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Dimissione, il rientro a casa dopo il ricovero

È il momento in cui il bambino termina la degenza in ospedale. Viene consegnata una lettera di dimissione con tutte le indicazioni da seguire dopo il ricovero 

La dimissione è il momento in cui il bambino e la sua famiglia possono finalmente tornare a casa, dopo un ricovero in ospedale.

Può sembrare strano ma, a volte, al momento della comunicazione da parte del medico della bella notizia, il ritorno a casa preoccupa quasi più del ricovero, soprattutto se la malattia di base non è completamente guarita e assume contorni di cronicità. 

Tornare a casa può fare paura: è un fatto del tutto normale, che succede a molti. Spaventa il pensiero di essere soli, di non avere più quel caldo paracadute rappresentato dal personale di reparto, di accoglienza e la possibilità di rispondere immediatamente ad ogni esigenza.  

Leggere questa pillola può esservi utile per avere strumenti in caso di bisogno. 

In caso di ricovero o day hospital, il medico consegnerà ai genitori una lettera di dimissione, con tutte le informazioni utili e la terapia da praticare a casa.

Non bisogna esitare a chiedere approfondimenti, se si hanno dei dubbi! In alcuni casi, il medico chiederà di passare a ritirare, presso la farmacia ospedaliera, i medicinali di cui il bambino avrà bisogno per continuare le cure.

Per il completamento del percorso diagnostico possono essere prescritte visite ambulatoriali da effettuare a costo zero entro 30 giorni dalla dimissione per cui il medico, al momento della dimissione, indicherà la data e le modalità dell'appuntamento.

Nella dimissione da day surgery sarà consegnato ai genitori, oltre alla lettera di dimissione:

  • Il materiale informativo contenente le norme da seguire dopo l’operazione (cosa fare in caso di dolore/febbre);
  • I numeri telefonici utili per contattare i medici del reparto;
  • La data e il luogo per la visita di controllo;
  • I farmaci (di fascia A) eventualmente necessari per controllare il dolore delle prime 24 ore successive all'intervento saranno forniti direttamente dal servizio. 

Saranno inoltre consegnati i farmaci necessari per la prosecuzione di terapie iniziate durante il ricovero, o comunque previste dal programma di cura.

Eventuali farmaci utili per trattare possibili complicanze o disturbi più frequenti che possono insorgere nelle 24 ore successive all'intervento, in base alla tipologia del farmaco, vengono consegnati direttamente dal reparto o prescritti su ricetta dal medico. 

In caso di necessità potrete contattare telefonicamente il servizio per eventuali problemi che si presentano a casa o per chiarimenti.
Nella dimissione da chirurgia ambulatoriale vi sarà consegnata copia del referto ambulatoriale e vi sarà consegnato:

  • Il materiale informativo contenente le norme da seguire nel periodo dopo l’operazione;
  • La scheda sul controllo del dolore postoperatorio;
  • Numeri telefonici utili per contattare i medici del reparto;
  • La data e il luogo per la visita di controllo;
  • Prescrizione di farmaci analgesici per via orale o per via rettale; 

In caso di necessità il familiare o il tutore, a cui è stato affidato il paziente può contattare telefonicamente il servizio per eventuali problemi che si possono verificare a casa o per chiarimenti. 

In alcuni casi, la dimissione può essere più complessa.

Nel verbale di Pronto Soccorso i genitori potranno trovare tutte le prestazioni che sono state effettuate (visita pediatrica, esami di laboratorio o radiografici, consulenze, ecc.) e la diagnosi di dimissione.

Nell'ultima parte della cartella è presente il campo "Note e prescrizioni"; è questo uno spazio molto importante, dedicato alla comunicazione con i genitori, in cui il medico può indicare:

  • La terapia da fare a casa;
  • Gli ulteriori controlli e i tempi in cui effettuarli;
  • Per alcune malattie, quali trauma cranico, convulsioni e disidratazione, vengono inoltre date precise indicazioni sulla gestione a casa da parte dei genitori e, se si presentassero sintomi d'allarme, quando è necessario tornare in Pronto Soccorso.

