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Alimentazione in età prescolare

È importante che il bambino segua una dieta variata e bilanciata che garantisca ogni giorno le giuste quantità di tutti i principi nutritivi 

La fascia di età da 1 a 3 anni è caratterizzata, da un punto di vista nutrizionale, dalla comparsa di comportamenti autonomi nelle scelte alimentari e gli anni successivi dallo strutturarsi delle abitudini e dello stile alimentare.

Da un punto di vista evolutivo, la preferenza o il rifiuto innati rivestono un’importante funzione adattativa. In natura il gusto dolce si associa all’idea di disponibilità di calorie fornite dai carboidrati, mentre l’amaro è associato all’idea di qualcosa di velenoso per l’organismo.

Il processo maturativo e l’acquisizione di nuove competenze psico-relazionali fanno si che il bambino dopo l’anno di età operi in generale un minore investimento verso il cibo e inizi ad esprimere le preferenze alimentari, a rifiutare l’introduzione di nuovi alimenti (inizio neofobia), atteggiamento che si intensificherà nel corso della crescita.

Tra il primo e il terzo anno di vita il bambino amplia la gamma delle esperienze sensoriali e gustative perché assaggia nuovi alimenti proposti dai genitori e sviluppa una serie di capacità che lo rendono più attivo nelle scelte alimentari e, allo stesso tempo, apprende un modello di stile alimentare nell’ambito delle routine familiari.

Il consolidamento delle abitudini alimentari è influenzato dalla organizzazione di vita familiare, dai tempi di vita e di lavoro dei genitori, dalla presenza di varie figure che si occupano dell’alimentazione del bambino, dal livello culturale e dalla qualità della relazione madre-bambino. 

Le irregolarità alimentari possono destare preoccupazione nella madre circa l’adeguatezza della dieta; in caso di rifiuto temporaneo di un alimento è importante non insistere, ma riproporlo successivamente.

La madre deve porre particolare attenzione all’appetito del bambino interpretando correttamente i segnali di fame-sazietà. I bambini vanno nutriti a intervalli regolari assecondandoli però, soprattutto nelle quantità, in base ai loro bisogni fisiologici: va rispettato il senso di autoregolazione del piccolo che è già presente nei primi anni di vita.

I principali cambiamenti nell'alimentazione, dopo il primo anno di età, riguardano soprattutto:

  • La progressiva inclusione di tutti gli alimenti nella dieta;
  • La somministrazione degli alimenti in forma solida;
  • L'adattamento alla frequenza dei pasti dell'adulto;
  • L'acquisizione, da parte del bambino, di una maggior capacità di autoregolazione tra il grado di fame e il senso di sazietà.

I comportamenti alimentari di questa età si caratterizzano per la conflittualità che può insorgere nella relazione madre-bambino e per la progressiva attitudine del bimbo a sviluppare autonomia, indipendenza e auto-controllo. 

Bisogna fare attenzione all'appetito del proprio bambino, imparando a dare risposte differenti alle diverse esigenze ed evitando di sovra-alimentarlo o sotto-alimentarlo.

I genitori devono riuscire a far seguire serenamente alcune regole ai loro figli nella distribuzione e nel comportamento durante i pasti, offrendo una varietà di cibi nutrienti e salutari tra cui il bambino può scegliere, superando ansie e costrizioni.

È necessario rispettare l'orario dei pasti, far stare i bambini seduti a tavola, evitando di farli mangiare davanti alla TV o durante il gioco; deve inoltre essere limitato l'introito di zucchero per evitare un effetto cariogeno e un eccesso di calorie totali.  

Raggiunto l'anno di età può essere introdotto, con moderazione, il sale negli alimenti: il gusto va educato fin dalle prime fasi della vita per saper mettere in pratica delle corrette scelte alimentari nell'età adulta.

Bisogna evitare gli alimenti ad alta densità calorica, specie fuori pasto, e non utilizzare il cibo come premio e/o consolazione.

È necessario incoraggiare i bambini ad assaggiare i cibi non graditi, presentandoli in maniera gradevole alla vista, e abituare il bambino a masticare, riducendo gradualmente i cibi semi-solidi.

L'abuso di succhi di frutta e bevande zuccherate deve essere evitato, insieme all'abitudine di alimentazione voluttuaria notturna (biberon di latte o altro) o la somministrazione eccessiva di acqua.

Per permettere la rapida crescita dei primi anni di vita Il fabbisogno calorico deve essere soddisfatto con una quota proteica del 15% delle calorie totali necessarie, fornita da alimenti che contengono la presenza simultanea e ben equilibrata di tutti gli aminoacidi essenziali per ottenerne una buona utilizzazione.

Dall'apporto lipidico del 50% delle Kcal totali del primo anno di vita, si deve scendere gradualmente al 30% con un corretto apporto di acidi grassi essenziali importante nello sviluppo del sistema nervoso, dell'apparato visivo e per la prevenzione della malattia cardiovascolare nell'adulto.

Una restrizione lipidica non è consigliabile nei primi tre anni di vita in quanto i grassi sono necessari per la rapida crescita.  

Dall'apporto di carboidrati (40% nel primo anno) si sale in questo periodo al 55%: essi sono rappresentati principalmente da carboidrati complessi (amido), con una quota di energia giornaliera derivante dagli zuccheri semplici (saccarosio, fruttosio, lattosio) che non dovrebbe superare il 15%.

