Morte in culla o SIDS

Per prevenirla è fondamentale non fumare, non assumere alcol e droghe e che la mamma in gravidanza abbia ricevuto assistenza sanitaria  

La SIDS (dall’inglese Sudden Infant Death Syndrome) o sindrome della morte improvvisa del lattante è definita come il decesso improvviso di un lattante di età inferiore a un anno, che rimane inspiegabile nonostante un'indagine approfondita del caso.

La morte si verifica durante il sonno e per questo è anche chiamata “morte in culla”.

In Italia si stimano circa 250 casi di SIDS all'anno, che corrispondono a circa lo 0,5 per mille nati vivi, un tasso in calo grazie alle campagne di prevenzione. Non esistono dati ufficiali e uniformi a livello nazionale, ma questa cifra è un'indicazione basata su stime e dati in diminuzione rispetto al passato, quando l'incidenza si attestava sull'1-1,5‰. 

La SIDS è la prima causa di morte tra i neonati dopo le malformazioni congenite, il rischio maggiore si concentra nei primi mesi di vita

La causa della morte improvvisa è ancora sconosciuta, nonostante moltissimi studi e ricerche.

L'ipotesi più convincente riguarda un'anomalia del tronco encefalico o un ritardo della maturazione correlato alla neuroregolazione o al controllo cardiorespiratorio, combinato con un evento scatenante come l'ostruzione del flusso aereo.

Sono stati chiaramente dimostrati fattori ambientali che aumentano il rischio di SIDS tra cui:

  • Fumo in gravidanza;
  • Esposizione al fumo passivo di sigaretta in casa;
  • Età materna <20 anni;
  • Posizione prona (a “pancia in giù”) durante il sonno;
  • Co-sleeping ovvero dormire nel letto con i genitori.
  • Materassi troppo morbidi, cuscini soffici e coperte;
  • Surriscaldamento dell’ambiente.

Oltre il 95% dei casi di SIDS è associato a uno o più fattori di rischio e, in molti casi, i fattori di rischio sono modificabili (solitamente posizione durante il sonno, ambiente in cui si dorme o fumo dei genitori).

Si diagnostica la SIDS quando si possono escludere tutte le cause di morte conosciute. Questo richiede l'autopsia e un'analisi molto accurata delle circostanze e dell'ambiente in cui il piccolo è morto.

Talvolta gli accertamenti praticati permettono di diagnosticare una malattia metabolica come il deficit di acil-CoA deidrogenasi a catena media, un'asfissia, un'aritmia grave, un trauma accidentale o provocato, un'infezione. In questi casi, ovviamente, non si tratta più di una SIDS.

Al momento non disponiamo di strumenti di assoluta efficacia che ci permettano di prevenire la SIDS con la stessa sicurezza con cui preveniamo le malattie infettive per mezzo delle vaccinazioni. Non siamo neppure in grado di identificare con precisione i bambini a rischio di morte in culla.

Abbiamo però le prove scientifiche che alcune misure ambientali – approvate dalla AAP (American Academy of Pediatrics) e dai CDC (Centers for Disease Control and Prevention) - sono in grado di diminuire in misura concreta il rischio che il piccolo bambino vada incontro a SIDS. 

Durante il primo anno di vita le misure che si sono dimostrate utili per ridurre il rischio di morte in culla sono:

  • Adagiare sempre il bambino a letto in posizione supina (sulla schiena) sia di giorno che di notte (dimezza la probabilità di andare incontro a morte in culla). Anche dormire sul fianco non è sicuro e non è consigliabile;
  • I neonati dovrebbero dormire su una superficie rigida progettata specificamente per neonati (culla o lettino). I materassi morbidi, compresi quelli in "memory foam" possono creare delle tasche o delle incavature, pericolose perché aumentano il rischio di soffocamento;
  • Non posizionare cuscini, peluche o altri oggetti morbidi nella culla;
  • Mettere a letto il bambino con una tutina o sacco letto che lo terrà al caldo in modo molto più sicuro di qualunque coperta o piumino;
  • Non utilizzare paracolpi per culla, coperte, biancheria da letto sfusa, indumenti eccessivi o posizionatori per dormire;
  • Non dormire mai nello stesso letto con il piccolo – è particolarmente pericoloso sotto i 4 mesi di età - e non lasciarlo dormire con i fratellini più grandi;
  • La condivisione del letto dovrebbe essere scoraggiata; tuttavia, la condivisione della stanza fino all’anno di età offre un notevole vantaggio per ridurre il rischio di SIDS;
  • Divani e poltrone sono estremamente pericolosi: aumentano non soltanto il rischio di SIDS ma anche di soffocamento e di intrappolamento della testa del bambino tra i cuscini;
  • Tener fuori dalla culla qualsiasi oggetto, specie quelli morbidi come coperte, trapunte, piumini, asciugamani di spugna, cuscini, paracolpi e tutti i giochi specie quelli di peluche;
  • Non coprire mai la testa del piccolo con berretti o cuffiette e non lasciare che la temperatura nella culla salga eccessivamente (controllare che il bambino non sudi);
  • Non permettere a nessuno di fumare in casa: il fumo materno è un importante fattore di rischio modificabile per la SIDS. I tassi di SIDS aumentano con la quantità di sigarette fumate e diminuiscono se la madre smette o riduce il fumo durante la gravidanza. L’effetto più forte è dovuto al fumo durante la gravidanza, ma anche l’esposizione di un neonato al fumo passivo è un fattore di rischio;
  • Allattare al seno protegge dalla SIDS: oltre agli altri comprovati benefici l’allattamento al seno ha un effetto benefico sulla riduzione del rischio di SIDS;
  • Offrire il ciuccio quando mettiamo a letto il piccolo per dormire riduce il rischio di SIDS. Per gli allattati al seno, offrire il ciuccio soltanto quando l'allattamento è ben avviato (in genere dopo il mese di vita). Per evitare il rischio di strangolamento, il ciuccio non va appeso al collo e neppure agli indumenti del bambino;
  • Studi recenti dimostrano che i bambini vaccinati regolarmente hanno un rischio di SIDS inferiore rispetto a quelli non vaccinati.

Cosa si può fare prima della nascita per prevenire la SIDS:

  • Una assistenza sanitaria regolare e appropriata in gravidanza riduce il rischio di SIDS;
  • Non fumare durante la gravidanza (fumare triplica il rischio di SIDS!) e stare lontane dalle persone che fumano;
  • Non assumere mai alcol o sostanze tossiche come le droghe d'abuso.

 

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  • A cura di: Guido Castelli Gattinara
    Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente
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Ultimo Aggiornamento: 26  Settembre 2025 


 
 

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