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Cosa mangiano i bambini in Ospedale

In Ospedale la cura è anche nel piatto: il momento del pasto viene reso a misura di bambino, personalizzando i piatti, variando i menù e presentando bene i cibi 

Il cibo non è solo nutrimento ma parte integrante della cura. Si può proprio dire che in ospedale la cura è anche nel piatto.

Ad affermarlo sono le linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera e assistenziale secondo cui l'alimentazione va inserita a pieno titolo nei percorsi di diagnosi e cura, specie nel bambino che cresce.

L'aspetto nutrizionale è quindi parte di una visione strategica più ampia del percorso di salute all'interno di un'attività assistenziale e clinica di qualità.

Il cibo che viene servito al bambino in ospedale è sempre adeguato ed è buono.

L'organizzazione del servizio di ristorazione risponde infatti a obiettivi precisi, senza lasciare spazio all'improvvisazione, poiché la nutrizione di un bambino ospedalizzato è sempre una importante parte della cura.

La sicurezza degli alimenti fa riferimento a tre principali aspetti: la sicurezza igienico sanitaria, l'adeguatezza nutrizionale sotto il profilo qualitativo e l'adeguatezza nutrizionale in termini quantitativi.

La sicurezza igienico sanitaria viene garantita mediante il rispetto dei principi HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Point). Un attento processo di controllo in tutte le fasi di del processo produttivo di tipo alimentare, dall'arrivo delle materie prime in ospedale, alla distribuzione del cibo nei locali in cui lo si consuma, sia in reparto che in mensa.

L'adeguatezza nutrizionale sotto il profilo qualitativo è garantita dall'accurata valutazione delle schede tecniche degli alimenti, che mostrano le sue caratteristiche.
L'adeguatezza nutrizionale sotto il profilo quantitativo viene garantita mediante:

  • Il rispetto dei fabbisogni nutrizionali, che cambiano con l'età del bambino e variano anche a seconda della malattia di cui il bambino soffre;
  • La preparazione di menù adeguati sia per il paziente a dieta normale sia per quello che è soggetto a limitazioni alimentari. È così ad esempio per i bambini allergici al latte o intolleranti al lattosio che non possono mangiare né latte, né derivati (formaggi), né alimenti preparati con il latte di mucca(biscotti, dolci).

L'ambiente ospedaliero non può certamente sostituirsi a quello casalingo, così anche il sapore del pasto in ospedale non potrà mai essere uguale a quello del pasto preparato dalla mamma a casa propria.
Tuttavia è importante rendere il menù dell'ospedale a misura di bambino attraverso:

  • La personalizzazione dei piatti, il rispetto dei fabbisogni nutrizionali qualitativi e quantitativi, l'attenzione al gusto personale e alle abitudini di carattere culturale e religioso del bambino, che consentono di fornire un accudimento individuale, mirato e quindi efficace;
  • Il controllo della temperatura, della cottura, del sapore e della presentazione delle preparazioni;
  • La varietà del menù: garantendo la stagionalità, la rotazione plurisettimanale dei menù e una molteplicità di alternative giornaliere che consenta di ridurre la monotonia del cibo e di conseguenza gli scarti. Questo aspetto assume una rilevanza tanto maggiore quanto più lungo è il ricovero;
  • Il servizio di prenotazione: che permette di scegliere la composizione del pasto, all'interno delle scelte consentite, così che i genitori siano più partecipi al processo di accudimento e cura del proprio bambino;
  • Le condizioni di stoviglie, arredi e dell'ambiente: Sembrerà strano, ma il sapore di un pasto dipende anche dalla scelta del piatto con il quale lo serviamo. Mangiare ad esempio in un piatto di ceramica è decisamente più gustoso che mangiare in un piatto di plastica, mentre il tocco di colore su un piatto o sul carrello usato per il trasporto conferisce un aspetto gioioso di non poca importanza, specie in un ambiente ospedaliero;
  • L'orario di somministrazione del pasto, perché spesso in ospedale si mangia molto presto. Per motivi organizzativi e logistici l'orario del pasto è molto diverso da quello cui siamo abituati a casa. A questo si aggiunge il fatto che per motivi di sicurezza igienico sanitaria non può essere conservato per ore in stanza, in attesa che arrivi l'appetito. Compito dell'ospedale è cercare, nel rispetto di tutti i fattori sopra riportati, di avvicinare l'orario del pasto a quello di casa;
  • Il comportamento del personale, che rispetterà in modo rigoroso le procedure ospedaliere ma sarà allo stesso tempo accogliente e ospitale. Il sorriso spesso è ciò che distingue un servizio di qualità!

Tutti questi fattori, se considerati e costantemente verificati, contribuiscono a rendere il pasto in ospedale uno strumento di cura gradevole che di fatto garantisce la copertura del fabbisogno nutrizionale del bambino.

 

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  • A cura di: Daniela Giorgio, Nicoletta Russo
    Audit Sicurezza e Igiene Alimentare
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Ultimo Aggiornamento: 29  Luglio 2022 


 
 

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