
Nel decennio 2010-2019 è stato riscontrato un incremento della temperatura globale di circa 1,1 gradi centigradi rispetto ai decenni precedenti. Questa tendenza risulta essere purtroppo in costante aumento: dall'età preindustriale, infatti, le temperature tendono costantemente ad aumentare.
Nel 2023, sulla base del report provvisorio sullo stato del clima dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale, tale aumento si è attestato a 1.4 gradi centigradi, registrando così un nuovo record. Per questo motivo il cambiamento climatico non è più solo un problema di natura esclusivamente sociale o politica, ma sta diventando un vero e proprio rischio per la salute pubblica.
Condizioni di caldo estremo sono responsabili di danni alla salute delle persone, direttamente per effetto della disidratazione e indirettamente, attraverso gli effetti indotti sul clima. Aumenta infatti l’incidenza di fenomeni estremi, quali le alluvioni, che spesso nei Paesi in via di sviluppo possono mettere a rischio la salubrità delle acque, e la siccità, responsabile di ingenti perdite di prodotti agricoli, con conseguente aumento della malnutrizione e impoverimento globale.
Inoltre, l’inquinamento stesso che è alla base del riscaldamento globale, influisce sulla salute in quanto responsabile di patologie polmonari, per inalazione di particelle inquinanti, cardiache e circolatorie, per ingestione di inquinanti riversati nel suolo che entrano nell’organismo attraverso la catena alimentare.
È stato dimostrato come nei prossimi anni il riscaldamento di alcuni territori porterà alla migrazione di varie specie di animali, in cerca di habitat più confortevoli e fertili. Alcune specie ricche di virus endogeni (ratti e pipistrelli) entreranno a contatto con altri mammiferi e questo avverrà, secondo le previsioni, in zone molto popolate dagli uomini (India, Cina,..).
Questi incontri tra specie diverse porterà a scambi di virus diversi e a quello ‘spillover’ (salto di specie) che produce nuovi virus e possibili (già previste) nuove pandemie.
Allo stesso modo il riscaldamento degli oceani, provocando la migrazione di determinate e la specie ittiche scomparsa di altre, incide sulla salute pubblica.
È certamente importante considerare ciò che può fare ognuno di noi – nel suo piccolo quotidiano – per la protezione dell’ambiente e la riduzione dell’inquinamento che è alla base del riscaldamento globale.
Nella pratica individuale, con l’aumento della temperatura e le stagioni sempre più calde, soprattutto in estate, la raccomandazione generale per bambini e adulti è di garantire un'adeguata idratazione e reintegrare i sali minerali eventualmente persi attraverso la sudorazione.
Si raccomanda inoltre un'alimentazione variata e ricca di vegetali e frutta. È importante una limitazione dell'esposizione al sole nelle ore più calde ed è raccomandato bagnare frequentemente la testa e la nuca del bambino, quando esposto al sole, per evitare il colpo di calore.
Iscriviti alla newsletter per ricevere i consigli degli specialisti del Bambino Gesù.