L'arresto cardiorespiratorio extraospedaliero in età pediatrica si verifica in circa 1/10.000 bambini per anno nei paesi industrializzati, i 2/3 dei quali sono bambini con meno di 18 mesi di vita.
Circa il 45% è causato da cause indeterminate, tra cui la morte improvvisa in culla. Per il resto le cause principali sono: trauma (20%), patologie croniche (10%), insufficienza respiratoria (6%).
Il rischio è aumentato nei bambini affetti da patologie croniche o nei prematuri, per cui è importante che il caregiver sia istruito sulle manovre di rianimazione pediatrica.
La mortalità per arresto cardiorespiratorio fuori dall'ospedale nei bambini è ancora elevata, tuttavia se la rianimazione viene avviata presto da persone che assistono all'evento, la sopravvivenza aumenta. La maggior parte dei sopravvissuti ha un buon esito neurologico a lungo termine.
Diffondere la formazione alla Rianimazione CardioPolmonare (RCP) di base nella comunità, in particolare tra le persone che hanno maggiori probabilità di assistere a un arresto cardiaco che avviene fuori dall'ospedale, può ulteriormente migliorare la prognosi.
I corsi di rianimazione cardiopolmonare di base e disostruzione delle vie aeree rivolti ai non sanitari permettono di aumentare il numero di persone in grado di prestare immediatamente soccorso in caso di arresto cardiaco o di ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, in attesa dei soccorsi avanzati.
La "catena della sopravvivenza" descrive la serie di interventi la cui esecuzione precoce, rapida e coordinata può consentire la sopravvivenza degli adulti e bambini colpiti da arresto cardiaco.
Il rispetto della catena (una chiamata tempestiva ed efficace dei soccorsi avanzati - 112/118 -, una rianimazione cardiopolmonare precoce e corretta, una diffusione capillare dei defibrillatori semiautomatici (DAE), le cure avanzate da parte del personale medico) è fondamentale quando si verifica un arresto cardiaco improvviso: tutti gli anelli sono ugualmente importanti.
La catena della sopravvivenza pediatrica evidenzia alcuni punti basilari:
- Prevenzione del rischio ambientale: le prime cause di morte nel bambino sono in base all’età, per cui tentare di prevenire soffocamento (nel primo anno di vita), annegamento (nel secondo anno di vita), incidenti stradali e non (nel terzo anno), traumi e ustioni (nel quarto anno);
- Allarme precoce al 112/118: fornire chiaramente indicativi di nome e cognome, luogo in cui si trova, tipo di incidente, dati del bambino (età, stato di coscienza, patologia di base, presenza o assenza di respiro o battito cardiaco);
- Rianimazione CardioPolmonare “RCP”: avviare rapidamente le manovre di primo soccorso in autonomia, in attesa del soccorso Medico avanzato.
Gli obiettivi sono:
- Istruire i genitori e in generale i caregivers (coloro che si prendono cura del bambino) di neonati con prematurità e con patologie croniche complesse con aumentato rischio di morte improvvisa sulla gestione dell'emergenza domiciliare;
- Aumentare la sicurezza a domicilio dei pazienti in dimissione dai reparti di terapia intensiva/sub-intensiva neonatale e chirurgia neonatale, istruendo i loro genitori sui fattori domiciliari di rischio per arresto cardiorespiratorio e sulla gestione dell’Emergenza con le manovre di Rianimazione Cardio Polmonare di base e di disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo.
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