Malattie infettive in gravidanza: quinta e sesta malattia, scarlattina, morbillo e varicella

Per una futura mamma è importante conoscere quali malattie esantematiche possono rappresentare un rischio durante la gravidanza 

Per una futura mamma è importante conoscere quali malattie esantematiche possono rappresentare un rischio durante la gravidanza. Alcune infezioni comuni nell’infanzia, se contratte nei nove mesi di gestazione, possono infatti influire sul benessere del feto e, in alcuni casi, determinare complicanze anche gravi.

La gravidanza rappresenta un momento “delicato” poiché naturalmente le difese immunitarie della donna si riducono e il rischio di acquisire o riattivare infezioni precedentemente contratte è più alto.

Durante la gestazione – in particolare quando si attende un secondo figlio – può accadere che la futura mamma entri in contatto con virus o batteri responsabili delle più comuni malattie infettive dell’infanzia.
Se la donna non ha contratto queste infezioni da bambina o non è stata vaccinata, esiste la possibilità che l’infezione si sviluppi proprio durante la gravidanza.

Tra le malattie più a rischio spicca la rosolia, un’infezione virale di solito innocua, ma che, se contratta nelle prime 16 settimane di gestazione, può avere conseguenze molto gravi per il feto. Anche la quinta e la sesta malattia, la scarlattina, il morbillo e la varicella sono infezioni che, seppur in modo diverso, possono interferire con la salute del feto.
Vediamo più nel dettaglio quali sono i rischi e come comportarsi.

Le malattie esantematiche si manifestano generalmente con febbre, eritema o arrossamenti della cute.
La quinta malattia, o megaloeritema infettivo, è causata dal parvovirus B19, un virus molto piccolo che si trasmette attraverso le vie respiratorie e le secrezioni naso-faringee.

Nei bambini provoca un intenso rossore alle guance conferendo un aspetto di “guance schiaffeggiate” per poi diffondersi agli arti e al tronco, con caratteristica forma reticolare o a “merletto”. La febbre può essere lieve o assente.
La diagnosi non è sempre immediata, perché la febbre può mancare e l’eritema può essere poco evidente.

Sebbene il parvovirus B19 non sia particolarmente contagioso, se contratto in gravidanza può, nel 2-3% dei casi, causare anemia fetale grave, scompenso cardiaco e idrope fetale, cioè un accumulo di liquidi nei tessuti del feto visibile all’ecografia.

Un’altra infezione tipica dei primi anni di vita è la sesta malattia, detta anche esantema critico o exantema subitum, causata dall’herpes virus umano di tipo 6.
Si stima che circa il 90% dei bambini la contragga entro il primo anno di vita.
Nel bambino si manifesta con febbre elevata (fino anche 41°C), seguita dalla comparsa di un esantema cutaneo quando la febbre si risolve.

In gravidanza, la trasmissione del virus al feto è possibile ma rara (circa l’1% dei casi), poiché la maggior parte delle donne ha già sviluppato anticorpi protettivi.
Quando si verifica un’infezione congenita, il neonato può presentare febbre alta, che di solito richiede un ricovero per monitoraggio ma si risolve senza conseguenze.

La scarlattina è un’infezione batterica causata dallo streptococco beta-emolitico di gruppo A.
Si riconosce per i sintomi caratteristici: lingua a fragola (coperta da una patina bianca e puntini rossi), mal di gola, febbre alta, esantema rosso scarlatto caratterizzato da puntini in rilievo e chiazze rosse molto vicine tra loro che al tatto scompaiono, lasciando l’impronta della “mano gialla”.

Se contratta in gravidanza, generalmente non è causa di malformazioni nel feto e l'eventuale trasmissione dell'infezione dalla madre al bambino durante il parto è un evento piuttosto raro. Quando un bambino in famiglia si ammala, è consigliato che anche la mamma esegua un tampone faringeo.

Tuttavia, qualora il batterio responsabile della scarlattina in gravidanza dovesse dare origine a una colonizzazione vaginale, vi è un reale rischio di andare incontro alla rottura prematura delle membrane e a un parto pretermine.
Il trattamento prevedere la somministrazione di un antibiotico sicuro in gravidanza per risolvere l’infezione ed evitare complicanze.

Negli ultimi anni si è osservato un aumento dei casi di morbillo tra gli adulti, e di conseguenza, anche tra le donne in età fertile.
Il morbillo, causato da un Paramyxovirus, è una malattia virale potenzialmente severa, sia nei bambini che negli adulti, e può comportare complicanze anche gravi.

Una volta contratto, il virus conferisce un'immunizzazione definitiva grazie a cui viene scongiurato il rischio di future manifestazioni. La vaccinazione, introdotta in Italia dalla seconda metà degli anni ’80, è fortemente raccomandata e rappresenta la miglior forma di prevenzione.

