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Obesità in età evolutiva e dieta antinfiammatoria

Alcune indicazioni dietetico-comportamentali per combattere l'obesità e ridurre lo stato di infiammazione nei bambini con obesità 

Sovrappeso e obesità comportano conseguenze a breve, medio e lungo termine per la salute, anche in età evolutiva.   

Durante la pandemia da Covid-19, il problema obesità si è aggravato a causa del confinamento, basti pensare che in letteratura scientifica è stato coniato il termine di “covibesity”.

È un termine di nuova concezione comparso in letteratura scientifica per descrivere l’aggravamento dei tassi di obesità dovuto al confinamento imposto durante la pandemia. 

L’eccesso ponderale rappresenta una condizione problematica ampia, dove si sommano alterazioni a carattere medico, stigma sociale, problematiche psicologiche. Come noto da tempo, in Europa, l'Italia occupa, per l'obesità in età pediatrica, i primi posti della classifica, con una frequenza maggiore nelle regioni meridionali.

Negli ultimi anni, il trend si è stabilizzato per i casi di obesità semplice, ma sono aumentate le obesità gravi e complicate.

Tale situazione, rappresenta, anche in giovane età, una condizione che favorisce uno stato infiammatorio più o meno ingravescente. L’infiammazione, può modificare la risposta immunitaria e può alterare il funzionamento di molti organi e apparati con la possibile comparsa di importanti complicanze.

Tra queste, ricordiamo la steatosi epatica, elevati livelli di lipidi e di glucosio nel sangue, l'ipertensione arteriosa, la ridotta tolleranza al glucosio e il diabete di tipo 2, anomalie mestruali, disfunzioni osteoarticolari, respiratorie e difficoltà della sfera emotiva.

Queste complicanze potrebbero rappresentare un ulteriore fattore di rischio per il COVID-19. L'infiammazione è un meccanismo indispensabile per la nostra sopravvivenza, ma può anche diventare fatale.

Si riconoscono due situazioni infiammatorie:

  • Acuta, quando la risposta infiammatoria è intensa, con dolore significativo e importante (ad esempio: la ferita da taglio);
  • Cronica/silente, che consiste in una situazione senza dolore e senza manifestazioni evidenti, lenta e costante, che quando persiste, negli anni, danneggia gli organi. Non è affatto una condizione rara, ma è frequente e in grande aumento.

Già nel 2010 uno studio, pubblicato su Pediatrics (importante rivista pediatrica) dimostrava che lo stato infiammatorio è fortemente associato, anche nei bambini/adolescenti, al peso corporeo elevato e che questa situazione è rilevabile già dai 3 anni di età.

Nei giovani sovrappeso e obesi il persistere di uno stato infiammatorio è piuttosto preoccupante perché può causare nel lungo periodo un danno dei vasi sanguigni (danno vascolare).

Il fatto che oggi si conoscano meglio i meccanismi dell'infiammazione, ci consente di fare della vera prevenzione. Purtroppo non vi è ancora sufficiente consapevolezza di questa problematica ed è facile sottovalutare gli errori alimentari e lo stile di vita sedentario dei propri figli che ne sono la causa determinante.

L'errore più comune è aspettare che, con la crescita, il peso possa diminuire spontaneamente. Ma in realtà è necessario chiedere subito consiglio al proprio pediatra che, nel caso di obesità semplice, potrà occuparsi in prima persona del problema avviando un un percorso ambulatoriale.

Nelle obesità secondarie, gravi o complicate, affiderà il ragazzo e la sua famiglia a team specialistici interdisciplinari di secondo e terzo livello.

Le cause sono sempre le stesse: prima fra tutte l'alimentazione, gli stili di vita errati, la mancanza di esercizio fisico, che si vanno a sommare ad una predisposizione genetica. Un aiuto lo possiamo ricevere dalla dieta antinfiammatoria, un modello alimentare che mira alla riduzione dello stato infiammatorio dell'organismo.

Il cibo che assumiamo interagisce con le attività del nostro corpo, con il funzionamento dei nostri geni e con l'ambiente, con risultati positivi o negativi sulla salute. Le basi della dieta antinfiammatoria sono molto simili a quelle della dieta Mediterranea.

Gli alimenti che vengono consigliati sono quelli privi di diserbanti, freschi, di stagione e con un più alto contenuto di antiossidanti, vale a dire di sostanze in grado di ridurre i radicali liberi che possono danneggiare le cellule e aumentare il rischio di alcune malattie.

La dieta consigliata è a base di alimenti poco processati e poco raffinati, con un basso indice glicemico, vale a dire fanno aumentare di poco la glicemia.

Infatti, la dieta antinfiammatoria si basa soprattutto sul consumo di:

  • Pesce (meglio del tipo azzurro);
  • Cereali integrali;
  • Legumi;
  • Frutta;
  • Verdura, ortaggi;
  • Spezie, in particolare la curcuma, grazie al suo principio attivo curcumina;
  • Zenzero;
  • Olio extravergine d'oliva.

L'idratazione è incoraggiata con il consumo di acqua naturale e con l'esclusione delle bevande zuccherate e dei succhi di frutta. L'obiettivo della dieta antinfiammatoria è, quindi, di ridurre l'infiammazione e prevenire o migliorare le malattie che ne derivano con l'assunzione di alimenti promotori di salute.

