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Covid-19: le nuove varianti del SARS-CoV-2 che potrebbero preoccuparci

Nell'attuale scenario è necessario continuare a monitorare con grande attenzione la diffusione delle varianti virali 

Le due sotto-varianti Omicron BA.4 e BA.5 - individuate in Sudafrica nei primi mesi del 2022 - e che erano arrivate a dominare le infezioni in tutto il mondo sono state superate da nuove varianti in un turbine di modifiche che caratterizza questi virus ‘simil-influenzali’.

Sono propaggini della variante Omicron BA.2, la cui attuale discendente è la JN.1, che è risultata in crescita nelle ultime settimane del 2023. Questa rappresenta la variante prevalente nelle ultime indagini (38,1%), con un range per Regione/PA compreso tra 0% e 57,3%.

Un rapido incremento nella proporzione di JN.1 è stato osservato anche a livello globale, determinandone, in tempi recenti, l’inclusione tra le Varianti di Interesse (VOI) dall’OMS.

Inoltre, JN.1 mostra rispetto al lignaggio parentale BA.2.86.1, una mutazione addizionale in una regione chiave per il riconoscimento anticorpale (S:L455S) anche se queste mutazioni aggiuntive non sembrano aver dato loro un grosso vantaggio di trasmissione.

Infatti in base alle evidenze attualmente disponibili, JN.1 non sembra porre rischi addizionali per la salute pubblica rispetto agli altri lignaggi co-circolanti.

Dopo la diffusione delle nuove varianti di Omicron BA.2, la BA.2.75 chiamata anche "Centaurus", che avevano suscitato preoccupazioni per la loro capacità di evitare le difese immunitarie, all’inizio del 2023 si è diffuso il sotto-lignaggio BQ.1, che ha avuto una capacità di diffusione circa doppia rispetto alle varianti BA.4 e BA.5 e che è diventato dominante alla fine dell’anno.

I dati disponibili non hanno dimostrato che BQ.1 fosse associato a una maggiore gravità clinica dell'infezione rispetto alle varianti circolanti di Omicron BA.4/BA.5, e non si è registrato un nuovo incremento dei casi e quindi un aumento di ricoveri e necessità di assistenza intensiva.

Continuano a circolare, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, diversi ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, e in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata al 30,6% vs. 52,1% della precedente indagine).

 Per l’ECDC resta quindi una priorità internazionale proseguire la campagna di vaccinazione sia con le dosi primarie, per chi non si è ancora vaccinato, che con le dosi di richiamo, e prevede che saranno necessarie dosi di richiamo aggiuntive per i gruppi più a rischio per condizioni di fragilità, come gli adulti di età superiore ai 60 anni, gli individui immunocompromessi, quelli con condizioni mediche di base e le donne in gravidanza.

L’ECDC continua a raccomandare dunque a tutti i Governi di proseguire con la campagna di vaccinazione primaria e con tutti i richiami attualmente previsti.

Una questione rilevante è relativa al funzionamento dei vaccini contro queste nuove varianti. Infatti la Food and Drug Administration statunitense (FDA) ha avvertito che l'efficacia dei vaccini contro la SARS-CoV-2, basati sul virus originale trovato a Wuhan, ha iniziato a diminuire contro le nuove varianti di Omicron.

Pertanto sono stati resi disponibili vaccini combinati che contengono anche gli antigeni dei nuovi virus, che danno più ampia ed efficace copertura contro le attuali varianti in circolazione.

Recentemente sia il Comitato consultivo del FDA che l’European Medical Agency EMA hanno promosso l’utilizzo delle versioni aggiornate del vaccino anti Covid – il bivalente che include la protezione verso Omicron XBB.1.5– come richiamo da effettuare fin dall'autunno del 2023 in tutte le persone fragili, compresi i bambini e ragazzi.

In conclusione: Nell’attuale scenario è necessario continuare a monitorare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali e internazionali e con le indicazioni ministeriali, la diffusione delle varianti virali, e in particolare di quelle a maggiore trasmissibilità e/o con mutazioni correlate a potenziale evasione della risposta immunitaria.

La convivenza con questo virus sarà molto lunga, e bisognerà accettare l’idea di vaccinarsi tutti e periodicamente per molti anni, oltre ad adottare in modo definitivo alcune regole igieniche preventive che ben conosciamo: lavaggio frequente delle mani, aereazione degli ambienti, mascherina in luoghi affollati.

 

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  • A cura di: Guido Castelli Gattinara
    Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 26  Gennaio 2024 


 
 

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