
Che sport proporre quest’anno a mio figlio? Calcio o tennis?
In tutti i casi all’atto dell’iscrizione verrà richiesto il certificato medico e si ripresenta il solito dilemma su quale sia il certificato corretto e a chi richiederlo. Proviamo a fare chiarezza.
Le attività organizzate e gestite da società affiliate al CONI o da enti di promozione sportiva richiedono obbligatoriamente la certificazione non agonistica che attesti l’assenza di controindicazioni alla pratica sportiva.
La certificazione non agonistica può essere rilasciata dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di Base, dal Medico dello sport o, in caso di una malattia, dallo specialista.
Prima dei sei anni di età non esiste l’obbligatorietà, essendo l’attività fisica assimilabile all’attività ludico-motoria, ma le società possono legittimamente richiederlo per fini assicurativi.
Gli accertamenti previsti per la certificazione non agonistica consistono in una visita generale con rilevazione della pressione arteriosa.
È inoltre necessario portare in visione un esame elettrocardiografico che a discrezione del medico può essere ripetuto negli anni successivi.
Per quel che riguarda la certificazione agonistica può essere richiesta solo se il bambino raggiunge i criteri anagrafici minimi stabiliti dalla federazione di riferimento.
Per esempio, per il calcio la certificazione agonistica può venir richiesta dai 12 anni e per il nuoto dagli 8 anni di età. La richiesta deve inoltre partire dalla società che intende tesserare l’atleta e non dal genitore.
Questa certificazione può essere rilasciata unicamente da medici specialisti in medicina dello sport dopo visita di idoneità che comprende:
- Esame spirometrico;
- Visita cardiologica con misurazione della pressione arteriosa;
- Esecuzione esame urine;
- Elettrocardiogramma a riposo e dopo step test dei 3 minuti. Lo step test consiste nel salire e scendere da un gradino di altezza variabile tra i 30 e i 50 cm (in relazione all’altezza del soggetto) al ritmo di 30 gradini al minuto. Dopo il test si esegue un monitoraggio elettrocardiografico per 90 secondi al fine di valutare i tempi di recupero.
Ulteriori accertamenti di secondo livello (esame ecocardiografico, test da sforzo massimale…) vengono richiesti dallo specialista sulla base della storia clinica del bambino o nel caso gli esami di primo livello abbiano evidenziato anomalie.
La validità del certificato non agonistico non può essere superiore ad un anno. Per quanto riguarda la certificazione agonistica la maggior parte degli sport prevede validità massima annuale salvo rare eccezioni per cui il certificato vale due anni (es. tiro con l’arco, golf).
È tuttavia fondamentale ricordare che la durata di un certificato è a discrezione del medico che può pertanto ragionevolmente rilasciare certificati con validità limitata anche a pochi mesi.
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