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Da 8 a 12 mesi: lo sviluppo emotivo

 

Intorno agli 8 mesi, inizia un periodo importante e difficile. Il bambino comincia a riconoscere per la prima volta la differenza tra volti familiari e volti estraneiSi tratta quindi di una tappa essenziale per lo sviluppo dell'identità e dei rapporti sociali ma che genera anche ansia, la cosiddetta ansia da separazione.

Quando riconosce un volto estraneo, il bambino scappa, si nasconde e in qualche caso piange. Per la stessa ragione, diventa sempre più difficile la separazione dalla madre: si aggrappano a un genitore per sentirsi al sicuro.

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A un certo punto tra i 10 mesi e i 2 anni, molti bambini iniziano a temere di essere separati da un genitore. Non vogliono che un genitore li lasci all'asilo o al momento di andare a letto. Possono piangere, aggrapparsi e cercare di stare vicino al genitore.

L'ansia da separazione continua in genere fino all'anno e mezzo per poi risolversi verso la fine del secondo anno. È importante aiutarlo a superare questo periodo con molto amore, molta pazienza e con un briciolo di astuzia.

Per cercare di minimizzare l’ansia legata all’allontanamento può essere utile programmare la vostra uscita in modo che avvenga dopo che ha dormito e mangiato. Utile chiedere alla persona che sta con il bambino di creare una distrazione (un nuovo giocattolo, una visita allo specchio, un bagno) e quindi salutarlo e allontanarsi rapidamente.

Le sue lacrime si placheranno dopo pochi minuti dalla vostra partenza. I suoi pianti cercano di convincervi a restare: ma quando non vi vede più, presto rivolge la sua attenzione alla persona che resta con lui. Se piange, quindi, non è il caso di farne un dramma: sta tentando di convincere la mamma a restare.

Si può anche insegnare al bambino a gestire la separazione con brevi sessioni di pratica a casa: quando si deve andare in un'altra stanza per poco tempo, lo si informa su dove si sta andando e che tornerete.

La separazione sarà più facile quando sarà il bambino stesso a iniziarla, quindi quando inizia a gattonare verso un'altra stanza (una a prova di bambino); non seguitelo subito, ma aspettate uno o due minuti.

 È in questo periodo che anche la semplice visita dal pediatra con cui ha sempre sorriso e giocato, potrà diventare "un dramma".

Fin dall'inizio avete considerato il vostro bambino come una persona unica, con tratti caratteriali e preferenze specifiche. Lei, invece, ha avuto solo una vaga idea di sé come persona separata da voi. Ora il suo senso di identità sta sbocciando. Man mano che svilupperà un crescente senso di sé come individuo, diventerà anche sempre più consapevole di voi come persona a sé stante.

Uno dei segni più evidenti della consapevolezza di sé è il modo in cui il bambino si guarda allo specchio a questa età. Fino a circa otto mesi, trattava lo specchio come un altro oggetto affascinante. Forse, pensava, il riflesso era un altro bambino, o forse era una superficie magica di luci e ombre. Ma ora le sue risposte cambiano, indicando che capisce che una delle immagini le appartiene. Mentre guarda lo specchio, ad esempio, può toccare una macchia sul suo naso o tirare una ciocca di capelli. Si può rafforzare il suo senso di identità con giochi allo specchio. Quando vi guardate allo specchio insieme, toccate le diverse parti del corpo: "Questo è il naso di Jenny. Questo è il naso della mamma". Oppure muovetevi dentro e fuori dallo specchio, giocando a fare il guardone con i riflessi. Oppure fate delle smorfie etichettate verbalmente le emozioni che state trasmettendo.

Con il passare dei mesi e l'acquisizione di un'autostima più sicura, il bambino avrà meno problemi a incontrare gli estranei e a separarsi da voi. Diventerà anche più assertiva. Prima si poteva contare sul fatto che fosse relativamente accondiscendente finché si sentiva a suo agio. Ma ora, il più delle volte, vorrà le cose a modo suo.

Per esempio, non stupitevi se storce il naso di fronte a certi cibi o oggetti quando glieli mettete davanti. Inoltre, man mano che diventa più mobile, vi ritroverete a dire spesso "no", per metterla in guardia da ciò che non dovrebbe toccare. Ma anche dopo aver capito la parola, potrebbe toccare comunque. Aspettate: questo è solo un anticipo delle lotte di potere che verranno.

Il bambino può anche avere paura di oggetti e situazioni che prima prendeva alla leggera. A questa età sono comuni le paure del buio, dei tuoni e di apparecchi rumorosi come l'aspirapolvere.

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  • A cura di: Andrea Campana*
    *Unità Operativa di Pediatria Multispecialistica
    La prima versione è stata scritta da Alberto Giovanni Ugazio
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 27  Aprile 2022 


 
 

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