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Disfagia esofagea

Si verifica quando il bambino mangia troppo velocemente, tuttavia se il problema si presenta spesso potrebbe esserci una causa che deve essere diagnosticata e trattata 

Disfagia esofagea è il termine medico per "difficoltà a deglutire", ossia a far passare cibo e saliva dalla bocca allo stomaco, attraverso la gola e l'esofago.
A volte, la disfagia esofagea si verifica quando il bambino mangia troppo velocemente o non viene masticato abbastanza bene il cibo. Ma se il problema si presenta spesso potrebbe esserci un problema medico che deve essere diagnosticato e trattato.

La disfagia esofagea è solitamente causata da un problema nella parte superiore del tratto digestivo. Spesso il problema è nell'esofago, il tubo che collega la bocca allo stomaco. Ma può anche accadere a causa di un problema alla bocca o alla gola. In particolare:

  • Un corpo estraneo o un boccone di carne bloccato nell'esofago;
  • Un'esofagite eosinofila, ossia un'infiammazione allergica dell'esofago;
  • Un restringimento (stenosi) dell'esofago che può essere causato da una cicatrice per un intervento all'esofago praticato alla nascita (atresia esofagea), da un'infiammazione, da un'ingestione di sostanza caustica o da un reflusso gastro-esofageo cronico; oppure da un problema congenito (stenosi congenita);
  • Un problema neurologico, ossia un problema ai nervi che controllano i muscoli che servono a deglutire; questo problema nei bambini con grave deficit neuro-motorio è molto importante e può creare difficoltà sia fisiche (inalazione del cibo nei polmoni) che psicologiche anche per i familiari;
  • Un'acalasia esofagea, causata da una contrazione eccessiva del muscolo del cardias, ossia al passaggio tra esofago e stomaco (giunzione esofago-gastrica).
  • Non essere in grado di ingoiare;
  • Dolore durante la deglutizione;
  • Sentirsi il cibo bloccato in gola o nel torace (nel petto, dietro allo sterno): in questi casi il bambino potrebbe soltanto vomitare;
  • Tosse o soffocamento durante la deglutizione;
  • Eccessiva salivazione;
  • Problemi nel parlare.

I sintomi indirizzano il medico verso la diagnosi. Per confermarla, possono essere necessari alcuni test:

  • Una radiografia con il bario: per questo test, si beve un liquido denso chiamato "soluzione di bario". Serve per vedere l'interno dell'esofago. Il bario è opaco ai raggi X, quindi il medico può vedere eventuali problemi nell'esofago. In caso di rischio di inalazione (passaggio del liquido nei polmoni), invece del bario si usa un liquido che, anche se venisse inalato, non danneggerebbe i polmoni;
  • Uno studio di deglutizione: Per questo test, si mangiano cibi diversi ricoperti di bario. I raggi mostrano se ci sono problemi con i muscoli della bocca o della gola. Questo test è anche chiamato "deglutidografia";
  • Esofagogastroscopia: per questo test, il medico mette un tubo sottile e flessibile nella bocca, nella gola e nell'esofago. Il tubo (chiamato gastroscopio) ha una telecamera e una luce su di esso, quindi consente al medico di vedere all'interno dell'esofago;
  • Manometria ad alta risoluzione: questo test misura la pressione in diversi punti all'interno dell'esofago. Per fare questo, un piccolo tubo che rileva la pressione viene inserito attraverso il naso, la gola e l'esofago. I risultati del test possono dire al medico quanto stanno funzionando i muscoli che servono a deglutire.

Il trattamento dipende da cosa sta causando la disfagia esofagea.
Se la disfagia è causata da un problema alla bocca o alla parte superiore della gola, il medico potrebbe consigliare uno specialista in deglutizione. Questo professionista può insegnare esercizi per aiutare a deglutire (logopedia della deglutizione) e potrebbe anche suggerire modi per modificare la dieta.
Se il problema interessa l'esofago, i trattamenti possono includere:

  • Medicinali: in base alla causa della disfagia, possono essere utilizzati: inibitori della pompa protonica (antiacidi), antifungini, miorilassanti (farmaci che rilassano la muscolatura), cortisonici;
  • Endoscopia:
    Dilatazione esofagea - Per questa procedura, il medico usa un endoscopio (vedi sopra) con un palloncino speciale all'estremità, oppure una sonda semirigida conica, per dilatare delicatamente l'esofago. Per alcune stenosi è possibile utilizzare anche delle sonde particolari che mantengono largo l'esofago (STENT);
    Asportazione di tratti di mucosa infiammata o polipi - Mettere sotto guida endoscopica una sondina (PEG) nello stomaco per rendere possibile l'alimentazione in bambini con gravi problemi neurologici che non riescono a deglutire in modo sicuro. Questo sistema permette, quando indicato, di insegnare gradualmente al bambino a nutrirsi con la bocca (logopedia della deglutizione);
    Miotomia endoscopica (POEM) o chirurgica (Heller Dor) - qualora si confermi un'acalasia, ossia un malfunzionamento neuromuscolare a livello della giunzione tra l'esofago e lo stomaco;
  • Chirurgia - I medici possono fare un intervento chirurgico per rimuovere la causa della disfagia; ad esempio una plastica anti reflusso per evitare la risalita dell'acido dallo stomaco (Plastica di Nissen) o per eliminare un tratto di esofago stretto (stenotico) che non è possibile dilatare.

È necessario rivolgersi al medico se è presente uno dei sintomi riportati sopra. Il medico va subito consultato se c'è difficoltà ad ingoiare la saliva o difficoltà a parlare.


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  • A cura di: Valerio Balassone, Luigi Dall'Oglio
    Unità Operativa di Chirurgia ed Endoscopia Digestiva
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Ultimo Aggiornamento: 02 gennaio 2024


 
 

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