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Deficit di Attenzione ed Iperattività/impulsività (ADHD)

L'ADHD è uno dei più comuni disordini dell'età evolutiva, con una frequenza del 3-4% dei bambini e un rapporto maschi-femmine 3-4:1 

L'ADHD è un disturbo del neurosviluppo che interessa i bambini, gli adolescenti e può persistere anche in età adulta. I sintomi possono variare in intensità e manifestarsi in diversi modi.

È caratterizzato da:

  • Disattenzione: difficoltà a concentrarsi su compiti a lungo termine, distrazione frequente, dimenticanza di compiti quotidiani, difficoltà nell'organizzazione e nella gestione del tempo, tendenza a smarrire oggetti personali;
  • Iperattività/Impulsività: difficoltà a stare seduti fermi, tendenza a muoversi eccessivamente, parlare in modo eccessivo, difficoltà a rispettare il proprio turno, interrompere frequentemente le attività altrui, prendere decisioni o fare azioni senza riflettere sulle conseguenze.

La presenza e l'intensità dei sintomi possono variare da persona a persona e possono essere influenzati da fattori come l'età e le risorse individuali e ambientali. L'ADHD viene diagnosticato da un'équipe multidisciplinare quando i sintomi sono persistenti e interferiscono in modo significativo con la vita quotidiana, il funzionamento sociale, lavorativo o scolastico.

La diagnosi dell'ADHD è un processo complesso che coinvolge l'osservazione, la raccolta di informazioni cliniche e comportamentali da parte di un'équipe multidisciplinare.

Prevede diverse fasi:

  • Valutazione clinica e anamnesi: Valutazione approfondita della storia medica e comportamentale del paziente, compresi comportamento, andamento scolastico, storia familiare e altri aspetti della vita quotidiana.
  • Intervista clinica: Esplorazione dei sintomi, la loro frequenza, durata e grado di compromissione nella vita quotidiana;
  • Valutazione comportamentale: L’osservazione e l’utilizzo di questionari compilati dai genitori, insegnanti e/o dal paziente stesso per ottenere una visione completa dei sintomi e del loro impatto;
  • Esclusione di altre condizioni: Esclusione di condizioni mediche o psicologiche che potrebbero causare sintomi simili a quelli dell'ADHD;
  • Osservazione diretta: Osservazione diretta del comportamento del paziente in diversi contesti, per valutare in modo accurato i sintomi;
  • Esami diagnostici: Utilizzo di test neuropsicologici e cognitivi per un inquadramento più dettagliato del paziente.

Dopo una valutazione accurata, il team di specialisti elabora una diagnosi basata sui criteri diagnosticati stabiliti dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 5° edizione (DSM-5). La diagnosi viene discussa con il bambino/ragazzo e la sua famiglia, e viene avviato un piano di trattamento personalizzato.

Il trattamento dell'ADHD può coinvolgere diverse strategie terapeutiche e interventi per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Nei bambini prescolari è indicato il supporto psicoeducativo ai genitori (parent training) per sostenerli nella gestione dei comportamenti negativi e nel favorire i comportamenti positivi.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale rivolta al bambino in età scolare è particolarmente indicata per potenziare l'attenzione, insegnare ai bambini/ragazzi a controllare i propri impulsi e adottare comportamenti funzionali.

Secondo un modello multimodale dell’intervento, durante l’età scolare il terapeuta sostiene anche i genitori e gli insegnanti con strategie per gestire i comportamenti negativi e favorire quelli positivi del bambino/ragazzo attraverso incontri regolari di parent training e teacher training. Nei casi più gravi viene previsto anche l’utilizzo del farmaco.

Studi recenti hanno infatti evidenziato che la combinazione della psicoterapia cognitivo-comportamentale e trattamento farmacologico porta a una significativa riduzione dei sintomi, soprattutto nei casi moderati e gravi.

Per quanto riguarda il contesto scolastico, è prevista l'applicazione della Circolare n. 6013 del 4/12/2009 "Problematiche collegate alla presenza nelle classi di alunni affetti da sindrome ADHD". La circolare sottolinea la necessità del coinvolgimento degli insegnanti come parte essenziale di un percorso terapeutico per il trattamento dei casi diagnosticati ADHD.

Essa prevede:

  • Modifiche ambientali: Adattare l'ambiente di apprendimento alle esigenze del bambino/ragazzo con ADHD, inclusa la disposizione del banco, l'allocazione di spazi tranquilli per il lavoro e la riduzione delle distrazioni in classe.
  • Assistenza educativa personalizzata: Utilizzo di strategie di insegnamento e valutazione adatte ai bisogni dell’alunno con ADHD, come suddivisione delle attività in compiti più brevi, rinforzo delle istruzioni e uso di supporti visivi.
  • Supporto didattico: Fornire supporto aggiuntivo o insegnamento individuale, se necessario, per aiutare lo studente a gestire i sintomi e a mantenere un buon rendimento scolastico.

Piani di comportamento positivo: Sviluppare piani di comportamento che premiano i comportamenti desiderati e insegnino strategie di autocontrollo e gestione dell'impulsività.


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  • A cura di: Cristiana Varuzza
    Unità Operativa di Psicologia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 30  Novembre 2023 


 
 

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