
La disfonia è un'alterazione qualitativa e quantitativa della voce parlata in tutti i suoi aspetti quali: intensità, frequenza e timbro. È un sintomo comune in età pediatrica e si stima abbia una frequenza compresa fra il 6% e il 10%.
Le disfonie possono essere organiche e funzionali, ulteriormente differenziabili in congenite e acquisite.
Nella valutazione delle disfonie è importante datare l'inizio del disturbo della voce, stabilendo se il bambino abbia presentato questo sintomo in epoca neonatale, per poter distinguere tra una patologia congenita o acquisita.
Le disfonie congenite (ad esempio web laringeo, etc.) compaiono con una sintomatologia presente sin dalla nascita, occasionalmente associata a problematiche respiratorie.
Una disfonia a esordio tardivo e persistente, può suggerire che ci siano comportamenti vocali non corretti che hanno causato un’alterazione del movimento delle corde vocali: sono infatti le disfonie funzionali e acquisite, le più frequenti in ambito pediatrico.
Le cause più frequenti di una disfonia funzionale sono dovute ad “abuso vocale”, in particolare in contesti dove reiterano cattive abitudini: tono di voce elevato, lunghi periodi di pianto, tendenza a parlare molto velocemente andando in apnea, abitudine a utilizzare un timbro di voce innaturale per il bambino (giochi con voce in falsetto).
L'esperienza clinica suggerisce che i bambini che abusano della loro voce vivono generalmente in famiglie numerose e comunque “rumorose”; in alcuni casi uno dei due genitori mostra segni di ipo- ipercinesia vocale (uso non corretto del sistema muscolare coinvolto nella modulazione della voce).
Le disfonie congenite si manifestano già nei primi mesi di vista con un pianto disfonico, occasionalmente associato a disturbo respiratorio.
Le disfonie acquisite si manifestano con scarsa qualità della voce, abbassamenti della voce soprattutto nelle ore serali, periodi di afonia in caso di eccessivo abuso vocale (feste, partite di calcio, etc).
A volte si associa un linguaggio veloce e impulsività nella conversazione.
Qualora la disfonia sia persistente è opportuno rivolgersi a uno specialista otorinolaringoiatra che, dopo la sua valutazione, ha l’opportunità presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di indirizzare il piccolo paziente e la sua famiglia presso l’Ambulatorio della Voce.
Nell’ambulatorio della voce il piccolo paziente ha a disposizione uno specialista otorinolaringoiatra esperto di voce, una logopedista, strumentario adeguato per l’inquadramento diagnostico (fibrolaringoscopio, stroboscopio, software per l’analisi della voce).
La valutazione presso l’ambulatorio della voce è organizzata in questo modo:
- Anamnesi: stabilire l’esordio, il decorso e la frequenza della disfonia, etc
- Esame obiettivo otorinolaringoiatrico;
- Fibrorinolaringoscopia: un esame che viene eseguito introducendo all'interno di una narice un sottile fibroscopio che ci permette di visualizzare il piano glottico e il movimento delle corde vocali e, quando necessario, valutarlo con la luce stroboscopica;
- Analisi qualitativa della voce (se lo specialista lo ritiene opportuno): ci aiuta a valutare il grado di patologia e a orientare meglio le indicazioni terapeutiche, in particolare nella valutazione complessiva della voce nei cantanti;
- Valutazione logopedica (se lo specialista lo ritiene opportuno): prevede una accurata osservazione della dinamica respiratoria e fonatoria con diverse modalità: durante l’eloquio spontaneo o guidato, in lettura (se l’età e le competenze del bambino lo consentono), in respirazione spontanea. Si valuta anche l’impatto della disfonia sulla qualità di vita del bambino, utile per supportare il medico nella decisione del corretto timing per l’intervento riabilitativo.
La terapia d’elezione per il trattamento della disfonia su indicazione del medico specialista otorinolaringoiatra è la terapia logopedica, utile nelle patologie funzionali, ma anche in quelle organiche.
La terapia ci supporta non solo per la risoluzione del disturbo, ma anche per la sua prevenzione mediante l'educazione all'uso corretto della voce o in alternativa a rendere più efficace il trattamento chirurgico.
Un intervento riabilitativo efficace deve necessariamente avvalersi di una forte alleanza terapeutica familiare: modificare le abitudini vocali del bambino e impostare un corretto utilizzo della voce è un percorso congiunto che necessita del coinvolgimento attivo dell’intero nucleo familiare.
Le abitudini vocali da scoraggiare sono dunque: il parlare a distanza in casa e con un eccessivo rumore di fondo non rispettando il turno conversazionale con conseguente eccessivo aumento del tono della voce, evitare di parlare troppo velocemente senza effettuare il rifornimento d’aria, evitare di utilizzare troppo frequentemente voci non naturali.
In piccola percentuale le disfonie infantili sono organiche (ad esempio cisti cordali) e quindi non traggono beneficio dalla terapia logopedica utilizzata in modo esclusivo.
In questi casi può essere indicata la fonochirurgia, insieme di tecniche chirurgiche che servono a correggere le alterazioni delle corde vocali e a migliorare la qualità della voce.
Spesso il trattamento chirurgico da solo non è sufficiente per risolvere il disturbo. L'intervento agisce sulle cause che impediscono alle corde vocali di funzionare correttamente, ma se non si interviene per alleviare lo sforzo vocale si può andare incontro a ricadute.
Nei casi in cui sia necessario il trattamento chirurgico, il lavoro di coordinazione tra lo specialista otorinolaringoiatra e la logopedista permette di stabilire il giusto timing di integrazione tra trattamento chirurgico e terapia logopedica.
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