
L'HIV, o Virus dell'Immunodeficienza Umana, è il nome di un virus che si trasmette attraverso il contatto con fluidi corporei infetti. Le principali modalità di trasmissione includono in ordine di frequenza:
- Rapporti sessuali di qualsiasi natura con un soggetto infetto, non protetti
- Contatto con sangue infetto e questo può avvenire attraverso la condivisione di aghi o siringhe usate
- Trasmissione da mamma a bambino se la mamma non assume farmaci specifici (durante la gravidanza, più frequentemente al momento del parto o in rari casi attraverso l'allattamento al seno);
Il Virus HIV aggredisce vari tipi di cellule del nostro organismo con particolare predilezione per alcune linee cellulari del sistema immunitario (linfociti CD4+) le quali hanno lo scopo di difendere l'organismo dalle infezioni. Tale popolazione cellulare in un tempo variabile si modifica perdendo la sua funzione e si riduce numericamente determinando una immunodeficienza (Acquisita).
Quando il virus penetra nell'organismo si sviluppano gli anticorpi contro l'HIV e la persona diventa Sieropositiva. Essere sieropositivi significa pertanto essere entrati in contatto con il virus direttamente e avere contratto l’infezione.
Nel caso dei neonati, tutti i figli di donne con Infezione da HIV presentano in circolo gli anticorpi della mamma, che perdono definitivamente entro i 18 mesi di vita, per cui si definiscono sieropositivi fino alla perdita degli anticorpi specifici per HIV della mamma e poi alla scomparsa di questi anticorpi sieronegativi, ma a differenza di tutti gli altri non sono infetti; inoltre se gli esami di ricerca diretta del virus si mostrano ripetutamente negativi nei primi mesi di vita, tali bambini si definiscono Sieropositivi esposti ad HIV ma non infetti.
Per evitare la trasmissione dell’infezione da HIV in tutti i contesti è indicata l’esecuzione del test e l’assunzione della terapia antivirale specifica il prima possibile. Coloro che seppure infetti non hanno una replicazione virale determinabile nel sangue – grazie alla terapia – non trasmettono l’infezione ad altri. Anche nel caso di donne con infezione da HIV, se in gravidanza sono trattate con farmaci efficaci e ottengono il controllo completo del virus, si procede oggi al parto eutocico (vaginale) senza rischi di trasmissione dell’infezione nel neonato.
Quando invece il/la paziente HIV sieropositivo/a, non è in trattamento con antivirali, dopo un periodo variabile di mesi o anni, comincia a manifestare infezioni opportunistiche, cioè infezioni non comuni legate al grave deficit, o tumori, o problematiche neurologiche o neurocognitive, per cui si verifica la condizione di Malattia Conclamata o AIDS. (Acquired Immune Deficiency Syndrome – Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita).
La diagnosi si effettua con la ricerca anticorpi anti HIV, tuttavia la formazione di questi anticorpi specifici non è immediata, per cui la disponibilità di test molecolari specifici (PCR per HIV) può chiarire le diagnosi dubbie nella fase iniziale dell’infezione.
La combinazione di questi esami consente una diagnosi tempestiva a cui seguirà un trattamento tempestivo, che è di particolare importanza. I centri specializzati all’erogazione del counselling (consulenza specifica, restituzione dei risultati ed esiti) permettono alla persona di esporre la propria problematica proteggendo la loro riservatezza e a titolo gratuito.
Nel caso di neonati esposti ad infezione materna, la combinazione delle due metodiche consente di chiarire lo stato di Sieropositivo esposto/a o Infetto/a fin dai primi mesi di vita. Infatti tutti i neonati di donna sieropositiva sono sieropositivi per la presenza degli anticorpi materni, ma non è detto che siano infetti (e la terapia può prevenirlo), quindi gli anticorpi materni scompariranno nell’arco dei primi 12 mesi di vita.
Attualmente sono disponibili in tutto il mondo gratuitamente, sia per adulti che per bambini con HIV molti farmaci antivirali per bocca, da assumere tutti i giorni, molto spesso in una singola compressa. Recentemente sono state introdotte terapie ‘long acting’ che consistono in una singola somministrazione intra muscolo ogni due mesi e sono disponibili per i pazienti al di sopra dei 18 anni.
L'uso di queste terapie di combinazione e molto efficaci consente di abbattere la replicazione del virus, riducendone al minimo gli effetti nelle cellule e ristabilendo un sistema immunitario simile a quello di una persona in buona salute. Inoltre anche grazie agli studi scientifici sui bambini oggi è noto che il trattamento precoce dell’infezione in fase acuta migliora la prognosi e la sopravvivenza, tanto da azzerare quasi completamente gli effetti negativi del virus nelle cellule.
È necessario pertanto essere seguiti presso centri specializzati, dove possano essere effettuati esami specifici e controlli periodici (2-3 volte l’anno) adeguando le varie terapie disponibili alla situazione clinica e sintomatica della persona.
La cura della persona con HIV ha permesso di raggiungere un primo obiettivo altamente rilevante che è quello del congelamento del virus in una fase di inattività e la non trasmissibilità ad altri soggetti (Undetectable = Untrasmittable: U=U) L’acronimo sintetizza il fatto che i pazienti con HIV con carica virale negativa non trasmettono il virus. Grazie al trattamento oggi la malattia da HIV è curabile e cronica.
Il virus HIV ha una sopravvivenza limitata al di fuori dell'organismo umano. Le misure igieniche da seguire sono quelle universali necessarie ad evitare la trasmissione di tutte le altre infezioni a trasmissione ematica (Epatite B, Epatite C, Cytomegalovirus, etc.).
Si consiglia quindi di applicare queste Precauzioni Universali:
- Usare guanti monouso ogni volta che ci si trova a contatto con sangue o altro materiale biologico in cui vi siano tracce di sangue;
- Usare per tutte le ferite un disinfettante;
- Non usare lo stesso spazzolino da denti, lo stesso rasoio, lametta, aghi utilizzati in precedenza da soggetti con HIV non in terapia;
- Utilizzare candeggina per pulire oggetti, pavimenti e altre superfici su cui sia caduto sangue o altro materiale biologico;
Numerosi studi hanno dimostrato che la trasmissione del virus non si verifica né partecipando a normali attività scolastiche o ricreative, né attraverso scambi affettivi quali baci, abbracci e carezze.
Il virus non si trasmette attraverso:
- Uso comune di bagni;
- Uso comune di posate, piatti o bicchieri;
- Uso comune di palestre o piscine;
- Convivenza scolastica;
- Altre situazioni di vita comune (giocare insieme etc);
- Punture di insetti;
- Morsi;
- Saliva, lacrime e sudore;
- Dormendo nello stesso letto;
- Il cambio del pannolino al bambino;
- Manifestazioni affettive.
"L'accertata infezione da HIV non può costituire motivo di discriminazione, in particolare per l'iscrizione alla scuola, per lo svolgimento di attività sportive, per l'accesso o il mantenimento di posti di lavoro" (Art. 5 L.135/90).
L’unica Prevenzione per la Diffusione del Virus HIV dall’inglese Test and Treat, è conoscerne la presenza e trattarlo: eseguire il test e accertare una infezione significa salvare una vita umana dall’AIDS e prevenire la diffusione incontrollata del virus.
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