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Allergia alle proteine dell'uovo

Una delle più frequenti allergie in molti Paesi del mondo occidentale: ecco di cosa si tratta e come si manifesta 

  • L'allergia all’uovo è una reazione anomala alle proteine contenute nell’albume
  • Si manifesta fin dalla prima volta che il bambino mangia un uovo in vita sua
  • Può causare problemi alla digestione o infiammazioni della pelle, come l’orticaria
  • L'allergia alle proteine dell'uovo è sempre più frequente nei Paesi industrializzati
  • Di solito tende a risolversi da sola entro i 3 anni di età

L'allergia all'uovo si verifica in quanto il sistema immunitario reagisce in modo anomalo alle proteine dell'uovo, producendo molti anticorpi IgE che circolano nel sangue. I bambini con anticorpi IgE diretti contro le proteine dell'uovo reagiscono rapidamente, nel giro di minuti o di poche ore, quando vengono esposti a queste proteine.

La caratteristica principale dell'allergia alle proteine dell'uovo è che, di regola, i bambini allergici all'uovo hanno reazioni fin dalla prima somministrazione dell'alimento.

Mentre per il latte è necessario un primo contatto con l'alimento (la cosiddetta sensibilizzazione) perché l'organismo produca anticorpi che diventano nocivi, per l'uovo questo non avviene. In qualche modo, si potrebbe dire che allergici all'uovo si nasce, allergici al latte si diventa.

L'allergia alle proteine dell'uovo coinvolge soprattutto le proteine dell'albume. Tuttavia, non esistono bambini che, allergici all'albume, possano tollerare il tuorlo. Infatti il tuorlo contiene piccole quantità di proteine identiche a quelle dell'albume.

Esistono invece bambini che, allergici all'uovo, possono consumare prodotti che lo contengono quando sono panificati. Questi bambini non possono mangiare l'uovo, la pasta all'uovo, le creme che contengono uovo o la frittata, ma possono consumare il panettone, la colomba a Pasqua, i biscotti e le brioches.

Questo succede perché durante il processo di lievitazione in forno e la cottura protratta in forno, le proteine dell'uovo si combinano con quelle del grano e quelle del lievito, vengono alterate sia dal calore che dalle reazioni chimiche con i grassi e gli zuccheri e diventano meno accessibili al sistema immunitario del bambino allergico (effetto matrice).

Fino a pochi anni fa, nei bambini piccoli l'allergia all'uovo era seconda come frequenza a quella al latte. Negli ultimi anni la classifica sembra essere cambiata e l'allergia alle proteine dell'uovo sta diventando la più frequente in molti Paesi del mondo industrializzato, compreso il nostro.

In Europa, nei primi due anni di vita, ha una incidenza doppia rispetto a quella al latte. È di gran lunga più frequente in Australia e nel Regno Unito e sta emergendo come problema importante in molte parti dell'Asia sud-orientale.

L’allergia all’uovo, come qualsiasi altra allergia alimentare, causa nella maggior parte dei casi reazioni immediate che sono quelle più temibili, in quanto compaiono da pochi minuti a due ore circa dal pasto che contiene le proteine allergizzanti.

I sintomi possono manifestarsi a carico di: 

  • Cavo orale con prurito, pizzicore, e/o gonfiore delle labbra;
  • Cute con peggioramento di dermatite atopica preesistente, orticaria, gonfiore del volto, del collo o delle estremità (mani e piedi);
  • Apparato digerente con nausea, dolori addominali, vomito o diarrea;
  • Gola secca, senso di ostruzione, tosse abbaiante, gonfiore della lingua;
  • Apparato respiratorio con rinite, respiro breve e frequente, tosse ripetuta, fischio;
  • Coscienza con offuscamento della vista, vertigini, svenimento;
  • Apparato cardiovascolare con polso frequente, bassa pressione arteriosa, pallore, cianosi.

Il coinvolgimento respiratorio, cardiovascolare e della coscienza è la forma più temibile che in alcuni casi precede lo shock anafilattico, reazione generalizzata che, se non prontamente gestita con un adeguato trattamento salvavita, può aggravarsi e talvolta condurre al decesso.

L’allergia alimentare è una malattia a carattere genetico legata a vari fattori ereditari e ambientali per la quale si può fare poco in termini di prevenzione primaria, cioè per ridurne l’insorgenza.

La sua comparsa è indipendente da quello che può mangiare la mamma durante la gravidanza o mentre allatta, pertanto l'esclusione di uovo dalla dieta materna non previene la comparsa di allergia a tale alimento nel bambino.

Per il bambino affetto da dermatite atopica si ipotizza un effetto preventivo rinforzando la barriera cutanea con le creme. Sono in corso studi che stanno esaminando questa possibilità. 

Se il vostro bambino è già allergico all'uovo, il modo migliore per prevenire una reazione allergica (prevenzione secondaria) è quello di evitare la somministrazione dell’alimento e dei suoi derivati.

A tale scopo risulta molto importante leggere con attenzione le etichette degli alimenti pronti. Sarà bene inoltre evitare il contatto cutaneo con l’uovo ed evitare di cucinare alimenti che lo contengono in sua presenza.

L'allergia alle proteine dell'uovo tende a risolversi spontaneamente, mediamente nel giro di circa 3 anni. Quindi Il 50% dei bambini che oggi sono allergici all'uovo, tra 3 anni non sarà più allergico.

Percorsi di Cura e Salute: Allergia

 

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  • A cura di: Lamia Dahdah
    Unità Operativa di Allergologia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 18  Novembre 2022 


 
 

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