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Tecnologia e bambini

Con lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni è fondamentale trasmettere ai bambini un uso appropriato, sicuro e consapevole del web e degli strumenti analogici 

L'espansione dei metodi e delle tecniche digitali per la comunicazione e trasmissione delle informazioni (Information and Communications Tecnology) ha portato numerosi elementi positivi, caratterizzati da nuovi e più immediati modi di comunicare, lavorare, apprendere e intrattenere.

Il collegamento a internet, l'uso dei social network, dei videogames, degli smartphone, dei tablet e la più anziana fra i dispositivi, la televisione,hanno prodotto un radicale cambiamento dello stile di vita nelle nuove generazioni, al punto da essere nominate "digital natives". Ma non solo.

È sempre più diffuso l'impiego di strumenti multimediali in ambito educativo e scolastico che ha come risultato quello di stimolare processi cognitivi più adeguati.
Bambini sempre più piccoli usano il tablet (o il telefono) come strumento di apprendimento e di connessione, ad esempio con i parenti distanti.

Gli studi stabiliscono quanto gli effetti positivi dell'uso del tablet in bambini molto piccoli (2 anni) non sono associati al dispositivo in sé quanto alla presenza del caregiver (colui che si prende cura del bambino) che facilita l'uso appropriato del tablet e il livello di competenze raggiunte dal bambino.

Gli studi hanno sottolineato l'importanza dell'interazione tra bambino, caregiver e ambiente: questa risulta molto efficace per il suo sviluppo cognitivo, affettivo e linguistico.

Gli studi tendono a descrivere più i danni dell'uso dei dispositivi digitali piuttosto che le conseguenze positive, delineando quadri psicologici di "dipendenza da internet, dipendenza dai video-giochi e dipendenza dallo smartphone" nei giovani.

Nei casi di inappropriato uso di Internet sono descritti una serie di comportamenti quali dipendenza psicologica, modificazione dell'umore e astinenza, paragonabili al gioco d'azzardo. Nel 2013 il disturbo da gioco su Internet è stato inserito nella del DSM-5, la quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5).

Ma quali sono i fattori di rischio per l'insorgenza di un uso problematico dei dispositivi digitali nei bambini e negli adolescenti?

  • Il numero di ore trascorse collegati a internet, videogiochi e smartphone aumenta la probabilità di un uso problematico;
  • Le relazioni familiari caratterizzate da scarso controllo, scarsa comunicazione e scarse abilità di coping (modalità di adattamento con le quali si fronteggiano situazioni stressanti), sono un fattore di rischio per un uso problematico del tablet;
  • Sono state rilevate delle associazioni tra l'uso del cellulare e le difficoltà emozionali dei bambini piccoli i cui genitori, non riuscendo a gestire i comportamenti problematici dei figli, tenderebbero ad utilizzare la tecnologia per calmarli;
  • Alcuni studi testimoniano l’associazione fra un uso eccessivo Internet e la tendenza all’abuso di droghe e l’impulsività.

Nonostante i molti modi in cui la tecnologia può aiutare a raggiungere gli adolescenti con importanti informazioni sulla salute, può anche esporre i giovani a contenuti o comportamenti inappropriati come la ricerca di sesso online e immagini sessuali, rendendoli vulnerabili a contatti e situazioni indesiderate.

Il dossier “L’abuso sessuale online in danno di minori” a cura del C.N.C.P.O. - Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, con la collaborazione di Save the Children, ha messo in luce i rischi del web nel 2020/2021, durante la pandemia da SARS-Covid19. Sicuramente l’accesso alla rete ha consentito a tutti di mantenersi in contatto con gli affetti, di proseguire le attività lavorative e le attività scolastiche a distanza. Riversando sul web milioni di utenti, anche piccolissimi, sono anche aumentati però i reati online, soprattutto quelli a danno dei minori e la pedofilia.

Oltreoceano, il fenomeno è ben descritto dal Centers for Disease Control and Prevention, un importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d'America, che ha pubblicato una serie di sondaggi e fornito informazioni sui rischi online che corrono i giovani e i fattori di vulnerabilità all’adescamento sessuale online.

Sicuramente corrono i rischi maggiori le ragazze e, in generale, gli adolescenti. Inoltre, chi ha subito molestie su internet o sollecitazioni sessuali indesiderate presentava un rischio maggiore se utilizzava sostanze e manteneva relazioni affettive scadenti, soprattutto con persone a comportamento delinquenziale.

In Italia il dossier “Dentro i numeri - la lotta alla pedofilia online" della Polizia di Stato e delle Comunicazioni pubblicato nel 2023 segnala la tendenza all’aumento dei casi di adescamento che riguardano vittime di età inferiore ai 13 anni. Negli ultimi tre anni (2020, 2021, 2022) sono stati poco meno di novecento, i bambini approcciati da adulti nei luoghi virtuali del gioco e della socializzazione.

Complesso anche il rapporto fra social network e i disturbi alimentari. Sebbene non ci siano evidenze che stabiliscono una diretta associazione fra social media e disturbi alimentari, la continua presenza di immagini che rimandano a corpi perfetti e a canoni di bellezza può indurre nell’adolescente preoccupazioni sull’immagine corporea e l’interiorizzazione di un ideale di magrezza.

Inoltre l’esposizione a specifiche immagini a favore dei disturbi alimentari e piattaforme incentrate sull’aspetto fisico, possono rafforzare la relazione fra disturbi alimentari e social media.

Per garantire la costruzione di un buon nel rapporto tra bambini e tecnologia, i genitori possono:

  • Scegliere i programmi per navigare su internet e televisivi per i propri figli;
  • Fornire loro un aiuto per imparare a scegliere da soli;
  • Proibire l'uso dei dispositivi digitali (tablet) a bambini di età inferiore ai 3 anni;
  • Evitare di utilizzare i dispositivi digitali come strategie di risoluzione dei comportamenti problematici del bambino;
  • Non fornire al bambino dispositivi prima di andare a letto;
  • Concedere l'uso dei dispositivi sempre sotto la supervisione dell'adulto;
  • Acquistare il primo smartphone non prima degli 11 anni.

 

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  • A cura di: Flavia Cirillo
    Unità Operativa di Pediatria Ad Alta Complessità Assistenziale
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Ultimo Aggiornamento: 06  Maggio 2024 


 
 

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