci
    Unità operativa di Malattie Infettive
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 06  Giugno 2023 


 
 

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