Nel caso venga consigliato il ricovero e i genitori o l'esercente la responsabilità genitoriale non lo volesse fare, il medico esporrà i rischi di questa scelta di continuare le cure a casa, e chiederà di firmare una copia del verbale di Pronto Soccorso, dopo l'informazione completa che vi è stata fornita. Naturalmente, se si cambia idea, si può sempre riportare il bambino in Pronto Soccorso.

Affinché si realizzi un'ottima continuazione delle cure dall’ospedale a casa è necessario che i genitori informino il proprio pediatra dei motivi di accesso in Pronto Soccorso e di quanto è stato fatto; solo così il Pediatra di Famiglia potrà valutare nel modo migliore il successivo percorso.

Per motivi urgenti un bambino può essere condotto in Pronto Soccorso non solo dai genitori ma da qualunque persona a cui è stato affidato (nonni, insegnanti, ecc.), da un mezzo di soccorso, da appartenenti alle forze dell'ordine o anche da semplici cittadini.

È importante tuttavia sapere che, al momento della dimissione, sia da Reparto sia da Pronto Soccorso, da Day Hospital e Day Surgery, il paziente può essere riaffidato esclusivamente a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale.

In caso di assoluta impossibilità di chi ha la responsabilità (ad esempio se i genitori si trovano temporaneamente all'estero), il bambino può essere riaffidato a chi lo ha condotto in Pronto Soccorso purché i genitori inviino una delega accompagnata da una copia valida di un documento di riconoscimento.

Prima della dimissione
La dimissione di alcuni bambini avviene in modo “protetto” e presuppone una continuità delle cure dall’ospedale a casa, informando le strutture sanitarie e sociali che operano nel territorio di residenza in modo che alla famiglia vengano fornite le prestazioni e i servizi sociali e sanitari anche a casa.  

La dimissione protetta del paziente fragile, richiede una continuità dell’assistenza anche a casa. Per questo si deve programmare la dimissione fin dall'ammissione in Ospedale mediante lo stretto coordinamento tra:

  • ASL (azienda sanitaria locale) di residenza;
  • Unità Operativa Ospedaliera di dimissione;
  • Paziente e la sua famiglia;
  • Servizio Sociale.

Se i genitori sanno già che il bambino ha bisogno di presidi terapeutici (come protesi, contenitori, cateteri, infusori) o assistenza a domicilio, devono informare - o ricordarlo - al medico dell'Ospedale, al momento della prima visita in reparto: lo aiuteranno ad attivare velocemente la richiesta alla ASL (azienda sanitaria locale). 

In ogni condizione di paziente fragile, ove il medico ravvisi la necessità di dimettere il paziente, dovrà tempestivamente provvedere a delineare il percorso adatto al fine di favorire la corretta dimissione.

Allo stabilizzarsi delle condizioni di salute del paziente ricoverato, il medico del reparto valuta la necessità del proseguimento delle cure a casa o in strutture assistenziali di tipo semiresidenziale, riabilitativo o residenziale (RSA/RA/Hospice) compilando, in collaborazione con gli altri specialisti, un apposito modello di accesso alle cure fuori dall’ospedale che prende in considerazione i bisogni sociali e sanitari del paziente e il suo consenso. 

Il punto unico di accesso (PUA), struttura della ASL che si occupa di accogliere le richieste del cittadino e orientarlo per cure sanitarie e bisogni sociali, valuta la richiesta arrivata dall’ospedale e attiva un gruppo di specialisti che prendono in considerazione vari bisogni del paziente, sociali, psicologici e fisici.

Dopo la valutazione viene preparato il Piano di Assistenza Individualizzato (PAI), o personalizzato, in collaborazione con il Medico del Reparto e il Medico di Medicina Generale e/o il Pediatra di libera scelta.

La dimissione protetta è quindi un processo che tiene in debito conto la complessità della situazione considerando fattori di diversa natura ed è di fondamentale importanza per il recupero del benessere.


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  • A cura di: Alessandro Massaro
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Ultimo Aggiornamento: 20  Novembre 2023 


 
 

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