
Fin dall'inizio, i tratti temperamentali del vostro bambino influenzano il modo in cui lo trattate e vi sentite nei suoi confronti. Non ci sono prefissati ‘modi giusti’ di interagire e di crescere un bambino.
Ognuno ha proprie modalità di interazione in funzione della personalità unica di ogni figlio, delle proprie convinzioni e delle circostanze di vita familiare.
L'importante è rimanere sensibili all'individualità di ogni bambino che esplorando senza posa il mondo che lo circonda, comincia a manifestare il proprio temperamento. In alcuni casi riesce ad ottenere quel che vuole – ad afferrare un oggetto, a provocare un suono – ma altre volte non ci riesce. Nel primo caso manifesta soddisfazione (sorride, manda urletti di gioia). Nel secondo caso manifesta insoddisfazione o rabbia per l'insuccesso, in genere con il pianto.
Compaiono così i primi tratti della personalità: alcuni bambini sono e rimarranno allegri, felici di esprimere soddisfazione e capaci di superare rapidamente le frustrazioni. Altri si riveleranno testarsi e musoni e altri ancora compiacenti e timidi. Meglio adattarsi al temperamento del bambino – così come ci adattiamo a quello di amici e parenti – piuttosto che tentare di modificarlo, impresa destinata quasi certamente al fallimento.
Non cercare di incasellarlo in uno stampo o in un modello prestabilito perché l’unicità del bambino è la sua forza, e rispettarla fin dall'inizio aiuta a gettare le migliori basi possibili per la sua autostima e per le relazioni d'amore con gli altri.
Certamente i bambini che vengono accuditi con attenzione e tranquillità dai genitori tenderanno ad essere più tranquilli e felici. La felicità e serenità delle mamme e papà tende a passare per osmosi ai propri figli.
Sfoglia online lo speciale di 'A scuola di salute' dedicato alla crescita del bambino tra 4 e 7 mesi di età:
Iscriviti alla newsletter per ricevere i consigli degli specialisti del Bambino Gesù.