Il bruxismo notturno è l’abitudine a digrignare i denti durante il sonno ed è definito un “disturbo del movimento nel sonno”.
In età pediatrica questo disturbo è piuttosto frequente, interessa circa tre bambini su dieci e presenta un’incidenza maggiore prima dell’età scolare.
Nella maggior parte dei casi scompare spontaneamente con la crescita al completamento della dentizione permanente.
Non è mai stata individuata un’unica causa a cui attribuire la comparsa del bruxismo. Si tratta infatti di un disturbo del tutto involontario legato ai cosiddetti “micro-risvegli”, cioè brevissime e improvvise interruzioni del sonno. Qualunque fattore disturbante per il bambino in grado di generare micro-risvegli può dunque essere considerato una concausa.
Un’altra possibile causa di bruxismo è stata individuata nell’eruzione degli elementi dentari permanenti. Si è infatti osservato che in concomitanza con l’eruzione dei primi e secondi molari permanenti il fenomeno bruxismo aumenta in maniera sensibile.
Si è anche osservato come delle modifiche nella vita del bambino possano portare allo sviluppo di questo fenomeno, ad esempio, la nascita di un fratellino può turbare la percezione che il bambino ha dell’affetto dei genitori e questo può rappresentare fonte di stress e manifestarsi attraverso il bruxismo.
Solitamente il bruxismo notturno nel bambino non presenta alcuna conseguenza.
Nei bambini che presentano sindromi genetiche come la sindrome di Down, ritardo mentale o gravi disturbi neurologici quali encefalopatie, paralisi cerebrale, distonie e altri, spesso si osserva questo disturbo raggiungere un’intensità maggiore rispetto alla popolazione generale.
In questa categoria di pazienti è possibile rilevare usura dei denti decidui e permanenti, disturbi ai muscoli masticatori associati a mal di testa e/o disturbi all’articolazione temporomandibolare.
Il pediatra di riferimento è lo specialista che inquadra la presenza di bruxismo e valuta la necessità di ulteriori approfondimenti. Solitamente non c’è indicazione all’utilizzo del bite in età pediatrica per il bruxismo.
In rari casi selezionati e in presenza di importanti complicanze (importanti segni di usura su elementi permanenti, dolore/disfunzione muscolare e/o articolare) lo specialista odontoiatra può ritenere necessario, compatibilmente con la collaborazione del paziente, l’utilizzo di dispositivi intraorali.
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