L'idrocele è una sacca piena di liquido che circonda il testicolo e che causa un rigonfiamento dello scroto. L'idrocele, così come l'ernia inguinale, si forma per la mancata chiusura del dotto peritoneo-vaginale, un "canale" di comunicazione tra la cavità addominale (dove si forma il testicolo durante la gravidanza) e lo scroto (dove si fissa il testicolo prima della nascita) (Figura 1).
Attraverso il dotto peritoneo-vaginale il testicolo migra dalla cavità addominale allo scroto trascinando con sé vasi sanguigni e nervi che formeranno il funicolo spermatico.
Verso l'ottavo mese di gravidanza, una volta che il testicolo è arrivato nello scroto, il dotto peritoneo-vaginale dovrebbe iniziare a chiudersi (il processo di chiusura si completa entro il primo mese di vita).
Figura 1 - Dotto peritoneo-vaginale
La mancata chiusura del dotto peritoneo-vaginale può causare:
- In ambedue i sessi, se il dotto è totalmente aperto, la comparsa di ernia inguinale congenita;
- Nel maschio, il canale inguinale rimane aperto, determinando una comunicazione tra scroto e addome che causa la comparsa di un idrocele comunicante;
- Sempre nel maschio si può formare l una cisti con contenuto liquido, detta cisti del funicolo (Figura 2).
Se c'è soltanto idrocele, senza ernia, l‘apertura del dotto viene considerata normale fino ai 18 mesi di vita. Superato questo limite di tempo viene consigliato l'intervento chirurgico, in quanto l'apertura del dotto predispone allo sviluppo di un'ernia inguinale.
L'idrocele si manifesta con la presenza di un ingrossamento non doloroso dello scroto. Il volume dell'ingrossamento varia quando il bambino cambia posizione. È normale che l'ingrossamento sia meno evidente al mattino e più evidente la sera.
La diagnosi si basa sulla storia clinica del bambino riferita dai genitori (fondamentale è quindi l'attendibilità) e sulla visita con ispezione di entrambe le regioni inguinali.
In assenza di un ingrossamento evidente, tenendo sempre in considerazione quanto riferito dai genitori, la visita, soprattutto nel maschio, avviene con la palpazione del canale inguinale.
Alla visita si può rilevare un ispessimento caratteristico del funicolo spermatico. La diagnosi dovrà escludere l'ernia inguinale.
Di solito, un ingrossamento può essere riconosciuto come idrocele se è:
- Più lungo che largo;
- Teso;
- Duro;
- Senza sintomi;
- Trasparente alla transilluminazione (con una torcia collocata dietro lo scroto);
- Situata lungo il funicolo o attorno al testicolo.
Talvolta il bambino può presentarsi con una piccola tumefazione rotondeggiante, tesa ma non dolorosa, localizzata nella parte alta dello scroto o nel canale inguinale: si tratta in questo caso più comunemente di una cisti del funicolo.
Per rimuovere l'idrocele, occorre un intervento chirurgico eseguito in day surgery (ricovero giornaliero per intervento chirurgico). La dimissione avviene circa 3 ore dopo l'intervento, salvo controindicazioni. L'anestesia locale associata a una sedazione profonda consente una migliore gestione del dolore post-operatorio.
Viene fatta un'incisione, viene tagliato il dotto e il liquido contenuto nell'idrocele viene aspirato. La chiusura dell'incisione cutanea avviene in genere con punti di sutura riassorbibili.
Il recupero post-operatorio è molto rapido, con pronta ripresa delle attività quotidiane. Viene sconsigliata l'attività sportiva per almeno 2 settimane dopo l'intervento.
Le complicanze più comuni sono:
- Ematoma scrotale che guarisce spontaneamente (2%);
- Ricaduta: dovuta alla chiusura incompleta del sacco a causa della sottigliezza dello stesso che ne può provocare la lacerazione (0,8%);
- Lesione dei vasi deferenti (1%);
- Atrofia testicolare (1%).
Essendo una malattia congenita non esiste una prevenzione specifica. L'idrocele è causato da un'apertura del canale inguinale che non si chiuderà più spontaneamente, ma solo con un intervento chirurgico correttivo.
Di fronte ad una tumefazione dell'inguine, è necessario rivolgersi allo specialista chirurgo pediatra che, dopo un'attenta visita, formulerà la diagnosi e, in caso, avvierà il bambino ad intervento chirurgico in day surgery.
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