Il sintomo caratteristico della malattia è un’eruzione cutanea (esantema), che si presenta sotto forma di macchioline rosse, che partendo dalla testa in breve tempo (4-7 giorni) si diffonde in tutto il corpo. L’eruzione cutanea è anticipata da sintomi simil-influenzali. Indicativa è la comparsa, uno o due giorni prima dell’eruzione cutanea, delle cosiddette macchie di Köplik: piccole lesioni biancastre circondate da un alone rosso, che compaiono sulla mucosa buccale in corrispondenza dei molari.

Se la gestante si ammala di morbillo nei primi mesi di gravidanza può andare incontro ad aumento del rischio di aborto spontaneo. Se la gestante si ammala nelle ultime 2-3 settimane di gravidanza è possibile che il bambino abbia il morbillo nei primi giorni di vita (morbillo congenito) che richiede trattamento immediato con immunoglobuline o ricovero ospedaliero per terapia di supporto.

Anche la varicella, causata dal virus varicella-zoster, può essere pericolosa in gravidanza.

Dopo un'incubazione di circa 2 settimane (10-21 giorni), la malattia si manifesta con un esantema cutaneo (o rash), febbre non elevata e lievi sintomi generali come malessere e mal di testa. Per 3-4 giorni piccole papule rosa pruriginose compaiono su testa, tronco, viso e arti e dopo poche ore si trasformano in vescicole a contenuto inizialmente chiaro, poi in pustole e infine in croste, destinate a cadere senza lasciare cicatrici.

Se contratta in gravidanza, può avere importanti conseguenze, soprattutto tra la 13ᵃ e la 20ᵃ settimana di gestazione.
In circa 2 casi su 1.000 può causare malformazioni congenite (agli arti, agli occhi o al sistema nervoso) e lesioni cutanee cicatriziali nel neonato.
Se la varicella si manifesta pochi giorni prima o dopo il parto, il neonato rischia di sviluppare la varicella neonatale, che può essere grave e richiede terapia antivirale endovenosa.

Alcune malattie dell’infanzia possono rappresentare un pericolo reale per il nascituro. Tuttavia, la gravidanza è un periodo fisiologico che va vissuto con serenità, adottando alcune precauzioni semplici ma efficaci.

Quando un bambino in famiglia o a scuola si ammala:

  • Evitare di assaggiare il suo cibo o usare le sue posate;
  • Non bere dal suo bicchiere;
  • Lavare accuratamente le mani dopo averlo aiutato a soffiare il naso;
  • Limitare i contatti stretti durante la fase acuta dell’infezione.

Queste misure sono utili in caso di quinta e sesta malattia o scarlattina.
Per quanto riguarda morbillo e varicella, la prevenzione più efficace è la vaccinazione.

Tutte le donne che desiderano una gravidanza dovrebbero eseguire un esame del sangue per verificare l’immunità e, se necessario, vaccinarsi almeno 6–12 mesi prima del concepimento.

In caso di sospetta infezione esantematica nel primogenito, la futura mamma deve informare subito il proprio ginecologo.

In base alla malattia e alla settimana di gestazione, il medico potrà prescrivere esami specifici per monitorare la salute fetale e intervenire tempestivamente se necessario, con l’obiettivo di proteggere il bambino e garantire un esito favorevole della gravidanza.

Qualora si desideri contattare uno specialista infettivologo in merito a tali infezioni in gravidanza ci si può rivolgere a: infezionicongenite@opbg.net

 

Iscriviti alla newsletter per ricevere i consigli degli specialisti del Bambino Gesù.


  • A cura di: Stefania Bernardi
    Unità Operativa Malattie Infettive
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 17  Novembre 2025 


 
 

COME POSSIAMO AIUTARTI?

 

CENTRALINO

  (+39) 06 6859 1

PRENOTAZIONI (CUP)

 (+39) 06 6818 1
Lunedì - Venerdì, 8.00 - 16.00
Sabato, 8.00 - 12.45

PRENOTAZIONI ONLINE


URP

Informazioni, segnalazioni e reclami  (+39) 06 6859 4888
Lunedì - Venerdì, 8.00 - 16.00
  urp@opbg.net


UFFICIO STAMPA

 (+39) 06 6859 2612   ufficiostampa@opbg.net

 


DONAZIONI

  (+39) 06 6859 2946   info.fond@opbg.net

LAVORA CON NOI
 

INVIA LA TUA CANDIDATURA


VIGILANZA

  (+39) 06 6859 2460
Tutti i giorni, 24 ore su 24

  vigilanza@opbg.net