
La coronarografia è una metodica radiologica che, mediante l’iniezione di mezzo di contrasto in un piccolo catetere consente la visualizzazione delle arterie coronarie che sono i piccoli vasi che distribuiscono il sangue ai tessuti che costituiscono il cuore.
Figura 1 - coronarografia
Le immagini ottenute dalla coronarografia forniscono informazioni sulla morfologia, origine e decorso delle arterie coronarie e vengono registrate e conservate al fine di confrontarle con successivi esami effettuati dal paziente in modo da valutare eventuali alterazioni.
Spesso alla coronarografia viene associato lo studio IVUS delle arterie coronarie. Tale studio ci permette, attraverso una piccolissima sonda ecografica montata su un catetere, di valutare l'aspetto della parete delle arterie coronarie.
Figura 2 - immagine di ecografia intra-coronarica
L’esame è eseguito in sala di emodinamica e può esser effettuato a paziente sveglio con anestesia locale o addormentato in anestesia generale (a seconda dell’età del bambino).
Tutta la procedura viene eseguita con una sola puntura arteriosa, generalmente a livello dell’inguine (arteria femorale); in particolare, un sottilissimo catetere di materiale plastico viene fatto avanzare sino all’origine delle arterie coronarie.
Quando la punta del catetere arriva all’imbocco dell’arteria coronaria, si inietta attraverso di esso del mezzo di contrasto che permette di ottenere un’immagine delle coronarie con l’ausilio di un apparecchio radiologico.
Nel caso di esame IVUS, all’interno di questo catetere viene inserita una sonda ecografia di piccolissime dimensioni che permette di valutare ispessimento e aspetto della parete.
L’iniezione di mezzo di contrasto nella coronaria è completamente indolore e il mezzo di contrasto è sicuro. A fine procedura il catetere viene ritirato e si effettua una breve compressione dell’inguine per consentire l’emostasi.
Essendo un esame invasivo, la procedura non è priva di rischi, tuttavia in circa il 99% dei casi l’esame si svolge senza complicanze. L'incidenza di complicazioni locali minori come ematoma nella sede di puntura dell'arteria femorale è inferiore all'1%.
Tra le complicanze più comuni ci sono quelle locali a livello dell’accesso vascolare e comprendono trombosi, dissezioni, emorragie, ematomi, fistole artero-venose e pseudo aneurisma.
Molto più raramente si possono avere infezioni, reazioni allergiche a farmaci anestetici e mezzo di contrasto iodato, aritmie inducibili, danno valvolare, perforazione cardiaca e dei grandi vasi, infarto miocardico e ictus.
Solo in pazienti con una seria malattia renale l’utilizzo di mezzo di contrasto potrebbe causare un peggioramento della funzione renale. Rarissime le complicanze più gravi che potrebbero necessitare chirurgia urgente, altri tipi di interventi o decesso.
Il ricovero per la coronarografia dura in genere 3 giorni:
- Il primo giorno avviene il ricovero nel reparto di Cardiologia, verranno eseguiti gli esami del sangue e verrà fatto il colloquio con l’anestesista e il cardiologo emodinamista che effettua l’intervento. Verrà spiegata la procedura e verrà firmato il consenso informato.
- Il giorno dell’intervento, il paziente dovrà rimanere digiuno e prepararsi a scendere nella sala di Emodinamica. Al termine dell’intervento tornerà nel reparto di Cardiologia, dove verrà monitorizzato e controllato dal personale infermieristico e medico del reparto.
- Il giorno dopo l’intervento, dopo aver rimosso la medicazione compressiva ed effettuato gli ultimi controlli, il paziente viene dimesso.
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