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Nuovo Coronavirus e sport: i consigli per i genitori

I bambini devono continuare a fare attività sportiva, in sicurezza 

In questo momento particolare, in cui ci si trova nel mezzo dell'epidemia da COVID-19, può essere difficile orientarsi nel mare di informazioni, spesso contradditorie, che arrivano dai media e dal web. Quindi, i genitori sono di frequente costretti a ricorrere al "fai da te", cioè debbono decidere da soli quello che è più giusto o più corretto far fare al proprio figlio.

Proprio perché tutti noi viviamo in comunità, le misure più importanti che sono state stabilite per limitare l'infezione da nuovo Coronavirus SARS-CoV-2 sono: il distanziamento fisico, l'uso della mascherina e il lavaggio frequente delle mani.

Come si possono applicare queste misure all'attività sportiva?
Per ovvi motivi, la mascherina non può essere indossata mentre si pratica attività fisica o sport. Per quanto riguarda l'igiene delle mani, ci sono sport "più puliti" e "meno puliti": ad esempio il calcio e il nuoto sono due sport con condizioni di pulizia differenti: il distanziamento fisico è la misura di prevenzione che fa la differenza durante l'attività sportiva.

Esistono degli sport dove il distanziamento è previsto dalla disciplina stessa.
Nel tennis, l'allievo può trovarsi a far pratica di fronte alla rete, al massimo in presenza del proprio istruttore. Durante una partita di tennis, poi, gli avversari si trovano a distanza l'uno dall'altro.

L'equitazione è un altro sport in cui l'atleta fa esercizi con il proprio cavallo, senza necessariamente stare a contatto con altre persone.
Nel golf, ciò che è importante è la concentrazione su sé stessi e sui propri movimenti, non è necessario stare a contatto con gli avversari.

Quasi tutti gli sport fin qui descritti erano una volta accessibili a un numero ristretto di persone, per motivi economici e difficoltà gestionale – non sempre si trovano maneggi e campi da golf vicino a casa – anche se ultimamente c'è una tendenza ad abbassare i costi per quanto riguarda questi sport.

I bambini vogliono giocare a pallone, a basket, fare judo, nuotare: sono queste le attività che li divertono, quindi gli istruttori devono tener conto di quelle che sono le norme semplici sul distanziamento fisico mentre si pratica sport.

Si può sfruttare questo momento per far allenare e far divertire i bambini con alcuni gesti tecnici delle singole discipline sportive che è possibile praticare anche mantenendo il distanziamento.

Nel basket i bambini possono affinare le proprie capacità nel tiro e lo possono fare senza contrasto, distanziati l'uno dall'altro, oppure si possono organizzare tornei di precisione, creare delle piccole classifiche dove si viene retrocessi oppure promossi.

Nel calcio, allo stesso modo, esistono decine di movimenti tecnici che possono essere insegnati e appresi facilmente dai bambini senza dover stare un troppo vicino all'altro. Questi gesti sono ad esempio lo stop della palla, il tiro, i passaggi, i rigori.

Il karate è un altro sport in cui non deve esserci necessariamente un contatto fisico tra i partecipanti. Piuttosto, ci si può concentrare sull'uso del corpo nello spazio: il bambino viene premiato per il senso estetico della figura che esegue durante la lezione.

Insomma: organizzarsi sfruttando la capacità di apprendere un gesto tecnico importante con il divertimento e la capacità di competere tipica dei bambini.

Dal punto di vista sociale, potersi vedere e competere su cose semplici è divertente per i bambini, anche se non possono stare vicini, toccarsi, abbracciarsi o spingersi.
Comunicare con i bambini è molto importante: bisogna far loro capire che questo non è tempo sprecato e che impareranno cose che magari non avevano potuto imparare in passato.

L'obiettivo è accompagnarli pian piano non soltanto nel fare attività fisica ma nell'aver piacere di fare attività fisica: non si può fare uno sport essendo costretti.

 

L’emergenza dovuta alla pandemia da COVID 19 ha determinato una serie di importanti cambiamenti, per quanto riguarda gli atleti agonisti che si sono infettati.

Da una circolare del Ministero della Salute, con la collaborazione della Federazione Italiana Medicina dello Sport, emessa il 18/1/2022 alla positività del tampone decade la validità del certificato agonistico in corso e, in caso di ragazzo con pochi sintomi o asintomatico (se vaccinato, trascorsi 7 giorni dalla negatività, se non vaccinato trascorsi 14 giorni) deve essere eseguita una visita clinica e un test da sforzo che porti la Frequenza Cardiaca all’85% della Frequenza Cardiaca massimale.

Eseguito, con esito negativo, questo accertamento viene rilasciato il certificato di ritorno allo sport (cosiddetto return to play RTP) che permette di riprendere l’attività praticata.

In caso di malattia che abbia presentato sintomi più gravi, fino alla necessità del ricovero ospedaliero, per il rilascio del RTP sono necessari accertamenti cardiorespiratori ed ematochimici più approfonditi.

Sfoglia online il numero di 'A scuola di salute' dedicato a sport e Nuovo Coronavirus:

 

ATTENZIONE
Se tu o i tuoi conviventi avete sintomi del COVID-19, resta in casa e chiama subito il tuo pediatra di libera scelta o il tuo medico di medicina generale. Altrimenti, chiama uno dei numeri di emergenza regionali indicati sul sito del Ministero della Salute.

 

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  • A cura di: Attilio Turchetta
    Unità Operativa di Medicina dello Sport
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 08  Luglio 2022 


 
 

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