Nello schema, possiamo vedere quali sono e dove li possiamo trovare:

  1. Vitamina C: agrumi, fragole, frutti di bosco, kiwi, melone, peperoni, pomodori, broccoli, cavoli, piselli, spinaci, patate;
  2. Vitamina A: fegato, latte intero (per i bambini piccoli), formaggi, burro, tuorlo d'uovo, vegetali di colore giallo e verde a foglia;
  3. Vitamina E: frutta secca (mandorle, nocciole, arachidi), oli vegetali (di oliva, di semi, di girasole, di soia ecc.), semi di girasole e germe di grano;
  4. Vitamine del gruppo B: cavoli, broccoli, spinaci, frutta secca e legumi;
  5. Vitamina D: pesce grasso, uova, latte e derivati, verdure a foglia. L'olio EVO (olio extravergine d'oliva), formaggio stagionato, uova e fermenti vivi presenti nello yogurt con probiotici;
  6. Selenio: funghi (ne sono ricchissimi);
  7. Allicina: composto solforganico, il principio attivo dell'aglio, che viene rilasciata quando viene l'aglio viene schiacciato, con effetti antibiotici e antifungini;
  8. Teanina: aminoacido contenuto soprattutto nel tè nero e nel tè verde. Da preferire al caffè che va limitato;
  9. Fermenti vivi: presenti nello yogurt. Le ricerche confermano che le difese immunitarie si sviluppano solo con un intestino sano. Attenzione, sullo yogurt deve essere specificato "con fermenti lattici vivi"!
  10. Cioccolato extra fondente: (con una percentuale di cacao compresa tra l'85 e il 99%). Che può essere assunto in piccole quantità;
  11. Ferro, zinco e selenio: lievito di birra fresco, le germe di grano, la cipolla e il cavolo;
  12. Fibra: legumi, frutta fresca e secca, verdure, ortaggi, cereali integrali (riso, farro, orzo, pasta (meglio del tipo ad essiccazione lenta);
  13. Resveratrolo: sostanza che viene naturalmente prodotta da varie piante, come per esempio vite rossa, more e cacao;
  14. Acqua: per favorire l'idratazione, naturale o lievemente mineralizzata.

Tutti possono seguire la dieta antinfiammatoria in famiglia. Un'attenzione, va posta ai bambini più piccoli e agli anziani, in quanto sono categorie più fragili.

Se nell'ambiente domestico ci sono persone ammalate, è compito dei familiari e di chi li assiste far rispettare le loro specifiche necessità dietetiche, indicate dal medico di riferimento.

Prima di tutto non dobbiamo credere che un integratore possa sostituire una dieta bilanciata e antinfiammatoria o che gli integratori di vitamine e minerali possano proteggere dalle malattie, compreso il COVID-19. 

Non dobbiamo assumere tutti quegli alimenti ricchi di zuccheri semplici, sale, grassi (sia saturi e sia idrogenati, che si trovano negli alimenti fritti e prefritti), latticini, farine raffinate, insaccati, carni processate e grasse.

Vanno evitati alcuni alimenti confezionati, come verdure e zuppe in scatola, per l'alto contenuto di sodio, gli snack (patatine, cracker, biscotti, caramelle) e le bevande zuccherate, gli alcolici (adulti).

Va evitato, quindi, tutto il junk food, che favorisce l'infiammazione. Questi cibi, infatti, favoriscono l'infiammazione per la loro capacità di portare alla formazione di tossine pro-infiammatorie e di alterare la flora intestinale.

Dobbiamo anzitutto sostituire le abitudini alimentari non sane con diete ricche di alimenti più salutari. Nello schema sottostante, vi sono esempi di come applicare la dieta antinfiammatoria nei 5 pasti.

Queste proposte, sono adatte per gli adulti e per i bambini più grandi. In caso di malattie specifiche, chiedere sempre il parere al medico di riferimento:                            

Dieta Abituale Dieta Antinfiammatoria

PRIMA COLAZIONE

PRIMA COLAZIONE

Cappuccino e brioche

Latte parzialmente scremato oppure Yogurt oppure Tè verde

 

Fiocchi di avena oppure pane integrale oppure pane di grano duro (a lievitazione naturale)

 

Un frutto fresco di stagione

SPUNTINO

SPUNTINO

Caffè zuccherato (adulti)

Caffè (da limitare) Frutta fresca colorata e di stagione

Snack dolci o salati

Oppure un centrifugato di frutti rossi oppure frutta secca

PRANZO AL BAR

PRANZO AL BAR (quando non si può pranzare a casa)

Panino con salumi

Insalata di pasta con verdure e legumi Macedonia con noci

MERENDA

MERENDA

Gelato

Yogurt magro con frutta fresca

 

Oppure tè verde 2 cubetti di cioccolato extra fondente

CENA

CENA

Pasta, bistecca o salciccia o würstel, patate con un pezzo di formaggio, insalata, pane e frutta

Vellutata di verdure verdi o gialle

Sgombro o alici al forno con verdura cruda o cotta, pane integrale oppure pane di grano duro con avocado e frutta fresca.

Certamente il ruolo più importante è in chiave preventiva. È necessario educare i genitori a proporre, un’alimentazione equilibrata (assumere 5 pasti al giorno, controllare l'introito calorico, limitare le porzioni, evitare i fuori pasto), unita alla pratica regolare di un buon movimento giornaliero.

In particolare, un’attenzione particolare va posta alle categorie a rischio (bambini figli di obesi, bambini nati prematuri o piccoli per età gestazionale, bambini con aumento significativo di peso nei primi tre anni di vita) sui quali è necessario agire in modo efficace fin da piccolissimi.

 

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  • A cura di: Maria Rita Spreghini
    Unità Operativa di Endocrinologia e Diabetologia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 27  Settembre 2023 


 
 

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