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Didattica a distanza e conoscenza via internet (Da A Scuola di Salute)

L'emergenza Covid-19 ha permesso di sperimentare su larga scala l'insegnamento a distanza: un enorme passo avanti per nuove possibilità di accesso all'istruzione. Tuttavia la didattica diretta in presenza resta un presidio insostituibile per una adeguata formazione dei giovani 

Internet e la tecnologia digitale possono essere validi alleati nel promuovere la conoscenza e facilitare l’apprendimento di bambini e ragazzi. Questo è vero soprattutto in questo periodo di distanziamento sociale che li tiene lontani dalla scuola e dai luoghi di aggregazione, indispensabili per la loro crescita culturale e per lo sviluppo psicologico e sociale.

Secondo l’Unesco, sono stati circa un miliardo gli studenti costretti a casa dall’emergenza Covid-19. Per la prima volta è stato necessario attivare su larga scala gli strumenti per la didattica online o a distanza, ma i passi da fare sono ancora molti.

Oltre all’acquisizione da parte dei docenti di nuove competenze digitali e nuovi modi di insegnare, occorre tener conto del fatto che molti bambini nel mondo, ma anche in Italia, non hanno ancora accesso a Internet, e dunque rimangono esclusi dalla possibilità di ricevere un’istruzione.

Nella didattica a distanza (DAD) bisogna distinguere tra due tipi di insegnamento: quello cosiddetto ‘on-line’, che mantiene il rapporto tra i docenti e gli studenti, ma mediato dalla connessione on-line, e quello ‘a distanza’, che utilizza sempre i sistemi informatici per la formazione, ma senza un’interazione diretta tra allievo e insegnante.

Il primo tipo di didattica a distanza (DAD) è sicuramente il più completo ed efficace: sappiamo tutti quanto sia importante, nell’insegnamento, la relazione “affettiva” tra docente e allievo. Certamente la migliore didattica a distanza (DAD) non sarà mai in grado di sostituire l’insegnamento in presenza, pur rappresentando una risorsa enorme per un grandissimo numero di persone, specie in quelle parti del mondo dove altrimenti non avrebbero accesso all’istruzione.

La didattica a distanza (DAD) offre molte opportunità, permettendo agli studenti di lavorare da casa o da qualsiasi luogo che abbia un accesso a Internet, ma non per tutti rappresenta la scelta educativa ideale, in particolare per i bambini della scuola primaria.

Lo studente deve infatti avere una serie di caratteristiche per trarne profitto:

  • Essere capace di organizzarsi per rispettare il calendario delle lezioni e i periodi di studio;
  • Possedere delle competenze sugli strumenti tecnologici necessari per seguire con successo il corso;
  • Essere attivo e partecipativo nei confronti dei diversi compiti proposti;
  • Avere una buona capacità di comunicazione ed essere in grado di partecipare ai momenti di contatto con l'insegnante o gli altri studenti o ai forum;
  • Essere in grado di assumersi la responsabilità di organizzare il tempo dedicato allo studio in autonomia, e di concentrarsi e non distrarsi anche in assenza del controllo dell'insegnante e dei compagni.

L’emergenza Covid-19 ha permesso una sperimentazione su larga scala dell’insegnamento a distanza, e questo rappresenterà un enorme passo avanti per le nuove possibilità di accesso all’istruzione che saranno aperte ad un pubblico sempre più vasto.

Tuttavia, per quanto riguarda la scuola, la formazione on-line potrà essere utilizzata soprattutto come un supplemento molto utile per gli insegnanti nei loro corsi e non come sostitutivo della didattica in presenza. In particolare, l’esperienza della didattica a distanza (DAD) ha permesso di osservare e riflettere su cosa funziona e cosa non funziona rispetto all'esperienza tradizionale.

L’uso di strumenti digitali nella didattica può infatti aiutare, come uno specchio deformato, a scoprire problemi e criticità, presenti anche nel tradizionale insegnamento in presenza.  Quest’ultimo si conferma tuttavia uno strumento educativo insostituibile per la formazione dei giovani.

Come per la scuola e l’istruzione in generale, anche per l’arte, lo spettacolo e il divertimento la pandemia ha dato una spinta alla sperimentazione di nuovi rapporti tra tecnologie digitali e cultura.

È avvenuto per i concerti, per le rappresentazioni teatrali, i tour virtuali nei musei: attraverso piattaforme digitali sono stati messi a disposizione film e contenuti culturali diversi, di alta qualità e a basso costo, se non addirittura gratuitamente. La possibilità di visitare musei e luoghi d’arte, o di consultare intere biblioteche, in tutto il mondo e senza muoversi da casa, è una possibilità affascinante e ricca di infinite potenzialità.

Queste nuove modalità di aver accesso alla cultura costituiscono oggi una risorsa per tutti coloro che sono costretti a casa per i più diversi motivi. Tuttavia sono gravate da isolamento e deprivazione, che hanno mostrano i loro effetti soprattutto sui bambini e adolescenti, per via del distanziamento sociale, e che possono solo in parte essere attenuati dalla condivisione online dei vari contenuti che sono disponibili in rete.

Sicuramente questa esperienza ha costituito un incentivo al consumo culturale, e rappresenterà una consuetudine preziosa anche in futuro. Occorre però aggiungere che se Internet ha permesso a tutti di usufruire di una quantità inimmaginabile di contenuti e risorse culturali ha presentato i grandi limiti e rischi che comporta, per la scarsità di controllo sulla loro qualità.

Il web trabocca di portali che offrono argomenti superficiali, notizie scorrette, contenuti piratati, con il rischio di infettare il proprio computer con virus, oltre che violare la legge. La qualità va verificata anche quando si parla dei blog: la rete è piena di siti poco affidabili, che pubblicano false notizie o articoli inattendibili. È necessario fare attenzione anche ai contenuti condivisi sui social network, per cui è meglio verificare sempre la fonte.

Se grazie a Internet e alla tecnologia del web bambini e giovani hanno a disposizione molte opportunità di conoscenza e apprendimento, oltre che di socializzazione e divertimento, compito essenziale degli insegnanti è educare la loro consapevolezza critica e la capacità di selezionare le fonti, cercando comunque sempre di integrare questi nuovi preziosi strumenti con le risorse dell’insegnamento tradizionale.

 

Questo contenuto è stato scritto da Guido Castelli Gattinara ed è estratto dal numero di novembre/dicembre 2020 di A Scuola di Salute.

 

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Ultimo Aggiornamento: 24  Gennaio 2024 


 
 

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