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Papilloma virus (HPV): il vaccino

È consigliato gratuito per maschi e femmine a partire dagli 11 anni di età e protegge da forme di cancro agli organi riproduttivi causati dal virus 

Per prevenire l'infezione da Papillomavirus e quindi la diffusione dell'infezione e la possibile degenerazione carcinomatosa che questo virus può indurre esistono vaccini specifici. Tutte le principali linee guida internazionali e le raccomandazioni italiane suggeriscono una vaccinazione anti papillomavirus negli adolescenti, tra 11 e 12 anni, prima dell'età di un possibile contagio quando la risposta immunitaria è migliore e il beneficio è quindi massimo.
Sono attualmente disponibili tre vaccini: il quadrivalente GARDASIL® (che contiene i tipi 6, 11, 16 e 18), il CERVARIX® (che contiene i tipi 16 e 18) e un nuovo vaccino GARDASIL® 9, contenente i tipi 6, 11, 16, 18, insieme a altri 5 tipi: 31, 33, 45, 52, e 58 (autorizzato dall'EMA al commercio in Europa dal 10-6-2015). Il vaccino contro l'HPV funziona molto bene.
Nei quattro anni successivi all'introduzione negli USA (2006) il numero di infezioni da HPV in ragazze adolescenti è diminuita del 56%. La ricerca clinica ha mostrato una riduzione delle verruche genitali nelle adolescenti vaccinate per HPV e il numero delle lesioni pre-cancro della cervice nelle donne. Molti studi hanno documentato la drastica riduzione delle verruche genitali nei giovani di entrambi i sessi. Attualmente sono state somministrate nell'Europa Occidentale oltre 30 milioni di dosi in adolescenti, senza che siano stati registrati eventi avversi significativi.
Degli oltre 100 tipi di virus HPV -secondo i dati diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità- circa l'89% dei carcinomi da HPV e l'82% delle lesioni precancerose di alto grado sono causati da 7 tipi soltanto di HPV: 16/18/31/33/45/52/58.
Di questi, il tipo 16 e il tipo 18 sono ad alto rischio oncogeno, mentre il 6 e l'11 sono all'origine delle lesioni precancerose. Recenti studi clinici hanno evidenziato ogni anno 2.000 nuovi casi di carcinoma (oro-faringeo, ano-rettale e del pene) tra gli uomini e 4.400 nuovi casi (oro-faringeo, vaginale e della cervice uterina) tra le donne, legati a ceppi diversi dai 16/18/6/11.
Di conseguenza dall'inizio del 2015 negli USA e dall'inizio del 2017 in Italia viene raccomandato l'uso di un vaccino HPV 9-valente per la vaccinazione di routine di tutti gli adolescenti, sia femmine che maschi.
Coprendo un più ampio numero di ceppi favorirà un'ulteriore riduzione di circa il 20% dei cancri da HPV e del 50-80% delle lesioni precancerose. Si ritiene che la protezione diretta dei 9 principali tipi di HPV in entrambi i sessi porterà in futuro ad una quasi totale eliminazione delle patologie HPV correlate. In Italia si registrano ogni anno circa 80.000 nuovi casi di condilomi genitali nei maschi e 130.000 nelle femmine.
Secondo i dati pubblicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità fino all'80% delle donne sessualmente attive e il 50% degli uomini ha avuto almeno un'infezione da virus HPV nel corso della sua vita. Il vaccino sembra essere l'unica arma di prevenzione. 

I vaccini contro il virus HPV utilizzano una proteina che fa parte della superficie del virus. Viene prodotta in laboratorio ed assume una forma simile a quella del virus, ma non contiene il materiale genetico del virus, quindi non è vitale e non può fare danni né riprodursi.

A tutti gli adolescenti dai 9 anni di età. In Italia la vaccinazione è gratuita per adolescenti, sia maschi che femmine, a partire dagli 11 anni di età. In Italia il Piano Nazionale Prevenzione Vaccini 2017-2019 prevede la vaccinazione universale anti-HPV, sia dei maschi che delle femmine.
La strategia scelta è la vaccinazione con una schedula a 2 dosi fino a 14 anni, con 3 dosi dopo i 14 anni, mentre in tutti i soggetti immunocompromessi si raccomanda la vaccinazione con 3 dosi.

Il vaccino utilizza solo una proteina superficiale del virus sintetizzata in laboratorio per cui non potrà mai dare infezione o tumori.
Al massimo il vaccino provoca arrossamento della sede di inoculo o gonfiore, in rari casi provoca poca febbre.
La sicurezza di tutti i vaccini viene continuamente monitorata da agenzie internazionali super partes appositamente istituite.
Nonostante gli allarmismi non giustificati che occasionalmente vengono riportati dai media, nessun effetto collaterale é stato dimostrato per questi vaccini.
Alcuni svenimenti riportati in adolescenti vaccinati non sono più numerosi di quelli che si verificano in occasione di altre vaccinazioni negli adolescenti e vengono evitati tenendo il giovane in osservazione per i 15 minuti successivi alla vaccinazione.
Il vaccino protegge contro la maggior parte dei tipi di cancro e di condilomi genitali.
Gli effetti collaterali sono minimi e transitori: dolore al braccio, arrossamento, gonfiore o poca febbre. Pertanto i benefici sono assai maggiori dei rischi.

Il vaccino è stato studiato su decine di migliaia di giovani adolescenti e ha mostrato di prevenire il 90% delle infezioni e le lesioni degenerative pretumorali rilevate con il Pap-test.
Gli studi hanno anche dimostrato la riduzione dei condilomi genitali e anali e del cancro anale nei maschi.
Un recente studio statunitense ha dimostrato che se tutte le 12enni americane fossero vaccinate sarebbero evitate circa 1.300 morti all'anno.

Il vaccino HPV è raccomandato prima dell'inizio dell'attività sessuale perché:

- I giovani s'infettano più frequentemente. La metà delle nuove infezioni interessa giovani tra i 15 e 26 anni di età.
- Si è sicuri che il giovane non può essersi già infettato. La vaccinazione previene l'infezione ma non la cura. Una volta contratta l'infezione, il vaccino non ha più nessuna utilità. 

Il vaccino previene la maggioranza, ma non la totalità dei tumori cervicali perché non protegge contro tutti i virus HPV. Anche le donne vaccinate debbono effettuare periodicamente il Pap-test.

- Cancro della cervice uterina;
- Condilomi dei genitali;
- Cancro della testa e del collo;
- Cancro dell'ano e del pene.

Queste patologie, esclusi i condilomi, possono essere fatali.

- Dolore, arrossamento e gonfiore del sito di iniezione;
- Febbre moderata.


  • A cura di: Guido Castelli Gattinara
    Centro Vaccinazioni
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 06 novembre 2019


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