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Malattie dalla A alla Z

Stipsi

È un disturbo della defecazione che si caratterizza per una difficoltosa evacuazione dell'intestino. Può comportare dolori addominali e riduzione dell'appetito 

Viene definita correntemente dal verificarsi di 2 evacuazioni o meno ogni settimana per almeno un mese nei bambini che hanno meno di 4 anni di età o per almeno due mesi nei bambini che hanno compiuto i 4 anni. Questo fenomeno si associa a episodi frequenti d'incontinenza fecale e ad atteggiamenti di ritenzione nei bambini di età inferiore ai 4 anni. Nelle età successive sono frequenti la ritenzione volontaria, l'evacuazione dolorosa di feci dure, la presenza di fecalomi (ammasso di feci duro e voluminoso) nel retto e l'evacuazione di feci molto voluminose che possono ostruire il WC.
Si verifica quando le feci procedono troppo lentamente lungo il colon - la parte del grande intestino o intestino crasso compresa tra il cieco, parte iniziale dell'intestino crasso, e il retto - di modo che gran parte dell'acqua che contengono viene assorbita dall'intestino. In questo modo le feci diventano sempre più dure e faticano ad essere espulse dal retto.

Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di un'alterazione funzionale (stipsi funzionale) che può trovare spiegazione:

- Nel primo anno di vita, nell'introduzione di nuovi alimenti nella dieta che hanno portato, direttamente o indirettamente, a un episodio acuto di stipsi con formazione di feci di consistenza aumentata, causa di defecazione dolorosa che ha aperto così un circolo vizioso;
- Negli anni successivi, fino al compimento dei 4 anni, l'inizio della stipsi coincide spesso con il periodo di acquisizione del controllo degli sfinteri, talvolta causato da un'eccessiva spinta all'autocontrollo da parte dei genitori oppure da errori come il mancato impiego o la sottrazione del vasino;
- In seguito, soprattutto in età scolare, la ritenzione delle feci può venire innescata dal rifiuto dei bagni scolastici. Poiché la stipsi è sempre condizionata dal circolo vizioso: feci di consistenza aumentata/defecazione dolorosa/timore della defecazione/feci ancor più dure/defecazione più dolorosa. Sono innumerevoli le situazioni che possono innescare questo circolo vizioso: stress emotivi, cambiamenti della dieta con diminuzione dell'apporto di fibre o di acqua, trascuratezza del bambino che, per non interrompere un gioco, evita di andare in bagno.

Sebbene la stipsi abbia una base funzionale in più del 90% dei casi, non va dimenticato che alcune malattie possono avere tra i propri sintomi anche la stipsi (stipsi organica). Può avvenire nella fibrosi cistica, nella malattia di Hirschsprung, nelle malattie neuromuscolari, nelle fistole perianali che si accompagnano alla malattia di Crohn, nelle allergie alimentari, nella celiachia e nell'ipotiroidismo. 

Oltre che con i sintomi sopra ricordati, la stipsi può comportare frequenti dolori addominali, slip spesso sporchi, WC intasato da feci voluminose. Nei primi anni di vita, la stipsi si può accompagnare ad irritabilità e riduzione dell'appetito che scompaiono con l'evacuazione.
Frequentemente la stipsi si ripercuote sulla funzione vescicale: masse voluminose di feci nella parte bassa del colon e nel retto possono comprimere la vescica, impedirne il completo svuotamento e favorire il recidivare di infezioni delle vie urinarie. 

La diagnosi si basa sulla raccolta della storia clinica del bambino e sulla visita medica. Solo assai raramente è necessario ricorrere ad accertamenti di laboratorio per diagnosticare o escludere le malattie che abbiamo ricordato; principalmente: celiachia, fibrosi cistica, allergia alimentare. Una biopsia rettale, un clisma opaco o accertamenti endoscopici possono rendersi necessari per la diagnosi di malattia di Hirschsprung o di malattia di Crohn.   

Il trattamento della stipsi funzionale si basa:

- Sull'impiego di clisteri evacuativi con soluzione fisiologica nel caso di stipsi acuta con ostruzione fecale da presenza di fecalomi;
- Sull'impiego a lungo termine di farmaci che aiutano a mantenere le feci morbide come il Polietilenglicole (PEG) per un periodo non inferiore ai 3-6 mesi;
- Sull'adozione di misure comportamentali come il toilet training (sedute quotidiane ad ore fisse, impiego del vasino o di riduttori per il WC);
- Sull'adozione di una dieta ricca di fibre e di acqua, sempre con l'obiettivo di rendere le feci più soffici; 
- Sulla presa in carico, nei casi ostinati o comunque resistenti alle misure terapeutiche più semplici, da parte di un'équipe terapeutica che comprenda pediatri gastroenterologi, nutrizionisti e urologi.


  • A cura di: Alberto Giovanni Ugazio
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 10 dicembre 2019


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