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Quali vaccini si devono fare nel primo anno di vita

Quante e quali vaccinazioni vanno somministrate al bambino entro il primo anno di vita, quando vaccinare i neonati e quali vaccini fare in gravidanza 

Secondo il calendario vaccinale italiano e le linee guida internazionali le vaccinazioni si possono effettuare dal 60° giorno di vita (anche nei bimbi prematuri e nati di basso peso) poiché il sistema immunitario dei piccoli bambini è pronto a rispondere attivamente alle vaccinazioni già nei primi mesi di vita.
Infatti gli anticorpi che i bambini ricevono dalla madre durante la gravidanza sono destinati a sparire nel giro di pochi mesi, dopo i quali i piccoli sono suscettibili e rischiano di contrarre le malattie infettive, che a questa età si possono manifestare in modo più grave e con maggiori rischi.

Nel primo anno di vita, a partire dal 60° giorno di vita del bambino (compimento del secondo mese), il calendario vaccinale prevede che vengano somministrati gratuitamente i seguenti vaccini:

  • Vaccino esavalente: 3 dosi. Protegge contro la difterite, il tetano, la pertosse, la polio, l'epatite B e le infezioni da Haemophilus influenzae tipo B;
  • Vaccino pneumococcico coniugato 13 valente: 3 dosi. Protegge contro le polmoniti, otiti e sepsi causate dal batterio Streptococcus pneumoniae;
  • Vaccino contro il meningococco B: 3 dosi (con una dose di richiamo a partire dal 13° mese). Protegge contro la meningite e la setticemia causate dal batterio Neisseria meningitidis di tipo B;
  • Vaccino contro il rotavirus: 2 dosi. Protegge contro le gastroenteriti causate dai rotavirus;
  • Vaccino anti-influenzale: 2 dosi alla prima somministrazione poi solo 1 dose l'anno. Protegge contro le complicanze dell'influenza ed è raccomandato e offerto gratuitamente a partire dai 6 mesi di vita.

Nel secondo anno di vita, a partire dal 13° mese di vita possono essere somministrati:

  • Vaccino tetravalente (MPRV o MPR+V): 1ª dose (più 1 dose di richiamo al 6° anno di vita). Protegge contro il morbillo, la parotite, la rosolia, e la varicella;
  • Vaccino contro il meningococco ACWY coniugato. Protegge contro le infezioni causate dal batterio Neisseria meningitidis di tipo A, C, W135 e Y.

Ci sono vaccini che vengono somministrati al momento della nascita, come nel caso dei neonati che nascono da una mamma portatrice cronica del virus epatite B, che devono ricevere la vaccinazione contro l'epatite B entro le prime ore di vita, insieme a una dose di immunoglobuline per prevenire la frequentissima trasmissione del virus dalla mamma al neonato (trasmissione verticale). La condizione di rischio per la trasmissione da madre a figlio si verifica quando l'infezione è ancora attiva nella madre, cioè persiste nel sangue la positività dell'antigene HBsAg.

La vaccinazione per l'epatite B effettuata al neonato va ripetuta a 4 settimane di distanza, per poi continuare il ciclo di vaccinazione con le normali scadenze. Contrarre l'epatite B alla nascita non solo è un rischio per le complicazioni della malattia acuta, che possono essere letali, ma comporta anche una probabilità molto elevata (80-90%) di cronicizzazione della malattia, e questa condizione può complicarsi nel tempo, favorendo la cirrosi epatica e l'epatocarcinoma. Il vaccino evita la comparsa di epatite cronica, la cui letalità è particolarmente elevata.

Altre due malattie che possono essere gravi nel neonato sono la pertosse e l'influenza. Tuttavia, la vaccinazione contro la pertosse somministrata nei primi giorni di vita non è abbastanza efficace per proteggere il neonato e il lattante, e i bambini al di sotto dei 6 mesi di età non possono essere vaccinati contro l'influenza. Per questo motivo viene raccomandata la vaccinazione della madre durante ogni gravidanza, contro la pertosse (nell'ultimo trimestre della gravidanza a partire dalla 27° settimana e idealmente alla 28°) e contro l'influenza (a qualsiasi trimestre prima dell'inizio della stagione influenzale).

Questo accorgimento permette al neonato di ricevere una protezione elaborata dalla madre e "pronta per l'uso": in risposta alla vaccinazione, la madre in gravidanza produce anticorpi contro la pertosse che passano al nascituro attraverso la placenta. In questo modo il bambino nascerà con gli anticorpi della mamma nel sangue e sarà protetto.
La vaccinazione della madre contro la pertosse copre infatti le prime settimane di vita, periodo in cui la pertosse può portare alla morte del neonato – fino all'inizio delle vaccinazioni di routine che iniziano al compimento del terzo mese di vita.

La vaccinazione contro l'influenza protegge sia la mamma dalle complicanze gravi della malattia che il neonato nei primi 6 mesi di vita. Un altro vaccino che viene somministrato in epoca neonatale è quello contro la tubercolosi: il BCG. Questa vaccinazione non è disponibile in Italia in quanto il nostro Paese ha un basso rischio per questa malattia, ma viene utilizzato in molti altri Paesi, in particolare quelli a basso o a medio reddito.

 

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  • A cura di: Caterina Rizzo
    Area Funzionale di Percorsi Clinici ed Epidemiologia
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Ultimo Aggiornamento: 07 aprile 2022


 
 

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