Le piastrine sono dei frammenti di cellule, privi di nucleo, che derivano dalla frammentazione dei megacariociti del midollo osseo. La loro funzione è quella di formare un tappo emostatico, in grado cioè di fermare il sangue nelle emorragie.
Nei punti in cui il vaso sanguigno è stato danneggiato, ad esempio per via di un trauma, le piastrine:
- Aderiscono alle pareti del vaso;
- Si attivano;
- Cambiano forma (da discoidale a spinosa);
- Rilasciano il contenuto dei granuli contenuti al loro interno;
- Infine si aggregano.
L'aggregazione piastrinica può essere valutata in laboratorio mettendo a contatto il plasma ricco di piastrine (PRP) con sostanze che inducono aggregazione quali l'adenosina difosfato (ADP), l'adrenalina, il collagene, l'acido arachidonico e la ristocetina.
L'esame viene eseguito su un campione di sangue venoso e comprende vari test. L'entità dell'aggregazione viene quantificata misurando la variazione di torbidità del plasma ricco di piastrine dopo l'aggiunta delle sostanze aggreganti.
Per l'esame si utilizza un aggregometro, strumento che registra di continuo le variazioni della luce trasmessa attraverso il campione, mantenendolo a temperatura costante e in agitazione.
Al Bambino Gesù, l’esame si esegue presso i Centri Prelievi di San Paolo, Palidoro e Santa Marinella.
Le indicazioni per l'esecuzione del test di aggregazione piastrinica sono principalmente legate a deficit congeniti o acquisiti della funzionalità̀ piastrinica:
- L'ADP è un agonista che induce aggregazione favorendo il legame tra piastrine e fibrinogeno, proteina del plasma che facilita la coagulazione. La mancata aggregazione in vitro dopo aggiunta di ADP è tipica della tromboastenia di Glanzmann;
- L'adrenalina è un farmaco che stimola le piastrine e che induce aggregazione.
- Il collagene non induce aggregazione delle piastrine ma stabilizza il coagulo (aggregazione secondaria);
- L'acido Arachidonico è un importante agente aggregante che trova applicazione nella valutazione degli effetti inibitori dell'aspirina (o di altri farmaci antinfiammatori) sull'aggregazione piastrinica;
- La Ristocetina determina agglutinazione e non aggregazione. Risposte anomale alla ristocetina si avranno in pazienti con la malattia di von Willebrand e la malattia di Bernard-Soulier.
Viene generalmente eseguito su appuntamento poiché il campione, dopo essere stato prelevato, deve essere analizzato immediatamente. Il paziente deve presentarsi a digiuno e non deve aver assunto nella settimana precedente l'esecuzione del test farmaci ad azione anti-piastrinica. In caso di terapia anticoagulante, il test può essere utilizzato come verifica dell'efficacia terapeutica.
Ciascun laboratorio ha i propri valori normali di riferimento in base alla strumentazione e al tipo di reagenti utilizzati.
Per un'accurata interpretazione dell'analisi è necessario disporre di una dettagliata storia clinica del paziente:
- Disturbi dell'adesione piastrinica: la sindrome di Bernard-Soulier è causata da un difetto del complesso di proteine che lega il fattore di von Willebrand. Le piastrine non aggregano se stimolate con ristocetina, ma aggregano normalmente sotto lo stimolo di ADP, collagene e adrenalina. La malattia di von Willebrand è dovuta alla carenza o a un difetto del fattore di von Willebrand che è necessario per permettere l'adesione piastrinica;
- Disturbi dell'attivazione piastrinica possono derivare da una ridotta concentrazione di ADP nei granuli delle piastrine (deficit dei granuli piastrinici), dall'incapacità di generare trombossano A₂ o dall'incapacità delle piastrine di aggregare in risposta al trombossano A₂. I test di aggregazione piastrinica evidenziano una ridotta aggregazione dopo stimolo con collagene, adrenalina e bassi livelli di ADP e un'aggregazione normale dopo stimolo con elevati livelli di ADP. Nella tromboastenia di Glanzmann c'è una mancata aggregazione piastrinica dopo l'esposizione ad adrenalina, collagene e ad elevati livelli di ADP mentre la stimolazione con ristocetina induce aggregazione transitoria.
Alcune condizioni innalzano i valori dell'aggregazione piastrinica:
- Iperlipidemia;
- Ipercoagulabilità;
- Ateromatosi;
- Policitemia vera.
Alcune condizioni abbassano invece i valori dell'aggregazione piastrinica:
- Afibrinogenemia;
- Talassemia major;
- Dialisi;
- Lupus eritematoso sistemico;
- Malattie autoimmuni;
- Malattia di von Willebrand;
- Anemie emolitiche;
- Utilizzo di farmaci (aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei, farmaci antiaggreganti).
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