>

Influenza 2022/2023: cosa sta succedendo e come difendersi

Dopo la pandemia, tre virus epidemici colpiscono i più piccoli: quello dell'influenza A H3N2, del Covid-19 e il virus respiratorio sinciziale o RSV. Ecco cosa c'è da sapere 

Attenzione!

Stai leggendo un contenuto riferito alla campagna vaccinale contro l'influenza stagionale 2022-2023

Leggi il contenuto dedicato alla campagna di quest'anno 

Nell’inverno appena iniziato, dopo gli anni della pandemia da Coronavirus sono tre i virus epidemici che colpiscono l’infanzia: il virus dell’influenza A H3N2, del Covid-19 e il virus respiratorio sinciziale o RSV. Sono quelli che stanno avendo un forte impatto sui nostri servizi sanitari e sulla popolazione, in particolare nei bambini e negli anziani. È quanto ci si aspettava, data la quasi totale abolizione delle misure di protezione attivate negli ultimi due anni, per cui la circolazione dei virus risulta totalmente priva di limitazioni.

Fino dalla fine di agosto si era notata una insolita circolazione dei virus influenzali stagionali che poteva essere considerata un allarme epidemico, poiché i virus influenzali non erano mai stati rilevati durante i mesi estivi in Italia, fatta eccezione per la pandemia influenzale del 2009. Riconoscere tempestivamente la circolazione di virus respiratori è di estrema importanza perché permette di orientare le decisioni sulle strategie preventive: infatti una preoccupazione particolare era legata alla riapertura delle scuole, per la possibilità che potesse portare a focolai influenzali più diffusi e a una stagione influenzale più grave, dal momento che un numero minore di bambini è stato esposto naturalmente ai virus influenzali durante il periodo della pandemia COVID-19.

Il rapporto settimanale della Sorveglianza InfluNet, coordinato dall’ISS e dal Ministero della Salute, mostra come a partire da ottobre l’influenza abbia cominciato a colpire soprattutto i bambini in età prescolare. Il rapporto parla chiaro: in Italia sono in forte aumento il numero di casi delle sindromi simil-influenzali: nell’ultima settimana di novembre l’incidenza sfiora i 13 casi per mille assistiti (9,5 nella settimana precedente). Questi livelli di circolazione del virus sono considerati molto alti e solo raramente si sono osservati in questa stagione, perché sono quelli in genere riportati quando l’epidemia raggiunge il suo picco, di solito tra gennaio e febbraio. Invece nell’ultima settimana di novembre i casi stimati in Italia sono circa 762.000, per un totale intorno a 2.552.000 casi a partire dall’inizio della stagione.

Pur se questa incidenza è in aumento in tutte le fasce di età, risultano maggiormente colpiti i bambini al di sotto dei cinque anni con 80.479 casi registrati solo nell’ultima settimana e circa mezzo milione a partire da inizio sorveglianza. L’incidenza è pari a 40,8 casi per mille assistiti (29,6 nella settimana precedente), e nelle tre Regioni che hanno attivato la sorveglianza InfluNet (Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria) viene considerata essere di una entità molto alta (tre volte quella della popolazione generale).

Il virus influenzale colpisce ogni inverno fino al 30% dei bambini: questo sia perché non ancora immunizzati da un incontro con il virus, sia perché i più piccoli hanno un sistema immunitario meno maturo, ma anche perché particolarmente esposti al contagio in quanto partecipano ad attività scolastiche e di comunità. Inoltre in questo inverno, dopo due anni di scarsa circolazione virale a causa delle massicce misure di prevenzione che hanno quasi azzerato la diffusione di molti virus, i bambini e i giovani che non hanno potuto “allenare” le loro difese immunitarie, possono essere più suscettibili a queste infezioni. 

Ci si aspettava una maggiore facilità ad ammalarsi ed è quello che stiamo osservando per tutti e tre i virus a diffusione invernale, l’Influenza che quest’anno è detta Australiana (ceppo  A/H3N2), il Virus respiratorio sinciziale che anch’esso quest’anno ha iniziato prima e che si manifesta con maggiore aggressività, il Covid 19 che lungi dall’essere scomparso, continua nella sua epidemia invernale a provocare forme gravi e un importante numero di ricoveri di tipo intensivo e di morti. Bisogna ricordare che anche l’influenza stagionale può avere conseguenze molto pericolose: in genere ogni anno si contano 3-5 milioni di casi gravi e circa 650.000 morti a livello globale, di cui 70.000 in Europa e ben 8.000 in Italia.

L’influenza nei bambini rappresenta uno dei fattori principali della diffusione dei virus nella popolazione generale, con aumentato rischio di infezione nelle popolazioni fragili di ogni età e negli anziani, di per sé a rischio di forme infettive gravi. Per questo la vaccinazione antinfluenzale dell’infanzia, specialmente nei più piccoli dai 6 mesi ai 6 anni, assume oggi un’enorme importanza sia in ambito medico che sociale. Viene quindi raccomandata dal Ministero della Salute un’accelerazione della campagna antinfluenzale vaccinale nei bambini piccoli, oltre che nelle persone anziane e con malattie croniche, ma bisogna insistere anche sulla necessità che operatori sanitari, insegnanti, assistenti all’infanzia e agli anziani, scelgano di vaccinarsi come gesto di civiltà e come segno di amore per le persone di cui si prendono cura e rispetto per il proprio importante lavoro.


  • A cura di: Guido Castelli Gattinara
    Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente
  • in collaborazione con:

 


 
 

COME POSSIAMO AIUTARTI?

 

CENTRALINO

  (+39) 06 6859 1

PRENOTAZIONI (CUP)

 (+39) 06 6818 1
Lunedì - Venerdì, 8.00 - 16.00
Sabato, 8.00 - 12.45

PRENOTAZIONI ONLINE


URP

Informazioni, segnalazioni e reclami  (+39) 06 6859 4888
Lunedì - Venerdì, 8.00 - 16.00
  urp@opbg.net


UFFICIO STAMPA

 (+39) 06 6859 2612   ufficiostampa@opbg.net

REDAZIONE ONLINE

  redazione@opbg.net

DONAZIONI

  (+39) 06 6859 2946   info.fond@opbg.net

LAVORA CON NOI

  lavoraconnoi@opbg.net

VIGILANZA

  (+39) 06 6859 2460
Tutti i giorni, 24 ore su 24

  vigilanza@opbg.net