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Fobia in bambini e adolescenti

È una paura che tende a essere eccessiva e sproporzionata rispetto alla situazione 

La fobia si presenta con paura o ansia, eccessive per intensità e durata, verso situazioni o oggetti specifici che sono attivamente evitati dal bambino o sopportati con intenso malessere.

La paura e l’ansia durano almeno sei mesi e sono sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dall’oggetto o dalla situazione specifica.

La paura e l’ansia provocate dalle fobie sono così intense che influenzano la vita di tutti i giorni del bambino e dell’adolescente.
La fobia specifica fa parte dei disturbi d’ansia secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5).

Le ansie e le paure più comuni in età evolutiva possono riguardare:

  • Forti rumori durante il periodo dell’infanzia, fino ai 12 mesi;
  • Buio e separazione dai genitori tra 1 e 3 anni;
  • Ferite e catastrofi naturali in età scolare;
  • Risultati scolastici e sociali in età pre-adolescenziale e adolescenziale.

Tuttavia, è utile distinguere quando l’ansia e la paura sono normali e rappresentano una risposta di adattamento e quando, invece, diventano un problema, ostacolando lo sviluppo sereno del bambino e dell’adolescente.

Non si tratta, infatti, solo di un problema legato all’età nel momento in cui si verificano le seguenti condizioni: 

  • Una data paura persiste oltre l’età fino alla quale è considerata fisiologica;
  • La paura e l’ansia sono molto intense, durano a lungo e si manifestano con molta frequenza;
  • La paura e l’ansia del bambino lo spingono a sfuggire delle situazioni che le scatenano;
  • La paura e l’ansia compromettono relazioni sociali, scolastiche e familiari del bambino e del ragazzo.

Gli stimoli che scatenano la fobia possono riferirsi:

  • Ad “animali”, come la paura dei cani, la paura degli insetti o dei serpenti;
  • All’“ambiente naturale”, come la paura dell’acqua, dei temporali e delle altezze;
  • Al “sangue-infezioni-ferite”, cioè alla paura degli aghi, delle iniezioni o delle procedure mediche;
  • A situazioni ambientali, come la paura dei luoghi chiusi, degli ascensori o degli aerei;
  • Ad altro come rumori, timore dei personaggi in maschera (ad esempio la paura dei clown) o di ciò che potrebbe provocare nausea o soffocamento.

 

I sintomi più comuni che si manifestano quando si presenta una fobia riguardano:

  • Batticuore, sudorazione, tremore, mal di pancia. Comportamenti di fuga di fronte a situazioni e oggetti che causano paura (per esempio non entrare in una stanza buia per paura dei ragni, percorrere tunnel piuttosto che ponti durante gli spostamenti giornalieri per paura delle altezze);
  • Immobilizzazione (freezing), aggrappamento (clinging);
  • Spavento e timore di subire danni fisici da parte di soggetti (animali, estranei) o situazioni (altezze, piccoli spazi, buio) specifiche.

La presenza di un problema d’ansia, e in particolare della fobia, viene diagnosticata per mezzo di una valutazione psicopatologica e psicologica tramite un colloquio clinico e la somministrazione di test specifici sia per il bambino e l’adolescente sia per i genitori. 

Fattori Genetici e Neurobiologici

I figli di genitori che hanno un problema d’ansia hanno una probabilità almeno sette volte maggiore di avere lo stesso problema già da bambini; i problemi d’ansia sono accompagnati a problemi nell’apprendimento e nel riconoscimento delle emozioni come, ad esempio, la paura.

Fattori ambientali

L’ambiente in cui si cresce e le esperienze che si vivono possono essere fattori importanti nello sviluppo di ansia e paure durante la crescita. Tra questi, comportamenti di genitori ansiosi, molto protettivi o negativi possono contribuire allo sviluppo di problemi d’ansia nei bambini, non aiutando la loro autonomia; un’altra causa importante è l’aver sperimentato durante la crescita eventi di vita stressanti, per esempio:

  • Episodi di comportamenti aggressivi ripetuti (bullismo) da parte del gruppo dei coetanei;
  • Avere un genitore con una grave malattia, con cui non c’è una buona relazione, ma un rapporto rigido o chiuso;
  • Crescere in una famiglia con forti contrasti senza sentirsi protetti, non curati e maltrattati fisicamente e psicologicamente.

Fattori temperamentali

Il  temperamento è una predisposizione che è presente sin dalla nascita e che definisce l’espressione delle emozioni e il modo di viverle. In particolare, fattori temperamentali come la presenza di forte negatività, ossia una maggiore fragilità e sensibilità alle emozioni negative, può essere una delle cause per lo sviluppo di problemi d’ansia. Queste caratteristiche, associate a un’eccessiva timidezza, costituiscono il temperamento inibito che è messo in relazione con lo sviluppo di sintomi ansiosi.

Durante la crescita, è utile iniziare il trattamento delle fobie specifiche, un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale individuale associato a educazione del genitore (parent training).

La terapia cognitivo-comportamentale è basata sull’analisi delle relazioni tra pensieri, emozioni e comportamenti. L'obiettivo della terapia, quindi, è aiutare il bambino o l’adolescente a modificare la rappresentazione distorta dello stimolo che innesca la fobia, al fine di sostituirlo o integrarlo con rappresentazioni più vicine alla realtà.

Il parent training è, invece, rivolto ai genitori ed è utile per fornire loro strumenti e strategie per aiutare bambino/adolescente nel percorso terapeutico.

 Di solito riconoscere prima possibile i sintomi della fobia, delle cause, e il loro trattamento tempestivo riducono la probabilità che il problema persista nel tempo. 

 

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  • A cura di: Maria Pontillo
    Unità Operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza
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Ultimo Aggiornamento: 11  Aprile 2023 


 
 

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