È importante assicurare il fabbisogno di vitamine e sali minerali attraverso la somministrazione di frutta e verdura.

Un'alimentazione variata e ben bilanciata che alterni quotidianamente tutti i principi nutritivi in quantità adeguate per evitare carenze.

Il cibo può essere distribuito in cinque momenti della giornata, con uso di alimenti di stagione il più freschi possibile, più salutari perché privi di conservanti e additivi, di modalità di cottura semplici che non esigono troppi grassi e soltanto di acqua per dissetare.

Queste le indicazioni di valori intermedi di fabbisogno energetico per bambini, nei due sessi, per classe di età (L.A.R.N.).

ETÀ (anni)

MASCHI (Kcal/giorno)

FEMMINE (Kcal/giorno)

1

870

790

1,5

870-1130

790-1050

2

1130

1050

2,5

1130-1390

1050-1280

3

1390

1280

3,5

1390-1470

1280-1350

4

1470

1350

4,5

1470-1550

1350-1430

5

1550

1430

5,5

1550-1640

1430-1520

I valori sono puramente indicativi, bisogna tenere conto del peso reale o desiderabile e del profilo di attività del bambino.

  • Frazionare il cibo in cinque pasti durante la giornata;
  • La prima colazione può essere a base di latte parzialmente scremato o succo di frutta o the o orzo, sempre accompagnati da fette biscottate o biscotti secchi o cereali oppure può essere di tipo salato come ad esempio pane e prosciutto crudo;
  • Gli spuntini (di metà mattina e metà pomeriggio) possono essere a base di frutta fresca o yogurt o crackers o gelato alla frutta;
  • Nei pasti principali (pranzo e cena) deve sempre comparire un contorno a base di verdura cruda o cotta;
  • Le patate non vanno considerate come verdura ma consumate in sostituzione del pane o della pasta;
  • I legumi vanno consumati in sostituzione di carne o pesce o formaggio o uova o prosciutto;
  • È indicato far ruotare i secondi piatti nell’arco della settimana, nel modo seguente: 2-3 volte la carne, 2-3 volte il pesce, 2 volte i legumi, 2 volte il formaggio, 1- 2 volte il prosciutto crudo o la bresaola, 1-2 volte l’uovo;
  • Preferire l’acqua per dissetarsi e utilizzare di rado bevande dolci gassate;
  • Non eccedere nei grassi da condimento e utilizzare spezie e aromi per insaporire le pietanze;

È molto importante dare la giusta quantità di alimenti che contengono minerali importanti per la crescita: il ferro, lo zinco e il calcio. 

La migliore fonte di ferro si trova nella carne, poi seguono il latte formulato arricchito di ferro e i cereali arricchiti di ferro.

Per quanto riguarda lo zinco, le quantità maggiori si trovano nella carne, nell'avena, nella farina di grano, nel tuorlo d'uovo e nei formaggi stagionati.

Il calcio è abbondante nel latte e nei latticini.

Colazione

  • Latte vaccino intero 200 ml oppure 1 vasetto di yogurt + pane 40g con marmellata oppure 30g biscotti secchi oppure ciambellone o crostata 40g oppure fiocchi di cereali 30g.

Spuntino di metà mattina

  • Frutto di stagione 80g-100g (possibilmente di filiera controllata) oppure 1 yogurt oppure 1 spremuta.

Pranzo

  • Pasta oppure riso 50-60g (condita con pomodoro semplice o con verdure) con aggiunta di 1 cucchiaino di parmigiano;
  • 1 uovo oppure formaggio fresco (tipo ricotta, robiola, mozzarella) 50g o  prosciutto crudo o prosciutto cotto 30g oppure legumi freschi 100g o secchi 30g;
  • verdura cotta di stagione 150g§;
  • 3 cucchiaini olio extra verg. Oliva;
  • 1 frutto di stagione 80-100g.

Merenda

  • 1 Yogurt oppure 1 frutto oppure un frullato (latte vaccino 100ml + frutta di stagione 100g oppure un piccolo gelato alla frutta oppure una fettina di ciambellone o crostata (circa 40g).

Cena

  • Pasta oppure riso 40-50g (condita con pomodoro semplice o con verdure o in brodo) con aggiunta di 1 cucchiaino di parmigiano oppure pane 50g;
  • Carne 50g o pesce 60g;
  • Verdura cotta di stagione 150g oppure patate 80g;
  • 3 cucchiaini olio extra verg. Oliva;
  • 1 frutto di stagione 80-100g.

Le verdure vanno proposte sia a pranzo che a cena, inizialmente passate od omogeneizzate, e gradualmente inserite nella dieta cotte o crude (in forma solida).

La frutta è necessaria tutti i giorni dopo i pasti o negli spuntini solo inizialmente omogeneizzata o sotto forma di succhi e nettari, poi preferibilmente fresca a pezzi.

Ai fini di un intervento preventivo dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari (ipertensione, obesità, ipercolesterolemia, diabete etc.) è essenziale già dai primi anni di vita evitare i cibi troppo salati, gli alimenti ad alta densità calorica, gli eccessi di proteine e di grassi di origine animale.

È importante, infine, incoraggiare l'uso di frutta, verdura e legumi.

 

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  • A cura di: Antonella Diamanti
    Unità Operativa di Riabilitazione Nutrizionale
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 29  Aprile 2024 


 
 

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