- L’allergia è una reazione anomala del sistema immunitario a sostanze di solito innocue
- Le più comuni sono le allergie della pelle, respiratorie e alimentari
- L’allergia può comparire ad ogni età e, se mamma e papà sono allergici, c’è una forte predisposizione genetica
- I bambini che vivono in città sono più predisposti alle allergie
- Le reazioni più comuni sono: rinite, congiuntivite, asma, dermatite e orticaria
L'allergia è una risposta anomala del sistema immunitario scatenata dal contatto con sostanze estranee all'organismo che di norma sono innocue. Nei bambini con una predisposizione familiare le allergie causano sintomi, infiammazione e malattie a carico di differenti organi e apparati:
- Il polmone (asma);
- La pelle (eczema, orticaria);
- Gli occhi e il naso (raffreddore da fieno).
Il bambino predisposto (spesso si tratta di un bambino nato da genitori allergici), quando viene a contatto con sostanze estranee normalmente innocue (gli allergeni), produce con molta facilità e in grande quantità un tipo di anticorpi, le immunoglobuline E (IgE, dette anche reagine) che scatenano le reazioni allergiche e le malattie allergiche.
L'allergia è quindi una condizione in cui il sistema immunitario riconosce una sostanza estranea normalmente innocua (allergene) come se fosse un agente aggressivo da cui difendersi energicamente, scatenando una forte reazione infiammatoria.
L'allergia può comparire ad ogni età, anche nel primo anno di vita, ed è fortemente influenzata dalla predisposizione genetica.
Se mamma e papà non sono allergici, il rischio che un figlio sia allergico è pari al 10-15%.
Ma se uno dei genitori è allergico, il rischio sale al 30% mentre se entrambi i genitori soffrono di una malattia allergica, il rischio raggiunge il 60-80%.
Vivere negli agglomerati urbani ad alto livello di inquinamento favorisce la comparsa e/o il peggioramento della malattia allergica. Assistiamo infatti ad un netto incremento delle allergie nella popolazione mondiale ed in particolare nei paesi industrializzati ad alto reddito pro-capite.
Le forme allergiche più comuni sono:
- L'allergia alimentare;
- La rinite allergica;
- La congiuntivite allergica;
- L'asma;
- L'eczema o dermatite atopica;
- L'orticaria.
La rinite allergica è un'infiammazione della mucosa nasale che causa prurito, starnuti, scolo nasale acquoso e sensazione di naso chiuso: il bambino si strofina ossessivamente la punta del naso (il cosiddetto saluto allergico) e produce rumori gutturali nel tentativo di grattare il palato per il prurito dovuto all'inalazione dei pollini.
Durante la notte presenta russamento e spesso disturbi del sonno.
La rinite allergica perenne è causata dall'inalazione di allergeni prevalentemente domestici (soprattutto gli acari della polvere che si nutrono di forfora umana e l'epitelio di gatto), mentre quella stagionale è causata dai pollini (graminacee, parietaria, olivo, ecc.) e da alcune muffe (alternaria).
È utile differenziarla dalla rinite non allergica a prevalenza neutrofila (NARNE ), dalla forma eosinofila (NARES) e dalla forma mastocitaria o mista (NARESMA) per l’approccio terapeutico differenziato di questi pazienti.
La congiuntivite allergica, spesso associata alla rinite (oculorinite), consiste in un'infiammazione dell'occhio. Sarà perenne o stagionale a seconda che sia causata da un allergene presente tutto l'anno o soltanto in determinati periodi.
Può manifestarsi con differenti sintomi:
- Occhi arrossati, che lacrimano e sensazione di avere la sabbia negli occhi;
- Prurito intenso: il bambino continua a strofinarsi gli occhi con le mani, peggiorando ulteriormente l'infiammazione;
- Occhi infiammati: il bambino con congiuntivite allergica è molto infastidito anche dalla luce solare e spesso rifiuta di uscire all'aperto. Utile escludere la cherato-congiuntivite VERNAL che necessita di un approccio multidisciplinare coinvolgendo allergologo e oculista.
L'asma è una malattia infiammatoria cronica dei bronchi, caratterizzata da respiro faticoso e sibilante. È di difficile diagnosi prima dei 5 anni di età in quanto il respiro sibilante è frequente nella prima infanzia, anche nei bambini non allergici: dipende infatti dal diametro molto piccolo dei bronchi.
Nei bambini piccoli i bronchi si infiammano facilmente nel corso di infezioni virali acute e provocano sintomi molto simili a quelli dell'asma allergico (Weezing pre-scolare).
Se gli episodi di ostruzione bronchiale e di sibili espiratori continuano o iniziano dopo i 5 anni di età, si può parlare di una vera e propria asma bronchiale cronica che, nella grande maggioranza dei casi, è di origine allergica.
Può anche iniziare con tosse secca e stizzosa ma, aggravandosi, si fa evidente lo spasmo dei bronchi e si avvertono fischi e sibili durante l'espirazione dell'aria perché si accentua il restringimento dei bronchi.
Il bambino avverte difficoltà respiratoria, è agitato, il respiro si fa affannoso e, se l'ostruzione è molto grave, può presentare colorito scuro (cianotico) per insufficiente ossigenazione dei tessuti.
