Nuovo Coronavirus: i nuovi vaccini a DNA

I nuovi vaccini prevedono di inoculare informazioni genetiche tramite DNA, per fare produrre dalle cellule del corpo umano le proteine del Coronavirus e indurre una risposta immunitaria 

Per combattere l'epidemia da SARS-CoV-2 i ricercatori delle università e delle aziende farmaceutiche di tutto il mondo si sono impegnati nello studio di possibili vaccini, tanto da identificare in pochi mesi oltre 200 prototipi di vaccino, 52 dei quali sono già in fase di sperimentazione.

A circa due anni dall’inizio della pandemia tredici vaccini sono stati approvati e ormai utilizzati su larga scala nei vari Paesi del mondo.Per identificare la migliore protezione si sono sperimentate diverse tecnologie, alcune delle quali non sono mai state utilizzate per un vaccino, mentre altre sono in fase di studio da molti anni.

I primi vaccini contro il SARS-CoV-2 che sono stati messi a disposizione e approvati dalle Agenzie Regolatorie Internazionali sono quelli basati sulla inoculazione di informazioni genetiche tramite RNA messaggero, sintetizzato in laboratorio e inoculato grazie a micro sfere rivestite di grasso (i liposomi).

Altri vaccini sono basati sullo stesso meccanismo fondamentale: inoculare informazioni genetiche tramite DNA, per fare produrre dalle cellule del corpo umano le proteine del coronavirus (di solito della proteina "spike" virale) che inducano una risposta immunitaria specifica.

Questi vaccini a DNA – che sono spesso indicati come i vaccini di terza generazione – utilizzano del DNA sintetizzato in laboratorio per indurre una risposta immunologica nell'ospite contro batteri, parassiti, virus e potenzialmente contro il cancro.

In breve, vaccinare con il DNA consiste nel trasmettere alle cellule dell'ospite i geni che contengono le informazioni necessarie alla cellula per produrre antigeni della proteina "spike" del SARS-CoV-2, la proteina che provocherà una risposta immunitaria specifica con anticorpi diretti contro la stessa proteina "spike".

I geni vengono inseriti in laboratorio in un virus innocuo per l'uomo (il cosiddetto vettore) che, una volta iniettato, porta i geni fino alla cellula. Qui i geni così iniettati si comportano come qualunque altro gene: vengono copiati in molecole di RNA messaggero (mRNA) che raggiungono i ribosomi – le microscopiche fabbriche di proteine della cellula – e fanno loro produrre la proteina "spike".

Ma la proteina virale "spike" viene riconosciuta come estranea dal sistema immunitario che comincia quindi a produrre abticorpi diretti contro questa proteina.  D'altra parte, gli anticorpi SARS-CoV-2 sono risultati protettivi, anche se sappiamo che gli anticorpi in circolazione non durano nel tempo e che non possono evitarci ulteriori infezioni.
D'altra parte, dato che l'immunità non è duratura, dovremo fare né più né meno di come facciamo con l'influenza: ci vaccineremo di nuovo dopo un certo periodo.

Queste nuove tecniche di produzione dei vaccini sembrano in ogni caso essere assai promettenti in quanto oltre a consentire una buona risposta immunitaria sia anticorpale che cellulare, sono nello stesso tempo riprodotte con relativa facilità, a basso costo, consentendo di produrre vaccini stabili e facilmente conservabili.

I vaccini anti-COVID-19 a subunità proteica sono composti da "frammenti proteici" del virus, che stimolano una risposta immunitaria protettiva nella persona vaccinata. I frammenti proteici rappresentano antigeni chiave del virus (in questo caso la proteina spike), prodotti in vitro con la tecnologia del DNA ricombinante. Questi vaccini contengono anche un adiuvante per aiutare il sistema immunitario a sviluppare una risposta protettiva efficace. Non contengono il virus e non possono causare la malattia.

I vaccini anti COVID-19 a subunità proteica autorizzati da EMA e AIFA sono Nuvaxovid (Novovax) e VidPrevtyn Beta (Sanofi) che sono disponibili solo per i ragazzi dai 12 anni di età.

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  • A cura di: Guido Castelli Gattinara
    Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente
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Ultimo Aggiornamento: 19  Settembre 2024 


 
 

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