
L'ansia è uno stato caratterizzato da paura o preoccupazioni che possono diventare eccessive e inappropriate.
Si ritiene che più fattori possano essere la causa dei disturbi correlabili all'ansia. La frequente presenza di altre patologie insieme all'ansia (es. disturbo da deficit di attenzione e iperattività, disturbi dell'umore) fa pensare a una comune causa genetica predisponente. Dobbiamo poi considerare fattori metabolici del cervello, tipo di personalità ed esperienze apprese.
L'ansia si può manifestare con nervosismo, irrequietezza, tensione muscolare, irritabilità; nei bambini, in particolare, i sintomi possono essere caratterizzati da manifestazioni fisiche come mal di pancia/mal di testa e altre ancora.
Spesso l'ansia è associata a stimoli ambientali come la separazione dal genitore, situazioni scolastiche/sociali oppure si manifesta come paura scatenata da situazioni specifiche (es. altezza, animali, etc.), prendendo così il nome di fobia.
La diagnosi deve considerarsi all'interno di un percorso valutativo che comprende il colloquio/osservazione del bambino-adolescente, la storia del paziente che si raccoglie con i genitori insieme alla loro percezione per il figlio e attraverso la somministrazione di questionari/prove valutative specifici per la diagnosi di questo disturbo.
Il trattamento del disturbo d'ansia si caratterizza per un intervento psicologico per il bambino-adolescente di tipo cognitivo-comportamentale (rispetto al quale si hanno prove di efficacia) insieme a un supporto psicoeducazionale del genitore.
Il trattamento psicologico individua i pensieri e le credenze disfunzionali che sollecitano reazioni di ansia mirando a modificare la percezione che abbiamo delle situazioni. La psicoeducazione del genitore aiuta nella comprensione del disturbo, dei suoi meccanismi e modifica atteggiamenti educativi di potenziale rinforzo al disturbo modellando gli stili di vita del bambino.
Una corretta comprensione del disturbo e dei suoi meccanismi di funzionamento da parte del bambino e dei genitori permette di facilitare interventi educativi e strategie cognitive che garantiscono un importante intervento di prevenzione.
La prognosi è favorevole quando si attiva un tempestivo intervento di supporto psicologico del bambino e dei genitori. La cronicizzazione del disturbo può determinare un'evoluzione verso patologie più gravi (es. disturbi dell'umore, problematiche di adattamento/sociali, utilizzo di sostanze di abuso).
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