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Alimentazione, abitudini e problemi di bambini e ragazzi

Il comportamento alimentare è un aspetto molto importante nella crescita di bambini e ragazzi. Per questo è importante che i genitori educhino i figli ad abitudini alimentari sane e corrette 

Il comportamento alimentare cioè la quantità, la tipologia del cibo e le sensazioni associate al mangiare sono aspetti molto importanti della crescita di ogni bambino.

Le abitudini alimentari sono un comportamento molto complesso frutto dell’interazione di numerosi fattori: fisici, affettivi, socio-culturali. Mangiare non è solo un atto meccanico o un bisogno fisiologico, mangiare può avere altri significati: può esprimere emozioni, preoccupazioni o problemi.

È molto importante per questo che i genitori educhino i bambini ad una alimentazione sana (anche dando il buon esempio) e tengano sott’occhio eventuali variazioni dell’alimentazione perché queste possono essere dei campanelli di allarme di qualche difficoltà o disagio del bambino, oppure possono indicare alcuni esempi non giusti da parte degli adulti di riferimento.

Cibo ed emozioni sono strettamente legati fin dai primi momenti di vita; ad esempio la mamma, che risponde al pianto del bambino sempre con il latte, insegna al bambino che il cibo può essere la soluzione a tutti i disagi percepiti.

Per questo è importante mantenere un ritmo nell’allattamento/alimentazione e cercare di capire cosa il bambino piccolo esprime con il suo pianto.

Se questa associazione (tra espressione di un disagio da parte del bambino e fornitura di cibo da parte dell’adulto) prosegue nel tempo, i bambini, una volta cresciuti, continueranno a richiedere qualcosa da mangiare quando sentono noia, tristezza, paura, rabbia.

Questa abitudine può porre a rischio il bambino.

Va indagato come mai il bambino chiede sempre da mangiare a fronte di una alimentazione adeguata, in questi casi può essere presente l’uso del cibo per regolare le emozioni.

Il bambino non sa come risolvere la sua noia, la tristezza o l’arrabbiatura e ricerca una sensazione di piacere chiedendo o prendendo da solo da mangiare.

Allo stesso modo il cibo non deve essere presentato come un premio o come una punizione (ti do la caramella perché ti sei comportato bene, oppure stasera non mangi il dolce perché non hai finito la verdura), questo insegna ai bambini che il cibo è terreno di contrattazioni e che il cibo ha molto potere.

Il bambino può imparare a mangiare di più o di meno per ottenere altro. Se il bambino o l’adolescente impara che modificare le scelte alimentari consente di ottenere qualcosa (attenzione, libertà, riconoscenza..) sarà portato ad esprimere le difficoltà attraverso l’alimentazione e sarà a rischio di una alimentazione disordinata.

È importante fare in modo che il bambino sia consapevole di quel che mangia, impari ad autoregolarsi in modo giusto, percepisca il gusto, gli odori e i colori. 

È importante quindi evitare di mangiare distraendosi, guardando tv, cellulare o tablet. Bisogna proporre con pazienza cibi diversi e motivare i bambini a più assaggi di cibi diversi con pazienza e dando il buon esempio.

È importante mantenere orari e abitudini regolari e favorire un clima sereno durante i pasti.

I bambini, man mano che crescono esprimono i loro gusti e possono variare la quantità e il tipo di cibo che prima mangiavano senza problemi. 

Quando però gli alimenti che il bambino mangia sono pochi, oppure se il bambino comincia a chiedere alimenti solo di un certo colore, di una certa forma o di una certa consistenza è necessario parlarne con il pediatra. 

Infatti la selettività alimentare va tenuta sott’occhio poichè può essere indice di un comportamento oppositivo, della paura di cose nuove (come i cibi diversi) oppure di un comportamento troppo rigido e ripetitivo.

Brevi periodi di selettività o inappetenza possono essere normali. Infine ulteriore attenzione va data allo stile alimentare degli adolescenti. I ragazzi sperimentano rapidi cambiamenti corporei (crescita, comparsa dei caratteri sessuali secondari) ed emotivi.

Il comportamento alimentare può diventare il terreno in cui esprimere questo turbine di emozioni. Il corpo è uno strumento per poter parlare di sé e può essere usato come elemento che testimonia pensieri, scelte, idee soprattutto quando non è facile parlare di queste cose con i grandi (genitori, educatori, insegnanti).

L’alimentazione pertanto può essere modificata per omologarsi alle richieste del gruppo o per cambiare il proprio corpo secondo standard sociali o ancora per veicolare determinati messaggi (gusti, credenze, orientamenti).

Spesso le ragazze decidono di seguire una dieta per perdere peso e raggiungere l’immagine desiderata, i ragazzi cercano di essere muscolosi e prestanti. Le modifiche dell’alimentazione in questa fascia di età sono molto delicate e vanno riportate al pediatra per evitare che un disordine passeggero dell’alimentazione si trasformi in un disturbo del comportamento alimentare vero e proprio.

A volte, anche a fronte di una alimentazione adeguata, i ragazzi possono anche essere soggetti ad abbuffate (momenti in cui mangiano tante cose in poco tempo, a volte anche notturne) attraverso le quali esprimono un disagio emotivo, un problema con la famiglia o con la scuola, una difficoltà di autostima. Anche in questo caso è importante parlarne con un referente della salute dei piccoli.

In conclusione è importante aiutare i bambini e i ragazzi a riconoscere le loro emozioni e trovare una espressione che utilizzi canali diversi dall’aumentare eccessivamente o ridurre eccessivamente il cibo.

 

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  • A cura di: Chiara Carducci
    Unità operativa di Neuroriabilitazione
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 24  Marzo 2023 


 
 

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