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Difterite: il vaccino

Altamente efficace, viene somministrato insieme al vaccino anti tetano e anti pertosse con il nuovo esavalente 

Il vaccino contro la difterite contiene la tossina della difterite inattivata, incapace cioè di esercitare il suo effetto nocivo ma in grado di stimolare la risposta immunitaria contro di essa.
Sono disponibili due formulazioni, una pediatrica (D) e una per adulti (d). Il vaccino contro la difterite è generalmente associato con il vaccino contro il tetano e il vaccino acellulare contro la pertosse (DTaP o dTap) ed è contenuto nel vaccino quadrivalente (vaccino contro tetano, difterite, pertosse e poliomielite) e nel vaccino esavalente (contro tetano, difterite, pertosse e poliomielite, epatite B ed Haemophilus influenzae di tipo B).

Il vaccino si somministra con un'iniezione intramuscolare.

Nuovi nati: in Italia la vaccinazione contro la difterite è offerta a tutti i nuovi nati e prevede la somministrazione di tre dosi nel primo anno di vita.
l Ministero raccomanda la vaccinazione dei nuovi nati con il vaccino esavalente, che protegge anche contro il tetano, la poliomielite, la pertosse, l'epatite virale B e le infezioni invasive da Haemophilus influenzae b.
Un richiamo viene effettuato all'età di 5-6 anni in associazione con i vaccini contro la difterite, la pertosse e la poliomielite (vaccino quadrivalente).
Poiché la protezione non è duratura, sono consigliati ulteriori richiami ogni 10 anni.
È consigliato effettuare i richiami in associazione con il vaccino contro il tetano e la pertosse (dTap).
Adulti e bambini di età >7 anni non vaccinati: gli adulti non vaccinati e i bambini di età >7 anni non vaccinati o che non hanno completato il ciclo vaccinale ricevono la formulazione per adulti.
Il ciclo primario è costituito da 2 dosi di vaccino contro tetano e difterite (dT) e una terza dose associata anche al vaccino contro la pertosse (dTap).
Successivamente sono raccomandati richiami ogni 10 anni, preferibilmente in associazione con il vaccino contro la difterite e la pertosse (dTap).

L'unica controindicazione alla vaccinazione è la manifestazione di una reazione allergica grave ad una precedente dose o agli eccipienti contenuti nel vaccino. 

Le reazioni avverse che si manifestano più frequentemente sono generalmente lievi e comprendono la comparsa di gonfiore e rossore nel punto dove viene effettuata l'iniezione, che scompaiono entro due o tre giorni nel 25% dei casi.
Più raramente (circa nel 3% dei casi) si possono verificare reazioni locali più estese e dolorose che si manifestano a partire da 2-8 ore dopo l'iniezione e sono riportate generalmente negli adulti che hanno ricevuto frequenti richiami.
Raramente compaiono reazioni generali come febbre e malessere generale.
Una reazione allergica grave da vaccino è molto rara. 

Dopo il completamento del ciclo vaccinale, il vaccino è altamente efficace (97%) nel prevenire l'infezione.


  • A cura di: Alberto Tozzi
    Unità Operativa di Innovazione e Percorsi Clinici
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 06 novembre 2019


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