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Inappetenza nei bambini: quando devono preoccuparsi i genitori?

La diminuzione dell'appetito come condizione momentanea o sintomo di una patologia. Come riconoscerne le cause 

L'inappetenza è la mancanza o la riduzione di appetito che si può verificare in qualsiasi momento della vita. Quando invece c'è un rifiuto completo verso il cibo si parla più correttamente di anoressia.

L'inappetenza è un sintomo frequente in numerose malattie, per cui è necessario approfondirne i primo luogo la durata e l'intensità e verificare se a tale disturbo si associa un arresto di crescita o un calo ponderale. 
Un'inappetenza transitoria rappresenta spesso la normale conseguenza di un cambiamento: cambiamento di dieta, nascita di un fratellino o di una sorellina, trasloco, cambiamento di stagione, etc.
Una riduzione persistente dell'appetito può essere il sintomo iniziale di una malattia o la prima manifestazione di un disagio psicologico.

Quando l'inappetenza evolve in totale rifiuto del cibo o delle bevande si parla di anoressia, sintomo di maggiore gravità che è sempre espressione di una malattia. L'anoressia non va confusa con l'anoressia nervosa, malattia ben codificata in ambito neuropsichiatrico.

Infezioni:

  • Delle vie urinarie;
  • Delle vie respiratorie;
  • Della bocca e del faringe come candidosi, gengivostomatite, faringite;
  • Gastroenteriti;
  • Sepsi;
  • Altre infezioni batteriche.

Altre cause:

  • Malassorbimento;
  • Allergie/Intolleranze alimentari;
  • Stipsi;
  • Cardiopatie congenite;
  • Anemia;
  • Disturbi endocrini;
  • Malattie renali/epatiche;
  • Malattie metaboliche;
  • Neoplasie;
  • Malattie psichiatriche;
  • Farmaci, interventi chirurgici (cause iatrogene).

Le inappetenze transitori solitamente non danno sintomi e si risolvono spontaneamente.
Le inappetenze persistenti possono invece manifestarsi con:

  • Arresto di crescita/calo ponderale;
  • Disidratazione;
  • Acidosi;
  • Carenze nutrizionali di macro e micronutrienti.

L'eventuale comparsa di sintomi non deve allarmare i genitori. In primo luogo il medico potrà diagnosticare malattie minori, come un'aftosi del cavo orale, disturbi della dentizione, un'infezione facilmente curabile. Una volta escluse queste condizioni - che sono le cause di gran lunga più frequenti di inappetenza persistente - il pediatra indirizzerà le ricerche verso malattie meno banali o meno facilmente diagnosticabili. Il pediatra di fiducia saprà sicuramente individuare la causa dell'inappetenza e aiutare le famiglie a risolverla.


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  • A cura di: Raffaele Edo Papa
    Unità Operativa di Pediatria Multispecialistica
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 02 settembre 2021


 
 

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