
Le malattie croniche dell’infanzia sono definite in modo variabile ma di solito includono problemi fisici, psicologici o cognitivi che hanno tre importanti caratteristiche: sono prolungate nella loro durata, non si risolvono spontaneamente e raramente si risolvono completamente compromettendo il funzionamento della persona. Tali malattie interessano circa il 10-30% dei bambini.
L’asma è la condizione fisica a lungo termine più comune oltre al diabete, l’epilessia e l’emicrania. Tra le altre malattie croniche si riscontrano malattie cardiache congenite, condizioni gastrointestinali come il morbo di Crohn e neurologiche come la distrofia muscolare.
Nel corso dell'ultimo secolo, la frequenza delle malattie croniche nell'infanzia è aumentata mentre la mortalità dovuta a condizioni acute è diminuita.
Questo dato è giustificato dai progressi della medicina nella cura delle condizioni acute, nonché dai cambiamenti nei fattori di rischio ambientali per le malattie croniche (stili di vita più sedentari e cattive abitudini alimentari).
A livello mondiale, il numero di bambini e adolescenti con malattie croniche che mostrano il rischio di sviluppare difficoltà psicologiche, in particolare ansia e depressione, è notevolmente aumentato.
L’incidenza dell’ansia nei giovani con malattie croniche può derivare da una serie di meccanismi differenti incluso il confronto con stimoli pericolosi, procedure angoscianti o eventi imprevedibili.
I sintomi depressivi sono stati riscontrati nel 40% dei bambini con una condizione clinica cronica, i quali venivano ricondotti a una scarsa considerazione di sé e uno stile di attribuzione negativo. Ad esempio, l'incidenza della depressione nei giovani con diabete è da due a tre volte più alta rispetto ai coetanei in buona salute.
La combinazione tra depressione e diabete nei bambini e negli adolescenti ha conseguenze particolarmente gravi, tra cui l'aumento del tasso di comportamento suicidario.
Vari studi hanno individuato la depressione come il disturbo psichiatrico più frequente tra i soggetti con emicrania cronica mentre i giovani che soffrono di malattie reumatiche manifestano più comunemente disturbi d'ansia.
Il disturbo depressivo si manifesta con un'alterazione dell'esperienza emotiva del paziente, che è caratterizzata da sentimenti intensi e duraturi di tristezza e/o irritabilità.
Sono presenti inoltre altri sintomi, quali:
- Perdita di interesse e piacere per la maggior parte delle attività;
- Alterazioni del ritmo sonno/veglia;
- Aumento o riduzione dell'appetito;
- Mancanza di energia;
- Sentimenti di autosvalutazione o di colpa;
- Ridotta capacità di attenzione e concentrazione;
- Agitazione o rallentamento psicomotorio;
- Ricorrenti pensieri di morte e/o suicidari.
Il disturbo d'ansia è caratterizzato dalla presenza di paura e/o preoccupazioni eccessive che si manifestano con:
- Nervosismo;
- Facile irritabilità;
- Irrequietezza;
- Tensione muscolare;
- Alterazioni del sonno;
- Difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria;
- Lamentele somatiche (es. mal di pancia, mal di testa).
L'ansia può manifestarsi in risposta a diversi stimoli ambientali:
- Separazione dai genitori (Disturbo d'Ansia di Separazione);
- Una serie di eventi disparati che possono cambiare nel tempo (Disturbo d'Ansia Generalizzata);
- Situazioni sociali (Fobia Sociale);
- Situazioni specifiche (es. altezze, insetti; Fobia Specifica).
La diagnosi di depressione ed ansia in bambini con malattie croniche è essenzialmente clinica e viene effettuata attraverso una raccolta dettagliata della storia del bambino, l'osservazione comportamentale, i resoconti dei genitori ed una valutazione psicopatologica effettuata attraverso l'utilizzo di specifici test.
La maggior parte degli interventi si concentrano sull’adesione al trattamento medico e sull’educazione della condizione medica.
Gli interventi psicologici per il trattamento di sintomi depressivi e/o ansiosi nei bambini con malattie croniche sono vari e c'è ancora un ampio dibattito tra gli studiosi su quale sia il più efficace.
In generale, è estremamente importante porre grande attenzione all'impatto sul funzionamento familiare della malattia cronica del bambino.
Alti livelli di stress genitoriale ed un comportamento familiare inadeguato possono infatti esporre i bambini ad un maggiore rischio di sviluppare disturbi psichiatrici associati alla malattia cronica.
Gli interventi psicologici comprendono:
- La Terapia Cognitivo-comportamentale (CBT dall'inglese Cognitive Behavioural Therapy), che comprende una serie di strategie che hanno l'obiettivo di modificare pensieri, sentimenti e comportamenti che possono causare o aggravare i sintomi;
- Terapia Familiare (FT dall'inglese Family Therapy) è un tipo di psicoterapia che può aiutare la famiglia a migliorare la comunicazione e a risolvere i conflitti;
- Terapia del Problem Solving (PST dall'inglese Problem Solving Therapy), che si basa sul miglioramento dell'abilità del bambino nel risolvere quelle esperienze della vita quotidiana che generano stress;
- Terapia Multisistemica (MST dall'inglese MultiSystemic Therapy) è basata su un intervento intensivo che coinvolge il bambino, la famiglia e ambiti più ampi come la scuola o l'equipe medica a seconda delle necessità.
È stato dimostrato che la Terapia cognitivo-comportamentale, che coinvolge i genitori, è utile per ridurre i sintomi depressivi e ansiosi nei bambini e la Terapia del problem-solving è particolarmente efficace nella riduzione dello stress dei genitori.
Nei casi gravi, in associazione al trattamento psicoterapico si ricorre al trattamento farmacologico con terapie antidepressive e/o ansiolitiche.
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