Sono bambini in cui lo sforzo fisico scatena crisi respiratorie anche gravi. Di qui l'importanza di sottoporre a controlli i bambini che rifiutano il gioco di movimento e lo sport in genere nel tentativo di evitare le crisi respiratorie.
L'eczema o dermatite atopica è una malattia infiammatoria della pelle ad andamento cronico-ricorrente caratterizzata da infiammazione intensamente pruriginosa.
Nella fase acuta prevale la presenza di papule, vescicole e secrezione sierosa, mentre nella fase cronica predomina la secchezza e l'ispessimento della pelle (la cosiddetta lichenificazione).
L'infiammazione si accompagna ad un'esagerata reattività della pelle: viene così a crearsi un circolo vizioso e la malattia diventa cronica; la pelle è arrossata, il prurito è intenso e sono presenti piaghe (fissurazioni) per lo più nelle pieghe del collo, delle ascelle e dell'inguine.
Il grattamento peggiora l'infiammazione e facilita l'infezione della pelle da parte di batteri come lo stafilococco.
L'eczema atopico ha molte caratteristiche in comune con le malattie allergiche:
- Familiarità per malattie allergiche;
- Alti livelli di IgE;
- Presenza di anticorpi IgE diretti contro vari allergeni;
- Frequente presenza nello stesso bambino di altre malattie allergiche, come rinite ed asma bronchiale.
L'allergia, da sola, tuttavia non spiega la dermatite allergica. A determinarla contribuiscono certamente altri fattori come la costituzione atopica, le infezioni e l'esagerata sensibilità della pelle a tutti gli stimoli: sfregamento, cambiamento di temperatura ed esposizione ai raggi solari.
L'orticaria è una reazione della pelle molto ben riconoscibile perché caratterizzata dalla comparsa di pomfi: un pomfo è un sollevamento circoscritto della pelle di pochi millimetri o di diversi centimetri di diametro, in genere di colore pallido ma circondato da un alone arrossato.
Il pomfo causa intenso prurito e può durare da pochi minuti a diverse ore oltre a poter cambiare di forma.
Talvolta il sollevamento si estende e diventa cospicuo, specie alle labbra, alle palpebre, alle estremità degli arti, ai genitali o ad altre zone del corpo prendendo il nome di angioedema. Nel lattante è frequente l'angioedema alle mani, ai piedi, al viso ed ai genitali.
Nel corso della propria vita circa una persona su 5 presenta almeno un episodio di orticaria: nel bambino l'incidenza varia dal 5% al 7%, ma si tratta per lo più di episodi acuti; l'orticaria cronica colpisce soltanto lo 0,2-1% dei bambini.
Nella maggior parte dei casi l'orticaria acuta è scatenata dalle infezioni virali e talvolta dall'effetto combinato dell'infezione e dei farmaci utilizzati per curarla (ad esempio gli antibiotici). Infatti nel corso della pandemia da SARS-CoV-2 abbiamo assistito a un netto incremento degli episodi di orticaria nei bambini. Assai più raramente è in causa un'allergia alimentare o una parassitosi intestinale.
L'allergia alimentare è una reazione scatenata dall'ingestione di proteine alimentari come quelle del latte animale, dell'uovo di gallina, del grano, della soia e di semi, del pesce, della frutta e della verdura.
Colpisce meno dell'1% dei bambini e nella maggior parte dei casi migliora spontaneamente entro i 6 anni di vita, quando il bambino diventa tollerante nei confronti dell'alimento a cui è allergico.
I sintomi causati dall'allergia alimentare possono essere:
- Gastrointestinali (anafilassi gastrointestinale, vomito e diarrea, sangue nelle feci, coliche addominali gravi in seguito all'assunzione del cibo sospetto);
- Cutanei (orticaria–angioedema, specie se a carico delle labbra e della lingua; dermatite atopica);
- Raramente respiratori (rinite e asma).
L'allattamento al seno è fondamentale per ritardare o evitare la comparsa di manifestazioni causate dall'allergia al latte vaccino nel lattante. È bene ricordare che non tutte le reazioni avverse agli alimenti sono causate da allergie.
Reazioni che si manifestano dopo l'ingestione di alcuni alimenti possono essere legate a:
- Tossinfezioni alimentari acute causate da contaminazione batterica dell'alimento;
- Reazioni pseudoallergiche per assunzione di alimenti che contengono grandi quantità di istamina (per es, fragole, cioccolato, etc.), additivi e coloranti, intolleranza a zuccheri come il lattosio.
La diagnosi di malattia allergica si basa prevalentemente sulla storia clinica dei disturbi accusati dal bambino e sui risultati di indagini specifiche per confermare il sospetto clinico.
In particolare l'esecuzione di test in vivo (skin prick test e test di provocazione orale - TPO con alimenti, nel caso delle allergie alimentari) rappresentano il gold standard della diagnosi.
I test possono essere completati con i test in vitro (dosaggio delle IgE totali e specifiche e con i test molecolari) specialmente in quei casi in cui è importante dirimere una cross-reattività con piante e vegetali.
Percorsi di Cura e Salute: Allergia
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