>

Febbre da virus del Nilo occidentale (West Nile Virus)

Si trasmette principalmente attraverso la puntura delle zanzare e nei bambini si manifesta con febbre, mal di testa e un'eruzione cutanea 

La febbre da virus del Nilo occidentale (WNV dall'inglese West Nile Virus) è una malattia emergente causata da un virus appartenente alla famiglia dei Flaviviridae, genere Flavivirus.

Nella maggior parte dei casi che presentano sintomi è responsabile di una malattia febbrile acuta con manifestazioni cutanee , nei casi più gravi si può presentare come un'encefalite o come una meningite.

Il West Nile Virus si trasmette attraverso la puntura delle zanzare (per lo più genere Culex pipiens ). Il serbatoio principale è rappresentato da uccelli selvatici. L'uomo e altri animali sono ad esempio i cavalli) ospiti casuali a fondo cieco (non sono cioè in grado di trasmettere la malattia se punti da zanzara).

Altre possibili vie di trasmissione comprendono la trasfusione di sangue e il trapianto di organi da donatori infetti. Raramente sono state segnalate infezioni congenite trasmesse dalla madre al feto e trasmissione attraverso il latte umano.

L'incubazione della malattia varia da 2 a 14 giorni. Le infezioni da West Nile Virus sono astomatiche nel 70% dei casi. Nei bambini, la malattia si presenta (67% dei casi) come con una forma lieve caratterizzata da febbre, mal di testa, eruzione cutanea, dolore muscolare o sintomi gastrointestinali.

L'eruzione cutanea si manifesta in circa il 50% dei pazienti, ed è tipicamente maculopapulare (zona di pelle arrossata con piccole lesioni rilevate rispetto al piano cutaneo).

 L'eruzione cutanea coinvolge petto, schiena e braccia e generalmente dura meno di 1 settimana. I sintomi acuti durano in genere da 3 a 10 giorni, ma possono durare più a lungo.

Le forme che coinvolgono il sistema nervoso centrale (encefalite e meningite) si verificano nell'1% circa delle infezioni. L'encefalite è stata più comunemente segnalata nelle fasce di età più avanzata, mentre la meningite è più frequentemente descritta nei bambini.

La meningite è solitamente associata a esiti clinici più favorevoli rispetto alla encefalite, sebbene possano verificarsi sequele a lungo termine. I bambini immunocompromessi sembrano essere a più alto rischio di sviluppare una malattia grave, anche se molti casi descritti in letteratura si sono verificati in bambini precedentemente sani. Una volta che il paziente guarisce, l'immunità dura per tutta la vita.

Il sospetto diagnostico emerge dalla storia del paziente e dalla visita medica. La diagnosi viene confermata essenzialmente per mezzo di test di laboratorio su siero e su liquor per la ricerca di anticorpi IgM diretti contro il West Nile Virus.

Questi anticorpi possono persistere per tempi anche molto lunghi nei soggetti malati (anche fino ad un anno), pertanto la positività a questi test può indicare non soltanto un'infezione in atto ma anche un'infezione pregressa.

La comparsa di questi anticorpi specifici o l'aumento di 4 volte del titolo anticorpale può essere utilizzato per diagnosticare un'infezione recente. I campioni raccolti entro 8 giorni dall'insorgenza dei sintomi possono risultare negativi pertanto è raccomandabile ripetere l'esame a distanza di qualche giorno prima di escludere la malattia. 

In alternativa, la diagnosi può anche essere effettuata per mezzo di tecniche che consentono di identificare il genoma (RNA) del virus (polimerase chain reaction o PCR) su campioni di siero o liquor entro 7 giorni dall'inizio dei sintomi, tenendo conto che un numero limitato di virus permane in circolo per breve tempo.

Al momento non esistono trattamenti specifici per la malattia da West Nile virus (febbre da virus del Nilo occidentale). La terapia è di supporto (ad es. antipiretici, antidolorifici, infusione endovena di liquidi) ed è diretta ad attenuare i sintomi. 

Recenti segnalazioni in letteratura suggeriscono la possibile efficacia nel trattamento delle forme cliniche più gravi (meningite ed encefalite) con immunoglobuline specifiche anti-West Nile Virus.

La prevenzione della malattia consiste nell'evitare la puntura delle zanzare (es. zanzariere, repellenti, vestiti coprenti e di colore chiaro). Non esistono al momento vaccini.


Iscriviti alla newsletter  per ricevere i consigli degli specialisti del Bambino Gesù.


  • A cura di: Caterina Rizzo
    Percorsi Clinici ed Epidemiologia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 28  Febbraio 2022 


 
 

COME POSSIAMO AIUTARTI?

 

CENTRALINO

  (+39) 06 6859 1

PRENOTAZIONI (CUP)

 (+39) 06 6818 1
Lunedì - Venerdì, 8.00 - 16.00
Sabato, 8.00 - 12.45

PRENOTAZIONI ONLINE


URP

Informazioni, segnalazioni e reclami  (+39) 06 6859 4888
Lunedì - Venerdì, 8.00 - 16.00
  urp@opbg.net


UFFICIO STAMPA

 (+39) 06 6859 2612   ufficiostampa@opbg.net

REDAZIONE ONLINE

  redazione@opbg.net

DONAZIONI

  (+39) 06 6859 2946   info.fond@opbg.net

LAVORA CON NOI

  lavoraconnoi@opbg.net

VIGILANZA

  (+39) 06 6859 2460
Tutti i giorni, 24 ore su 24

  vigilanza@opbg.net